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Miracoli in calcestruzzo

A Tallinn, presso il "Museum of Estonian Architecture" si terrà fino al 26 luglio la mostra "Miracles in Concrete. Structural Engineer August Komendant"

August Eduard Komendant (2 ottobre 1906 - 14 settembre 1992) fu un ingegnere strutturale estone e americano e un pioniere nel campo del calcestruzzo precompresso. Nato in Estonia, studiò ingegneria in Germania. Dopo la seconda guerra mondiale emigrò negli Stati Uniti, dove scrisse numerosi libri di ingegneria strutturale e prestò servizio come professore di architettura all'Università della Pennsylvania.

La mostra è una retrospettiva completa sull'ingegnere strutturale estone-americano e presenta un elenco di disegni e modelli originali degli architetti Louis Kahn, Moshe Safdie, Oscar Tenreiro, Elmar Lohk e Komendant stesso. La maggior parte del materiale archivistico della mostra non è stata precedentemente esposta.

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Grandi ingegneri e innovazione. Un esposizione a Tallinn dedicata al genio Komendant

L'attività degli ingegneri è spesso silenziosamente nascosta nelle firme degli architetti. Come ghostwriter svolgono un ruolo che raramente emerge nella realizzazione di un'opera, di cui invece si ricorda sempre l'ingegno dell'architetto. Per esempio nei giorni scorsi ho visto lo splendido documentario su Sky sulle cupole del Brunelleschi, in cui si parla anche di edifici complessi moderni come la torre Libeskind, di cui si cita ovviamente l'architetto polacco (naturalizzato statunitense) ma neppure quando si parla dei calcoli strutturali si ricorda l'opera dell'amico Eugenio Mauro Giuliani. Ma potremmo citare tanti altri casi, come quello del Fiera District di Bologna, di cui tutti ricordano l'opera dell'architetto giapponese Kenzō Tange ma nessuno ricorda chi fu il progettista strutturale che consentì la realizzazione della grande intelaiatura sostenuta dai volumi cilindrici in cemento bianco.

Tra i tanti casi ce n'è uno internazionale la cui complessità colpisce ancora chi la osserva: si tratta del complesso residenziale «Habitat 67» di Montréal, realizzato per l'Expo, un'opera espressione del brutalismo che sorprende per il coraggio dei suoi promotori che credettero in un esperimento spaziale e costruttivo - nonché antropologico - dal successo quantomeno incerto. Si tratta di un agglomerato di moduli prefabbricati abitativi in cemento armato distribuiti nello spazio.

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Habitat 67

«Non può stare in piedi! Crollerà! Ucciderà centinaia di persone!», gridavano in molti. Per realizzare in tutta sicurezza quel sistema di scatole in calcestruzzo sospese a mezz'aria non bastava infatti l'intuizione di Moshe Safdie, giovane architetto israelo-canadese, ma fu indispensabile il genio di August Eduard Komendant, grande ingegnere di origini estoni.


Habitat 67

Habitat fu la più grande mostra a tema dell'Esposizione Mondiale di Montreal del 1967. Realizzato come semplice dimostrazione, il progetto era all'avanguardia nella progettazione e costruzione di edilizia prefabbricata. Come edificio urbano, Habitat riuniva in se le funzioni residenziali, commerciali e di servizio, in modo da creare comunità vitali. Inoltre, esso forniva i comfort delle case monofamiliari attraverso un modulo di costruzione adattabile ad aree altamente popolate, contenendo i costi di edificazione. Ogni abitazione all'interno di Habitat è perciò una casa separata, riconoscibile nello spazio, al secondo o al dodicesimo piano. 


E finalmente l'opera di August Eduard Komendant viene finalmente valorizzata: a Tallinn, presso il "Museum of Estonian Architecture" si terrà fino al 26 luglio la mostra "Miracles in Concrete. Structural Engineer August Komendant"

L'attività di Komendant è nota soprattutto per le collaborazioni con figure del calibro di Safdie, Eero Saarinen e Louis Kahn.

La vita di August Eduard Komendant

August E. Komendant è nato nel 1906 a Mäo Parish, in Estonia. Dopo gli studi in ingegneria presso l'Istituto tecnico di Dresda, in Germania, torno in Estonia dove è stato responsabile del progetto di numerosi ponti e altre strutture importanti. A seguito dell'invasione dell'Estonia da parte della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale, Komendant fu rispedito in Germania per lavorare su progetti di guerra. Fu quindi internato dall'esercito americano nelle ultime fasi della guerra e fu reclutato dal generale George Patton per lavorare per lui.

