Il Gruppo di lavoro sulla formazione universitaria del Consiglio nazionale degli Ingegneri (CNI) ha redatto il documento finale con le proposte che modificherebbero l’attuale percorso di studi necessario per diventare ingegnere.
Il documento contiene anche le prime indicazioni su come attuare l’eventuale «upgrade» alla sezione A dell’Albo da parte degli ingegneri attualmente iscritti alla sezione B.
Il nuovo percorso formativo ipotizzato infatti prevede l’impossibilità d'iscrizione alla sezione B, portandola a esaurimento.
La proposta formulata dal gruppo di lavoro coordinato dall’ingegnere Mimmo Perrini, consigliere del CNI, e composto da docenti dei Politecnici e di alcune Università, si arricchisce di alcuni dettagli e ora dovrà essere discussa e verificata all'interno degli organismi rappresentativi delle Università (CUN e CRUI) e dal MIUR.
Ricapitolando, il gruppo di lavoro ha proposto un corso quadriennale, in cui:
Al termine dei quattro anni seguirà la discussione della tesi di Laurea e il conseguimento del titolo di dottore in Ingegneria Civile Ambientale o Industriale o dell'Informazione.
Il documento precisa che per essere ammessi all’esame di abilitazione si dovrà scegliere una delle seguenti opzioni:
Una volta superato l’esame di abilitazione sarà possibile iscriversi all’Albo degli Ingegneri, costituto da un'unica sezione suddivisa nei tre settori di conseguimento della laurea.
Per garantire una formazione culturale quanto più omogenea possibile sull’intero territorio nazionale, nel rispetto dell’autonomia universitaria, da esplicitarsi fondamentalmente nell'ambito della specializzazione, vanno comunque individuate, per ogni settore, le discipline e i relativi contenuti, ritenuti indispensabili all'interno dei corsi di laurea sparsi sul territorio.
Laurea in ingegneria: l'analisi della proposta di riforma con l'intervista all'ingegnere Perrini, coordinatore del gruppo di lavoro che ha redatto il documento finale.
Una proposta di riforma che, come evidenziato in un precedente articolo pubblicato da Ingenio, parte anche dai dati forniti dal Centro Studi del CNI.
Dalle analisi è emerso che i laureati di primo livello iscritti all’Albo sono poco più del 4 per cento e l’84 per cento degli studenti che conseguono la Laurea triennale in Ingegneria sceglie di proseguire gli studi.
Infine, l’attuale struttura della Laurea in Ingegneria, organizzata in tre anni più due con la discussione della tesi a metà percorso, rallenta il percorso accademico sopratutto per gli studenti che intendono continuare gli studi.
Secondo quanto riportato dal documento, il percorso “breve”, costituito da due anni di apprendimento teorico e uno di stage aziendale, non può che essere limitato alle cosiddette lauree professionalizzanti di cui al Decreto Ministeriale 12 Dicembre 2016 n. 987.
Lo sbocco di tali corsi dovrà essere l’apparato produttivo o, per quelli organizzati sulla base di convenzioni stipulate dagli atenei con gli organismi rappresentativi delle professioni di geometri o periti, l’accesso all’esame di abilitazione per l’iscrizione a tali Collegi.
Questi laureati non potranno comunque mai accedere all'Albo degli Ingegneri né dovrà essere consentito alcun trasferimento dal corso triennale professionalizzante a quello ingegneristico, data la differenza dei percorsi formativi.
Ovviamente sarà possibile valutare le conoscenze acquisite ai fini del riconoscimento di Crediti formativi universitari (CFU), in un successivo nuovo percorso.
A questo punto non sarà più possibile l’iscrizione alla sezione B dell’albo degli ingegneri, portando quindi ad esaurimento gli attuali iscritti.
Tuttavia sarà consentito loro, in sede di revisione del D.P.R. 328/01, una norma transitoria per l’upgrade volontario alla sezione A dell’Albo, con la definizione di appositi percorsi che possano anche attribuire CFU all’esperienza acquisita e documentata.
Dal momento che tale riforma prevederà tempi lunghi, è stato ipotizzato uno scenario di transizione.
In poche parole, resterà l’attuale architettura dei corsi di laurea basata sul sistema 3+2, ma non saranno consentite ulteriori iscrizioni alla Sezione B dell’Albo.
Gli studenti che non vorranno conseguire la laurea magistrale, sosteranno la tesi dopo il terzo anno di studi ma, non potendo accedere all’Albo degli ingegneri, sarà possibile accedere al percorso professionalizzante.
Coloro che, al contrario, vorranno proseguire fino alla laurea magistrale, saranno esentati dal sostenere la tesi di primo livello per non rallentare l'iter accademico.
I corsi di laurea utili per accedere all’Albo in questo modo, pur nella divisione 3+2, si configurano come corsi quinquennali “mascherati” così come nel vecchio ordinamento.
Una delle novità contenute nel documento finale, riguarda la definizione della proposta di upgrade volontario per coloro che sono iscritti alla sezione B dell’Albo e intendono passare alla sezione A.
L’obiettivo è quello di supportare gli atenei italiani che erogano corsi di laurea in ingegneria nel gestire il passaggio da laureati di primo livello in laureati magistrali.
La procedura prevede che si utilizzi CERT’ing (Agenzia Nazionale Certificazione Competenze Ingegneri) per riconoscere i Crediti formativi universitari mediante la certificazione di livello “CERT'ing Advanced” o un livello appositamente studiato seguendo opportuni schemi di valutazione.
Tale procedura servirebbe a comprovare la competenza professionale acquisita in un’area di specializzazione durante gli anni di lavoro in seguito a incarichi professionali o all’esercizio di mansioni direttive che hanno comportato assunzione personale di responsabilità.
Ovviamente si terrebbe conto anche della formazione successiva all’iscrizione all’Albo, in conformità all’obbligo di aggiornamento della competenza professionale.
Gli step elencati nell’iter descritto dal documento finale prevedono che:
Oltre agli anni trascorsi dal conseguimento della Laurea Triennale, ai fini del riconoscimento dei Crediti formativi universitari contribuiranno altri fattori, come a esempio un eventuale titolo di studi conseguito all’estero, un Master, uno stage e conoscenze e abilità certificate.
In base al numero di crediti riconosciuti, sarà possibile essere ammesso al corrispondente anno di corso.
Leggi anche
News Vedi tutte