Stadio di Milano: ecco i progetti per il «nuovo San Siro»
Svelati i dettagli dei due progetti finalisti per il nuovo stadio di Milano
Inter e Milan hanno presentato i due «concept design» finalisti: Gli Anelli di Milano di Sportium e La Cattedrale di Populous
Fischio d’inizio per la "partita" del nuovo stadio di Milano. Al Politecnico di Milano-Bovisa i due studi di architettura rimasti in gara per la costruzione di un nuovo impianto, hanno presentato i rispettivi progetti che includono anche la riqualificazione dell’intera area di San Siro per un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro.
Entro il 10 ottobre è atteso il responso del Comune sulla dichiarazione di pubblica utilità, dopo di che i due club milanesi sceglieranno tra gli «Anelli di Milano», il progetto presentato da Sportium, società composta da MANICA Architecture e Progetto CMR e la «Cattedrale» dello studio americano Populous. Entrambi gli stadi saranno interrati, alti circa 30 metri e produrranno il 60 per cento di rumore in meno.
«Gli Anelli di Milano» di Sportium
«Due anelli iconici, intrecciati e separati in perfetto equilibrio, per mandare un messaggio forte: sono i Milanesi il vero collegamento tra il passato e il futuro del calcio a San Siro». È questa la vision del progetto firmato da Sportium, società composta da MANICA Architecture e Progetto CMR. Dal palco dell’aula Magna del Politecnico, gli architetti David Manica e Massimo Roj hanno illustrato le peculiarità di quella che potrebbe essere la nuova casa del calcio milanese.
«Gli anelli sembrano sospesi, sono bilanciati e in opposizione - ha spiegato Manica - inoltre abbiamo voluto mantenere il prato storico di San Siro sul tetto del centro commerciale (costruito a fianco dello stadio) su cui sarà possibile giocare. Le facciate sono aperte come un sipario teatrale, cambieranno colore, azzurro oppure rosso, a seconda della squadra in campo» e a renderle ancora «più vive» saranno i pannelli con più di 16mila volti dei tifosi della dimensione di un metro quadro ciascuno».
I dettagli del progetto nella VIDEO INTERVISTA a Massimo Roj e David Manica
All’interno sarà garantita la giusta atmosfera tra gli spalti e allo stesso tempo assicurata la tranquillità al quartiere grazie a un basso impatto acustico all’esterno dello stadio. Nei derby, ogni curva sarà personalizzata con i colori dei due club, creando la rappresentazione più significativa alla base del progetto: due squadre storiche che si fronteggiano ma unite per Milano.
Il nuovo Stadio di Milano sarà integrato in un masterplan che avrà lo scopo di rivitalizzare e trasformare l'area di San Siro in un distretto verde dedicato all'intrattenimento e attivo tutto l'anno, con due musei e altrettanti negozi dedicati a Milan e Inter. «Il nostro progetto cambierà completamente l’area di San Siro che oggi è «un non luogo» - ha commentato l’architetto Roj a margine della presentazione - il master plan include un grande parco sospeso di dieci ettari con tremila alberi che copre le aree commerciali esterne allo stadio su cui sorgono anche un albergo e palazzi uffici, si tratta di un progetto di alta sostenibilità che allargherà gli orizzonti di Milano». L’architetto e amministratore delegato di Progetto CMR, interpellato dai cronisti, ha poi ribadito la necessità di demolire per ricostruire.
«Sono un tifoso anche io, sono cresciuto in quello stadio, optavo per mantenerlo, anche per me è un dolore - ha risposto - ma ho cambiato idea lavorando a questo progetto: è una struttura ormai troppo vecchia, tutto il primo anello presenta forti problematicità, il terzo è da smontare, d’altronde è un edificio che ha quasi 100 anni, nato nel 1926, la cui parte alta è stata ristrutturata nel 1990».