Quando Patton gli ordinò di ispezionare un ponte danneggiato per vedere se potesse sostenere il peso dei suoi carri armati, Komendant usò un pennello e una vernice bianca per tracciare un percorso ondulato attraverso il ponte che i carri armati potevano seguire in sicurezza e poi cavalcò attraverso il ponte con Patton.

Dopo la guerra fu assegnato a lavorare per l'esercito americano per ricostruire ponti danneggiati dalla guerra.

Nel 1950, Komendant emigrò negli Stati Uniti e iniziò una pratica di consulenza a Upper Montclair, nel New Jersey. Nel 1952, sulla base della sua esperienza nello sviluppo di tecniche per l'utilizzo di calcestruzzo precompresso per ricostruire ponti danneggiati dalla guerra, pubblicò Prestressed Concrete Structures, un libro che lo affermò come un'autorità in materia.

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A Komendant piaceva spiegare come funziona il calcestruzzo precompresso, dimostrando che si può sollevare una fila di libri stringendoli così strettamente che agiscono come una singola unità forte. Allo stesso modo, i cavi o le barre di acciaio ad alta tensione possono essere utilizzati per "spremere" il calcestruzzo, rendendolo molto più forte di quanto sarebbe altrimenti: "Questo tipo di calcestruzzo può essere utilizzato per costruire strutture più leggere, più aggraziate e con una varietà di forme molto maggiore rispetto al calcestruzzo standard."

Komendant fu professore di architettura all'Università della Pennsylvania dal 1959 al 1974 e professore ospite al Pratt Institute alla fine degli anni '70.

Le collaborazioni di August Eduard Komendant con i grandi architetti

Dal suo studio di Upper Montclair, New Jersey, cominciò a collaborare con pochi e selezionati architetti, da solo o quasi.

Un giorno Eero Saarinen chiese a Kahn di «prestargli» Komendant, ma con qualche dubbio sulle capacità di uno studio così piccolo. «Non è vero», rispose il collega, «Komendant ha uno studio molto grande: lui lavora per dieci!».

Celebre è proprio la relationship tra l'ingegnere Komendant e «Lou» Kahn, anch'egli di origini estoni

Il primo progetto a cui hanno lavorato insieme, i Richards Medical Research Laboratories, è stato un progetto rivoluzionario per Kahn, il suo primo a ricevere un riconoscimento diffuso.


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Richards Medical Research Laboratories

Per gli otto piani Richards Medical Research Laboratories (1957–1965) a Filadelfia, in Pennsylvania, Komendant ha progettato la struttura di colonne, travi e capriate prefabbricate e precompresse in cemento trasportate e montate insieme con una gru. La tensione idraulica è stata quindi applicata ai cavi interni di post-tensionamento che corrono in tutte e tre le dimensioni, bloccando gli elementi strutturali in posizione. Sono presenti un totale di 1019 di questi elementi strutturali, e affinché il post-tensionamento fosse efficace, dovevano essere dimensionati con precisione e formati perfettamente. Komendant ha lavorato a stretto contatto con il produttore per garantire tale risultato, con il risultato che l'offset più grande tra due elementi qualsiasi nella struttura finita era solo 1,6 mm.  In linea con la sua convinzione che la struttura dovrebbe essere resa visibile, Kahn ha esposto questi elementi strutturali all'esterno dell'edificio e nei soffitti del laboratorio. Ha anche lasciato aperto il soffitto del portico d'ingresso in modo che il pubblico potesse ispezionare la struttura lì, comprese le capriate Vierendeel che Komendant aveva progettato per sostenere ogni piano. Assomigliando a una scala a pioli sui lati, queste capriate hanno grandi aperture rettangolari che facilitano l'infilatura di tubi e condotte nei laboratori. L'edificio ottenne riconoscimenti internazionali non solo per la sua architettura ma anche per le sue tecniche di costruzione innovative. Nel 1961 il Museum of Modern Art sponsorizzò una mostra dedicata esclusivamente a questo edificio, descrivendolo in un opuscolo come "probabilmente l'edificio più consequenziale costruito negli Stati Uniti dopo la guerra". Lo storico dell'architettura Vincent Scully ha affermato che il lavoro pionieristico di Kahn e Komendant su questo progetto "doveva influenzare per sempre le tecniche dell'intera industria della prefabbricazione in calcestruzzo dalla fabbrica al sito".


