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Farini e San Cristoforo: la rinascita verde degli ex Scali ferroviari di Milano

Un grande bosco nello Scalo Farini e un sistema per la depurazione delle acque nell’area dell’ex scalo di San Cristoforo: tutti i dettagli del masterplan illustratati da Arcadis Italia.

Un bosco e una vasca di depurazione così rinascono i primi due scali cittadini 

Un grande bosco nello Scalo Farini, a pochi passi dallo skyline di Porta Nuova e un sistema per la depurazione delle acque nell’area dell’ex Scalo di San Cristoforo, alla periferia sud-ovest della città.

Si tratta dei dispositivi ambientali, in grado di ridurre l’inquinamento, alla base del progetto di riqualificazione urbana di due degli ex sette scali ferroviari milanesi che nei prossimi anni avranno nuova vita. 

Una trasformazione urbanistica che interesserà gli scali cittadini di Farini, Greco-Breda, Lambrate, Porta Romana, Rogoredo, Porta Genova e San Cristoforo: nel complesso 1.250.000 metri quadrati di superficie. 

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Il Masterplan degli Scali Farini e San Cristoforo 

Le aree che per prime saranno riqualificate saranno quelle dello Scalo Farini e dello Scalo San Cristoforo, rispettivamente 618mila e 158mila metri quadrati. 

La svolta “green” di questi due grandi spazi urbani è stata affidata al team composto da Oma e Laboratorio Permanente, che stanno lavorando al progetto “Agenti Climatici” con una serie di partner.

Tra questi, Arcadis Italia che nell’ambito del masterplan, ha curato gli aspetti ambientali e di sostenibilità.

«La speranza per il mondo della progettazione è che possano essere due progetti faro per quanto riguarda le metodiche di sviluppo di un masterplan basato sulla sostenibilità e la conoscenza del territorio, prima ancora di andare a disegnare volumi che abbiano una mera valenza economica» ha commentato l’ingegnere Massimiliano Pulice, amministratore delegato di Arcadis Italia che, in occasione di Architect@Work, ha illustrato i dettagli del progetto.  

 

 

Il Limpidarium d’aria: raffrescare lo Scalo Farini 

Nel dettaglio, la proposta prevede un grande bosco lineare nello Scalo Farini in grado sia di raffrescare i venti caldi provenienti da sud-ovest sia di depurare l’aria. 

L’area è stata concepita come “human smart neighborhood”: un sistema di parchi che funzionano da dispositivi ambientali, corridoi ecologici, natural gardens, bioswales e smart walls per la purificazione dell’aria.

Ad esempio, il vento inquinato di Milano verrebbe filtrato dalle chiome delle conifere, mentre le superfici chiare del parco riflettendo i raggi solari, ridurrebbero la temperatura del suolo. Inoltre, la differenza di calore tra il caldo della città e il microclima fresco del parco genererebbe una brezza pulita in contrasto con l’isola di calore. 

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«La modellizzazione delle correnti d’aria ci ha permesso di conoscere l’andamento dei venti - ha spiegato nell’intervista l’ingegnere Pulice - questo ci ha consentito di orientare gli edifici e il dispositivo verde in modo da bonificare l’aria in maniera naturale».

Il progetto prevede anche un sistema di arterie per lo stoccaggio, il riuso, il drenaggio delle acque meteoriche e l’invarianza idraulica sull’intera area. 

Per quanto riguarda l’approvvigionamento di energia termica si è pensato a una rete urbana per il tele-riscaldamento e tele-raffreddamento a partire da centrali tecnologiche di quartiere alimentate da sistemi di scambio geotermico. 

 Il limpidarium d’acqua dello Scalo San Cristoforo 

«Anche per San Cristoforo è stato fatto un processo simile - ha spiegato Pulice - abbiamo modellizzato il flusso delle falde acquifere e il dispositivo ecologico prevede l’intercettazione dell’andamento della falda, la purificazione con mezzi meccanici all’ingresso dell’area e la fitodepurazione con dispositivi naturali».

Il Limpidarium funziona come filtro di depurazione delle acque provenienti da nord-ovest e che discendono verso il paesaggio agricolo a sud-est del capoluogo lombardo. 

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Milano nasconde una città d’acqua che si trova sulla linea dei fontanili, dove nel sottosuolo s’incontrano strati geologici a differente permeabilità, le cui acque profonde riaffiorano in superficie. 

Un sistema che è compromesso dall’inquinamento chimico e biologico con gravi ripercussioni sull’ambiente. 

Attraverso un processo di fitodepurazione e biorisanamento, il progetto ricrea una nuova area umida ad elevata diversità ecologica, comparabile con un ecosistema naturale, in cui piante e microorganismi assorbono e depurano elementi di contaminazione presenti nell’acqua e li trasformano in nuove sostanze nutritive. 

In questo modo si genera una “biosfera” che, sfruttando le acque milanesi, consente di riqualificare un’area ambientalmente degradata, sia sotto il profilo naturalistico che paesaggistico. 

Le tecnologie verdi di bonifica 

Tra le operazioni di bonifica sostenibili rientra il fitorisanamento che prevede l’impiego di essenze erbacee, arbustive e arboree finalizzate alla rimozione dei contaminanti nel sottosuolo e nelle acque.

Diversi i meccanismi grazie ai quali la vegetazione è in grado rimuovere gli agenti inquinanti:

  • Estrazione dei contaminanti con accumulo nei propri tessuti (fitoestrazione)
  • Biodegradazione dei contaminanti organici attraverso azioni sinergiche tra le piante e i microrganismi presenti nella rizosfera (fitorizodegradazione)
  • Immobilizzazione degli inquinanti nella zona radicale (fitostabilizzazione). 

«Il masterplan per lo scalo Farini e San Cristoforo ha rappresentato per Arcadis un’occasione per esprimere anche in un progetto milanese l'esperienza e le competenze maturate nell’individuare soluzioni che aiutino le città del mondo a diventare più resilienti ai cambiamenti climatici, sociali ed economici» ha concluso Massimiliano Pulice.