«La Cattedrale» di Populous
Lo studio americano ha risposto con un progetto che «ha preso ispirazione dal Dna di Milano: il Duomo e la Galleria» ha detto Christopher Lee di Populous. Il nuovo stadio prevede vetri e «guglie» attorno a un parallelepipedo coperto di vetro. La Galleria sarà ventilata naturalmente con sistemi di riscaldamento passivo, mentre i pannelli solari saranno integrati sulla copertura dell’edificio, generando elettricità immagazzinata in banchi di batterie. La Cattedrale formerà il fulcro del nuovo Distretto di San Siro, una destinazione eco-sostenibile circondata da 22 acri di spazi verdi.
Tutta l’acqua piovana verrà raccolta con apposite tecnologie integrate per poter essere riutilizzata successivamente nell’impianto, mentre gli spazi verdi permeabili agevoleranno il deflusso dell’acqua e contrasteranno l’effetto “isola di calore”.
L’intero distretto sarà connesso a un sistema di riscaldamento e raffrescamento centralizzato in maniera da massimizzare l’efficienza energetica. «La gente avrà la possibilità di passare del tempo insieme - ha aggiunto Lee - ci sarà un grande parco e al posto dell'attuale stadio, al centro del dischetto, nascerà un museo sotterraneo a cui accedere con un ascensore».
Anche in questo caso, l'impianto si colorerà di rosso o di blu in base alle squadre che giocano e le tribune saranno più vicine al campo di dieci metri. «All'interno l'impianto sarà come un catino, il più raccolto d’Europa come se fosse un teatro dell’opera, per far sentire bene i cori e la partecipazione dei tifosi distribuiti su 65 mila posti» ha aggiunto il progettista il cui studio di architettura negli anni ha firmato 1500 stadi.
San Siro oggi: le criticità
Servizi, comfort, sicurezza, metratura, visibilità. Sono alcuni degli elementi deboli dell’attuale impianto il cui primo anello risale a quasi un secolo fa (1926).
«Lo stadio Meazza così com’è, non è più uno stadio adatto a due grandi squadre che hanno un ruolo da primi attori a livello europeo e mondiale» ha detto il presidente del Milan Paolo Scaroni - gli altri stadi europei sono ben altra cosa rispetto a San Siro, cui siamo affezionati, ma che ha fatto il suo tempo».
Dello stesso avviso anche l'amministratore delegato dell'Inter, Alessandro Antonello: «Non si può ristrutturare il Meazza, le strutture si sono sovrapposte negli anni con tre anelli tra i quali non c'è interconnessione. Ci sono spazi interni di 24mila metri quadri quando negli stadi moderni ne sono richiesti 100mila, inoltre la ristrutturazione terrebbe i club a giocare lontano dalla città per almeno quattro anni». Ai problemi di visibilità del primo anello, che è limitata al campo di gioco, si aggiunge la mancanza di spazio sugli spalti (70 cm contro gli almeno 80 necessari) e l’assenza di servizi al secondo e terzo anello per 50mila tifosi.
Inoltre lo stadio ristrutturato avrebbe una capienza inferiore a 60mila posti.
I prossimi passi
La presentazione dei due progetti segna l'avvio di un dialogo aperto con la città. L’intento è coinvolgere le comunità locali e ascoltare il parere di tifosi e abbonati che avranno la possibilità di entrare nel sito web dedicato ed esprimere le proprie opinioni, mentre il Politecnico di Milano, come spiegato dal rettore Ferruccio Resta, si è reso disponibile come advisor del master plan. Nessuna precisazione invece, in merito ai finanziamenti, di cui ancora non sono stati approfonditi i dettagli. «Ci sarà sicuramente dell'equity, della liquidità disponibile e una parte di project financing, che non dovrebbe essere particolarmente complicata, perché i club hanno entrate certe, come abbonamenti e biglietti» ha detto Paolo Scaroni che, riguardo alla possibilità di recuperare le idee dei progetti scartati è stato tranchant «vorrebbe dire ricominciare da capo».
I dettagli, le curiosità, l'area per i sondaggi e i VIDEO dei due progetti finalisti per il nuovo stadio di Milano