Altri due edifici su cui hanno lavorato insieme, il Salk Institute for Biological Studies e il Kimbell Art Museum, che ha ricevuto il prestigioso premio Venticinque anni, assegnato dall'American Institute of Architects a un solo edificio all'anno.

Sebbene ognuno di loro sapesse di aver raggiunto risultati particolarmente eccezionali lavorando insieme, non sempre lo trovarono facile. Komendant poteva funzionare a una velocità eccezionale mentre Kahn era notoriamente lento, con grande frustrazione di Komendant. Kahn era noto per le sue sacrali speculazioni, per l'arte di interrogare i materiali («che cosa vuoi tu, mattone?»), per gli intraducibili aforismi intervallati da silenzi mistici. «Lou, senza vodka non riesco proprio a capirti!», rispondeva sarcastico Komendant, rivendicando il pragmatismo dell ingegneria e non risparmiando qualche frecciata.

Nel suo libro di memorie, Komendant scrive ad esempio: «In sostanza, Kahn era un artista. ... Essendo un sognatore bohémien, era pieno di idee, era sensibile, privo di senso pratico, disorganizzato». Addirittura, Kahn «considerava gli ingegneri dei salsicciai (sausagemakers), che non fanno altro che girare la manovella per ottenere il prodotto già pronto», dimostrando così la sua «completa ignoranza in questo campo».

Parole che nascondono qualche screzio personale, riconciliato nella sostanza di capolavori assoluti come il Salk Institute in California, dove il cemento è pietra perfetta che si specchia nell'oceano; i laboratori Richards di Philadelphia, con le torri che evocano San Gimignano; il Kimbell Art Museum in Texas, dove l'ingegneria contemporanea incontra quella dei Romani.

 


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Salk Institute for Biological Studies

Il Salk Institute for Biological Studies è un istituto di ricerca scientifica indipendente, senza fini di lucro, situato nella comunità di La Jolla a San Diego, in California. È stata fondata nel 1960 da Jonas Salk, lo sviluppatore del vaccino contro la polio; tra i consulenti fondatori c'erano Jacob Bronowski e Francis Crick. La costruzione non iniziò fino alla primavera del 1962. L'istituto si classifica costantemente tra le migliori istituzioni negli Stati Uniti in termini di risultati della ricerca e qualità nelle scienze della vita. Nel 2004 il Times Higher Education Supplement ha classificato Salk come il principale istituto di ricerca sulla biomedicina al mondo, e nel 2009 è stato classificato al primo posto a livello mondiale da ScienceWatch nelle aree di neuroscienza e comportamento. Il campus è stato progettato da Louis Kahn. Salk aveva cercato di creare un bellissimo campus per attirare i migliori ricercatori del mondo. Salk e Kahn. L'intero sito di 27 acri (11 ha) è stato ritenuto idoneo dalla Commissione per le risorse storiche della California nel 2006 per essere inserito nel registro nazionale dei luoghi storici. 


 

All'inizio degli anni '60 collaborarono al National Assembly Building a Dhaka, in Bangladesh durante le sue fasi iniziali di progettazione, ma Komendant lasciò il lavoro dopo un forte disaccordo con Kahn, e furono personalmente distanti per circa tre anni dopo. Durante questo periodo, tuttavia, hanno continuato a collaborare al Salk Institute e come membri della facoltà di architettura dell'Università della Pennsylvania.

Nonostante la loro relazione a volte burrascosa, erano molto orgogliosi dei risultati del loro lavoro insieme. Thomas Leslie, professore di architettura e autore di Louis I. Kahn: Building Art, Building Science, disse: "Dai suoi scritti, è dolorosamente ovvio che Komendant amava profondamente il lavoro che faceva con Kahn, e che questi edifici erano, senza domanda, i suoi progetti più ampiamente riconosciuti e onorati. "

Kahn ha riconosciuto il suo debito con Komendant in una nota manoscritta riprodotta nell'introduzione al libro di Komendant 18 anni con l'architetto Louis I. Kahn:" Ad agosto, il cui genio ha reso i miei edifici suoi edifici e sono quelli che si meravigliano di loro."

