Data Pubblicazione:

La storia insegna che la storia non insegna nulla

QUALCHE CONSIDERAZIONE SULL'APPROVAZIONE DELL'EQUO COMPENSO...

 

"La storia insegna che la storia non insegna nulla"

questa è una citazione di Alessandro Manzoni

“L'esperienza insegna che gli uomini dall'esperienza non hanno mai imparato nulla.”

questa è una citazione di George Bernard Shaw

 

Ieri 30/11/2017 con la conversione in Legge del decreto legge fiscale (Dl 148/2017) nella stesura passata al Senato, con voto di fiducia, è stato approvato il cosiddetto “equo compenso”.

Non è un ritorno alle tariffe minime fisse come invece ha voluto esprimere l’Antitrust con il comunicato stampa AS1452, emesso prima dell’approvazione, ma è un grosso passo avanti, per sottolineare il passaggio dalla mera concorrenza di prezzo a un criterio che, fissando termini di equo compenso, miri a portare la concorrenza anche sulla qualità della prestazione.

La questione però vista secondo gli aforismi, mi si permetta in termini pur poco precisi, mira a sconfessare l’intervento fatto dall’avv. Pitruzzella al congresso degli ingegneri di Palermo del 2016 in cui tuonò, secondo i comunicati stampa: “in tema di tariffa indietro non si torna”.

Forse, ad essere buoni, non si era reso conto dove era in quel momento il mercato. Oggi, finalmente, si può dire: prima del 30/11/2017 si era ritornati al 1948, perché era stata abolita la parte tariffaria della Legge 143/1949 (non mi risulta che il resto della Legge sia stato abrogato). Si constata, amaramente, che per di la il mercato c’era già passato!

Antitrust che si dimentica che dalla Legge 161/2014 dovrebbe tutelare non solo il consumatore, ma anche le microimprese (è bene far presente la definizione antitrust: società o associazioni, che, a prescindere dalla forma giuridica, esercitano un'attività economica (anche a titolo individuale o familiare), occupando meno di dieci persone e realizzando un fatturato o un totale di bilancio non superiori ai due milioni di euro all'anno). Per l’Antitrust è caro il teorema secondo cui gli Ordini Professionali sono associazioni di impresa perché gli iscritti sono del tutto assimilati ad imprese (eccettuato casi rari, micro). Tale teorema è sempre servito per giustificare le sanzioni e gli interventi dell’Antitrust nei confronti degli Ordini professionali.

Quali sono state le azioni dell’Antitrust per tutelare le microimprese dai bandi di gara a 1 € o anche senza quello (chiara pratica commerciale scorretta da parte di professionista in posizione preminente)? Nulla e si badi bene nonostante chiare e corrette segnalazioni.

Oggi si spera che la lezione serva, ma come dagli aforismi, la strada è ancora in salita.