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Abusi edilizi: acquisizione gratuita al comune scaduti i 90 giorni dall'ingiunzione

Consiglio di Stato: l'acquisizione gratuita al Comune scatta automaticamente 90 giorni dopo l'ingiunzione ad abbattere l'opera abusiva

L'acquisizione gratuita al patrimonio del comune dei manufatti abusivi è un atto dovuto, subordinato unicamente all'accertamento dell'inottemperanza e al decorso del termine di novanta giorni fissato per la demolizione e la rimessa in ripristino dello stato dei luoghi. La massima è stata ribadita dal Consiglio di Stato nella sentenza 4547/2017 del 27 settembre, che ha respinto il ricorso contro l'acquisizione da parte di un comune, confermata dal Tar Napoli, di un prefabbricato abusivo e della relativa area di sedime, per un'estensione catastale totale di 1047 mq.

Palazzo Spada ricorda che ai sensi dell'art.7, comma 3 legge 47/1985, ora art.31 del dpr 380/2001, tale acquisizione non costituisce sanzione accessoria alla demolizione, volta a colpire l'esecutore delle opere abusive, ma si configura quale sanzione autonoma che consegue all'inottemperanza all'ingiunzione di demolizione. Questa inottemperanza, quindi, integra un illecito diverso ed autonomo rispetto alla commissione dell'abuso stesso, del quale può rispondere il proprietario, se ha acquistato la disponibilità del bene e non si sia attivato per dare esecuzione all'ordine di demolizione o se non vi ha provveduto pur essendone in grado. Non rileva, quindi, il non aver commesso l'abuso da parte del proprietario attuale dell'immobile: è lui il responsabile a eseguire l'ordine di demolizione.

In sostanza, quindi, “la determinazione comunale di acquisizione del prefabbricato abusivo, avente dimensioni di mt. 15,60 per m. 7,20, e dell’area di sedime e di pertinenza dello stesso manufatto, per un’estensione catastale di mq 1047, è stata la diretta ed inevitabile conseguenza dei provvedimenti con i quali la stessa Amministrazione comunale ha respinto la sua domanda di sanatoria ed ha ingiunto la demolizione”.

Il Consiglio di Stato aggiunge che, in materia di abusi edilizi commessi da persona diversa dal proprietario, la posizione di quest'ultimo può ritenersi neutra rispetto alle sanzioni "previste dalla legge n. 47 del 1985 ed ora dal DP.R. n. 380 del 2001, anche con riferimento all'acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell'area di sedime sulla quale insiste il bene, a condizione che risulti, in modo inequivocabile, la sua estraneità rispetto al compimento dell'opera abusiva ovvero risulti che, essendone venuto a conoscenza, si sia poi adoperato per impedirlo con gli strumenti offertigli dall’ordinamento".

Nel caso di specie, ciò non risulta avvenuto: l'appellante aveva infatti proposto, insieme all'indicato responsabile dell'abuso, due domande di sanatoria per le opere realizzate in assenza di titolo, l'ultima delle quali per invocare la sospensione dei procedimenti sanzionatori. Tale domanda era stata archiviata, essendo un ‘doppione’ di quella precedentemente presentata. Pertanto l'acquisizione gratuita al comune è automatica trascorsi i 90 giorni dall'ingiunzione di demolizione.