Thomas Leslie descrisse il loro rapporto con queste parole: "Komendant non era né un formatore né un designer, limiti che ammetteva con riluttanza. Kahn, d'altra parte, nonostante la sua squisita attenzione ai dettagli, non possedeva la mente matematicamente analitica che aveva ottenne il plauso di Komendant. Ognuno di loro aveva bisogno della sensibilità dell'altro, e i risultati delle sue collaborazioni sarebbero stati maglie impeccabilmente integrate di struttura e architettura, inconcepibili senza i lunghi argomenti della loro tempestosa collaborazione e appassionati dibattiti su spazio e struttura."

 


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Olivetti-Underwood Factory

Komendant lavorò anhe per un committente italiano, progettando la fabbrica Olivetti-Underwood (1966–1970) a Harrisburg, in Pennsylvania.

Olivetti, una società nota per il suo impegno nel progettare bene, assunse Louis Kahn per progettare la sua fabbrica. Komendant progettò la struttura dell'edificio, che consiste di 72 unità di cemento precompresso bloccate insieme in una griglia 8x9 per formare il tetto dell'edificio e il sistema di supporto del tetto. Ognuna di queste unità è un guscio di cemento prismatico che assomiglia a un piatto quadrato con angoli ritagliati appollaiati su una colonna di cemento relativamente sottile. Ogni guscio si trova a 30 piedi (9,1 m) sopra il pavimento della fabbrica e 60 piedi (18 m) di larghezza, coprendo 33000 piedi quadrati di tetto.


La mostra Miracles in Concrete: Imparare dall'eredità di Komendant

August Komendant appartiene sicuramente alla schiera dei più importanti ingegneri strutturali della generazione post-Seconda Guerra Mondiale, una figura che concentrandosi principalmente sul potenziale del cemento armato come materiale strutturale e architettonico ha saputo progettare opere straordinarie.  

A metà del 20 ° secolo, il cemento armato era diventato uno dei materiali strutturali più popolari per la costruzione di un nuovo ambiente di vita. Il calcestruzzo è stato utilizzato sia per edifici residenziali che per strutture pubbliche. Un materiale che è stato la passione di August Komendant per decenni, e a cui l'ingegnere ha saputo dare vita  in un modo che ha lasciato il segno nella storia delle costruzioni e dell'architettura del XX secolo.

Chiedeva costantemente qualità a partire dalla ricetta per la miscela di calcestruzzo alla finitura delle strutture completate e non tollerava alcuna concessione.

Le sue convinzioni erano basate sulla conoscenza e integrate da un raffinato senso estetico, che lo ha aiutato a comprendere anche gli architetti-artisti più lirici, come Louis I. Kahn. Molti architetti lo ammiravano, perché Komendant realizzava la maggior parte dei disegni da solo.

Komendant sosteneva fermamente il principio dell'onestà strutturale: l'idea che un edificio deve sempre esprimere come è stato costruito e come funziona come un sistema strutturale. Gli edifici e i progetti completati con la partecipazione di Komendant dimostrano come vedere e percepire il tutto e analizzare ciò che è più importante da un ampio corpus di informazioni. Era uno specialista ben istruito e di grande esperienza, che ha lavorato attraverso i confini nazionali, ma è rimasto fedele alla sua eredità e alla sua lingua madre.

Sapeva che i miracoli hanno bisogno di qualcosa di più dei fogli di calcolo e di un budget: un impulso creativo è vitale.

Miracles in Concrete

Structural Engineer August Komendant

January 10–April 26, 2020 

Estonian Museum of Architecture 

Ahtri 2 

10151 Tallinn

Estonia 

info@arhitektuurimuuseum.ee 

www.arhitektuurimuuseum.ee 

  • Curatore: Carl-Dag Lige
  • Progetto espositivo: Tomomi Hayashi, Andrea Ainjärv (HGA)
  • Progetto grafico: Marje Eelma (Tuumik Stuudio)
  • Fotografia: Martin Siplane, Jari Jetsonen
  • Materiali d'archivio

Merike Komendant Phillips, G. Jüri Komendant, Martin Komendant (famiglia di August Komendant), The Architectural Archives of the University of Pennsylvania, McGill University, Moshe Safdie Architects, Archivo de Arquitectura y Construcción de l'Universidad de Puerto Rico, Virginia Tech