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Chi dice donna dice lavoro - Ania Lopez, consigliere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri

Ania Lopez, consigliere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri dice no a quote rose e chiede invece maggiore attenzione.

Anche nel mondo dell'ingegneria, la donna è coinvolta in ogni fase dell'attività, pur in un quadro di inadeguate politiche sociali. In occasione dell'8 marzo, la festa delle donne, Ania Lopez, consigliere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri dice no a quote rose e chiede invece maggiore attenzione.

Essere donna e ingegnere non è facile, tanto più in un paese come l'Italia che si è piazzato al terzultimo posto della classifica OCSE sull'occupazione femminile. Una ricorrenza come quella dell'8 Marzo può servire anche a questo, a riflettere su un settore lavorativo come quello ingegneristico, tra l'altro, estremamente caratterizzato dalla presenza maschile. Eppure, a dispetto di luoghi comuni e facili pregiudizi, il gentil sesso è ben inserito in tutte le fasi del lavoro. Dal cantiere ai collaudi, dalla progettazione alla sicurezza, ogni ambito professionale, ormai, parla al femminile. “Stiamo dimostrando sul campo – spiega l'ingegnere Ania Lopez, consigliere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri – come il nostro apporto possa essere non solo completo, ma soprattutto fondamentale perché coniuga alle competenze ed al patrimonio di conscenze un approccio al lavoro discplinato, capace di guidare le attività con un'ampia visione di insieme. Aspetti che vanno ad integrarsi in maniera armonica alle peculiarità dei nostri colleghi uomini e per i quali crediamo di poter essere un valido supporto”.
Stop alla precarietà, la possibilità di conciliare professione e vita familiare, specie se madri, e via libera a ruoli anche manageriali. Sono queste alcune delle sfide che le donne ingegneri si sentono pronte a raccogliere. Più impegnate negli studi professionali o come libere professioniste hanno però bisogno di risposte certe. “Non chiediamo né quote rose né trattamenti particolari – ribadisce la Lopez – vogliamo solo una politica sociale più attenta alle nostre esigenze, ma anche di poter essere coinvolte nei tavoli che contano con la chiara consapevolezza di poter dare un contributo importante”. Un vero e proprio appello dunque per colmare un gap che ancora oggi rende articolato l'inserimento e la permanenza di una donna nel mondo del lavoro.