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Ricostruzione post sisma: una sola scuola realizzata sulle 108 previste

Osservatorio per la ricostruzione di qualità di Legambiente e Fillea-Cgil: solo un edificio scolastico realizzato e uno in costruzione sui 108 previsti. 995 soluzioni abitative d'emergenza consegnate su 3570 richieste

Lo stato della ricostruzione post-sisma in Centro Italia è in netto ritardo. E' quanto emerge dallo studio/osservatorio effettuato da Legambiente e Fillea-Cgil per monitorare la ricostruzione nelle aree colpite dagli eventi sismici: a livello di scuole, solo una è stata realizzata sulle 108 previste mentre su 3570 casette richieste, quelle consegnate sono state solo 995.

"I numeri evidenziati dal lavoro dell’Osservatorio sono insoddisfacenti - commenta la presidente di Legambiente Rossella Muroni -. Senza case e scuole non si ricostruiscono le comunità, né ripartono le attività economiche. Per chi è lontano diventa sempre più difficile scegliere di tornare, chi nonostante tutto ha deciso di rimanere è costretto ad affrontare troppi disagi e a convivere con un continuo senso di precarietà. Bisogna avere la consapevolezza che se si accelera lo spopolamento delle aree interne, invece che contrastarlo, si avrà un danno per tutto il paese, perché l’Appennino è un grande sistema e patrimonio ambientale di valore europeo e internazionale. Pur nella drammaticità del caso, considerata l’ingente quantità di risorse che sarà riversata in quelle aree, la ricostruzione può e deve essere un’occasione per un nuovo sviluppo di queste aree".

Scuole
L’Osservatorio evidenzia che le scuole da ripristinare con finanziamenti pubblici previste dalle Ordinanze commissariali sono, in totale, 105: 18 in base al primo programma straordinario (gennaio 2017) e 87 in base al secondo (luglio 2017). Tre sono invece le scuole finanziate dai donatori. Delle prime, è in fase di costruzione solo la scuola primaria “Romolo Capranica” ad Amatrice. Delle seconde, è stata realizzata la scuola dell’infanzia “Benedetto Costa” di Sarnano, grazie ai finanziamenti della Regione Friuli Venezia Giulia.

L’ordinanza che stabilisce i 21 edifici scolastici da ricostruire entro l’inizio dell’anno scolastico in corso (18 da realizzare con finanziamenti pubblici e 3 con risorse di donatori) quantifica anche in 110.000.000 euro l’importo complessivo a carico dello Stato. Le scuole sono due in Abruzzo, due nel Lazio, 13 nelle Marche e quattro in Umbria. Ma delle 18 scuole messe a gara, hanno inizio solo i lavori della scuola primaria “Romolo Capranica” ad Amatrice, all’inizio di ottobre. Il resto delle gare non viene assegnato, nonostante l’ordinanza 35 del 31 luglio abbia modificato le prime due ordinanze 14 e 18, con l’obiettivo di facilitare la messa a gara.

È lecito, allora, domandarsi per quale motivo, a fronte di quasi 900 aziende che inizialmente (l’elenco è del 31 maggio) hanno espresso interesse alla realizzazione dei 18 edifici scolastici, soltanto la realizzazione di uno di essi sia stata aggiudicata. Perché il Commissario ha sentito l’urgenza, con ordinanze successive, di ritornare sui criteri di aggiudicazione delle gare? I criteri delle gare troppo stringenti o le imprese non erano in grado di rispettare tempi e qualità?

Il 4 agosto 2017 Invitalia pubblica un secondo “avviso esplorativo” per la costruzione delle 18 scuole, seguito da un nuovo elenco di esecutori interessati alla ricostruzione degli edifici scolastici che va a integrare quello già pubblicato. Si giunge così a 1.119 aziende. Ma a quasi tre mesi da questo secondo avviso ancora nessuna gara è stata aggiudicata.

L’ordinanza 33 dell’11 luglio 2017 approva il secondo programma straordinario per la riapertura delle scuole nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria in cui si prevede la ricostruzione di altre 87 scuole, con uno stanziamento complessivo di 231.038.692 euro. A differenza delle 18 scuole inserite nel primo programma straordinario, i committenti delle ulteriori 87 scuole sono i Comuni e le Province. Invitalia è sempre incaricata a svolgere le gare di appalto su indicazione degli Enti committenti preposti. Ad oggi, su tali opere Invitalia non ha pubblicato alcun bando.

Casette (SAE)
Nel documento, per quel che riguarda le soluzioni abitative di emergenza, si evince che sono state richieste complessivamente 3570 casette (di cui 205 in Abruzzo, 775 nel Lazio, 1.824 nella Marche e 766 in Umbria), da 43 comuni sui 140 danneggiati dal sisma. Al 17 ottobre 2017 ne sono state consegnate 995, pari al 27,87% del totale richiesto.

I ritardi nella consegna delle SAE nelle quattro Regioni sono molto differenti. In Abruzzo una sola casetta è stata consegnata sulle 205 richieste, nel Lazio 616 su 775, nelle Marche 167 su 1824, in Umbria 211 su 766. Al netto di un ritardo generalizzato in tutte e quattro le Regioni, la tabella di marcia dipende da quando i comuni hanno individuato e comunicato le aree da urbanizzare, dai tempi con cui le rispettive Regioni verificano l’idoneità idro-geo-morfologica, dai tempi dell’eventuale esproprio dell’area e della progettazione.