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Cartello del tondino per cemento armato: multa da 143 milioni alle acciaierie

Otto nomi di spicco del comparto siderurgico nazionale specializzate nella produzione di tondino di acciaio per cemento armato e di rete elettrosaldata e che per l’Antitrust hanno creato un cartello dei prezzi.

Per questo motivo, quindi, alle otto imprese in questione è stata comminata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato una sanzione complessiva di quasi 143 milioni di euro.

Secondo l’autorità garante della concorrenza, in un contesto di fortissima crisi per il settore siderurgico, si sarebbero adoperate per definire in modo concertato i prezzi di vendita dei due prodotti, necessari al comparto dell’edilizia.

L’Autorità spiega che le otto aziende «hanno posto in essere, nel periodo 2010-2016, un’intesa unica, continuata e complessa avente a oggetto il coordinamento delle reciproche politiche commerciali sui mercati nazionali dei due prodotti interessati, dove esse complessivamente coprono più dell’80 per cento dell’offerta».

83 milioni il totale delle sanzioni alle bresciane Alfa Acciai (30,4 milioni), Feralpi Siderurgica (29,4), Ferriera Valsabbia (10,8), Industrie Riunite Odolesi (6,3) e Ori Martin (7,09 milioni). 119mila euro di multa alla Stefana, le altre sanzioni riguardano Ferriere Nord di Udine (43,5 milioni) e la milanese Riva Acciaio (15 milioni)

Le sanzioni
In particolare, si legge sul sito dell’Autorità, Alfa Acciaio, Feralpi Siderurgica, Ferriera Valsabbia, Industrie Riunite Odolesi, O.R.I. Martin-Acciaieria e Ferriera di Brescia, Stefana, Riva Acciaio, Ferriere Nord e la sua capogruppo Fin.Fer.

Per fare `cartello´, osserva l’Antitrust, hanno sfruttato sistematiche occasioni di incontro periodico, rappresentate tanto dalle riunioni mensili dell’associazione Nuovo Campsider, quanto dalle riunioni quindicinali della Commissione Prezzi prodotti siderurgici della Camera di Commercio di Brescia, «dove le imprese partecipanti definivano in modo concertato i prezzi di vendita di entrambi i prodotti che divenivano poi di riferimento per tutto il mercato». «Il coordinamento delle condotte commerciali delle imprese ha comportato, in un contesto di gravissima crisi del settore siderurgico, il raggiungimento di livelli di ricavi e margini aziendali superiori a quelli ottenibili in normali condizioni concorrenziali, a danno della domanda rappresentata dal settore edile e, in ultima istanza, dei clienti di quest’ultimo» motiva l’Antitrust.

Ricorso

Feralpi e ORI Martin annunciano di voler presentare ricorso al Tar. Per Feralpi Siderurgica si tratta di una decisione, quella dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha sanzionato otto società per un presunto cartello sul tondo per cemento armato, «profondamente ingiustificata e inaccettabile». ORI Martin riferisce di aver appreso «con stupore l'esito dell'istruttoria (…) che la vedrebbe coinvolta negli anni 2010-2016, all'interno di regolari incontri di rilevazione prezzi organizzati in totale trasparenza da CCIAA alla presenza di rappresentanti dell'ANCE».

In entrambi i casi, però, la posizione è la medesima: la certezza di ricorrere presso il Tribunale amministrativo regionale.
La società presieduta da Giuseppe Pasini afferma che, alla luce dell’accusa di coordinamento su prezzi di vendita e politiche commerciali avvenuto quindicinalmente presso la Commissione Prezzi della CCIAA di Brescia, è certo «che da oggi, tutte le imprese che partecipano ai lavori delle Commissioni prezzi delle locali CCIAA potranno essere pesantemente sanzionate dall’AGCM. Ciò sebbene la legge camerale autorizzi espressamente l’attività di rilevazione prezzi, sebbene il MISE, deputato per legge alla vigilanza sul mondo camerale, non abbia mai manifestato riserve sulla liceità di queste attività istituzionali, sebbene Unioncamere si sia sempre dichiarata favorevole ai lavori ora contestati alle locali commissioni camerali prezzi». E ancora, sottolineando la consapevolezza che il ruolo dell’antitrust abbia «sempre più rilevanza nell’odierna gestione di un’attività d’impresa», l’azienda ha affermato di aver «stilato un Programma di Compliance con la normativa e i principi del diritto Antitrust destinato a tutti i dipendenti e i dirigenti del Gruppo che rappresentano la società nelle relazioni con terzi, siano essi clienti, fornitori, concorrenti, associazioni, consorzi».

ORI Martin ha specificato che «la partecipazione dell'azienda è relativa alla sola rilevazione dei prezzi del trefolo, prodotto e commercializzato dalla controllata Siderurgica Latina Martin (SLM), quindi non attinente ai prodotti TCA».

Medesima, invece, la posizione di altre aziende coinvolte nel procedimento. Contattate da Siderweb, Alfa Acciai, Ferriera Valsabbia e IRO Industrie Riunite Odolesi hanno affermato di essere in una fase di valutazione circa l’eventualità di intraprendere ulteriori azioni. Riva Acciaio ha preferito non rilasciare alcun commento, mentre non è stato possibile contattare esponenti di Ferriere Nord.

FONTI:

  • Corriere di Brescia
  • Siderweb
  • GIornale di Brescia