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Chi opera nel mondo delle costruzioni sa che il calcestruzzo è insostituibile per moltissimi usi

Dopo undici anni, un delegato italiano torna alla Presidenza di Ermco. Marco Borroni è stato eletto nuovo presidente di ERMCO, l’Associazione europea di produttori di calcestruzzo preconfezionato a cui partecipano i rappresentanti di 25 nazioni. Andrea Dari lo ha intervistato per conoscere i programmi, le iniziative, ma anche per capire quanto l'Italia pesa ancora nel settore internazionale del Calcestruzzo.

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L'Italia al Vertice della Federazione Europea del Calcestruzzo

Andrea Dari: Caro Marco, un Italiano torna a presiedere la Federazione europea dei produttori di calcestruzzo dopo undici anni. Quali sono i vantaggi per i produttori di calcestruzzo italiani di poter avere una leadership all’interno della federazione Europea ? 

Marco Borroni: Ciao Andrea, grazie innanzitutto per questa intervista. Vedi, io sono portato a guardare alle persone e non alle etichette o alle bandiere. In Europa si scrivono le regole del futuro e si affrontano temi che prima poi coinvolgeranno tutte le nazioni europee. Per tutti c’è il vantaggio di poter contribuire a costruire un ambiente favorevole allo sviluppo della industria ed affrontare i grandi cambiamenti che ci attendono.

AD.: La sostenibilità è uno dei temi focali del tuo programma. In che modo pensi di sviluppare all’interno della federazione europea un programma dedicato a questo importante tema, e su cui spesso il calcestruzzo non ha la corretta considerazione da parte dei player delle costruzioni ?

La sostenibilità è un tema non solo europeo, ma mondiale. E coinvolge grandemente il nostro settore, che, come giustamente sottolinei, sconta una cattiva reputazione sotto questo aspetto; forse però più nel sentire comune che tra gli addetti ai lavori. Chi opera nel mondo delle costruzioni sa che il calcestruzzo è insostituibile per moltissimi usi; a noi sta supportare la scelta di costruire in calcestruzzo con le corrette informazioni per valutare il grado di sostenibilità dell’opera realizzata, ed abbiamo tutti gli strumenti per dimostrare che, analizzandola rigorosamente, la costruzione in calcestruzzo soddisfa anche i requisiti di sostenibilità ambientale, oltre a quelli già noti di durata, robustezza ed economia di realizzazione.

 

Digitalizzazione delle costruzioni e della filiera del calcestruzzo

AD.: Nel programma hai parlato anche di digitalizzazione. In tal senso ERMCO svolgerà un’azione di sostegno anche della digitalizzazione delle varie fasi del costruire in cemento armato, ovvero dalla produzione, al trasporto, al getto, al controllo e al monitoraggio in opera ? E con quali direttrici ?

MB.: Fa parte delle sfide che ci attendono: fino ad oggi il mondo dell’edilizia è stato poco coinvolto dalla rivoluzione digitale, ma questa si sta ora affacciando ed avrà un impatto simile a quello già visto in altri settori industriali. Noi dobbiamo essere pronti per inserire le informazioni relative al calcestruzzo nel flusso digitale che governerà le costruzioni, mettendo in risalto le molteplici prestazioni a favore del progettista, dell’impresa o dell’utilizzatore finale che il calcestruzzo può offrire. Dobbiamo rendere disponibili queste informazioni in modo chiaro e semplice da usare, in modo uniforme e coerente con le applicazioni informatiche, ad esempio nel mondo del BIM (Building Information Modeling). Possiamo poi condividere le evoluzioni tecnologiche che la filiera dei produttori di impianti, attrezzature e sistemi di controllo è in grado di offrire, e orientarne lo sviluppo futuro in funzione delle nostre esigenze.

 

L'eccellenza del calcestruzzo  

AD.: Nella stessa settimana due italiani hanno assunto la Presidenza di due istituzioni europee del mondo tecnico: tu per la Federazione di produttori di Calcestruzzo e l’ing. Stefano Calzolari per il CEN. Un’occasione per poter incidere con più forza nell’attività di normazione europea ?

MB.: Lo considero con orgoglio un segnale delle capacità che il nostro paese sa esprimere e vedere riconosciute, oltre alla convinzione di operare per lo sviluppo di un’Europa che condivide le conoscenze e le regole per uno sviluppo comune.

AD.: L’Italia è considerata una delle “patrie” mondiali del calcestruzzo. In che cosa l’Italia può essere considerata un’eccellenza a livello europeo nell’ambito della produzione del calcestruzzo ? Abbiamo ancora qualcosa da insegnare ai nostri partner europei?

MB.: Abbiamo tanto da insegnare ed altrettanto da imparare… confrontandoci con i colleghi europei credo che si possa affermare che a livello tecnologico siamo tra i più avanzati come conoscenza del materiale e capacità di produrre calcestruzzi di prestazioni elevate, e non solo come classi di resistenza. Sui temi di controllo in cantiere, di organizzazione generale del mondo del calcestruzzo, sia tra i produttori che tra gli utilizzatori, i paesi nordici sono in generale un passo avanti a noi. 


Marco Borroni diventa il nuovo presidente di ERMCO, l'Associazione Europea dei Produttori di Calcestruzzo

Marco Borroni raccoglie il testimone dal Presidente uscente, Yavuz Isik, presidente della Turkish Ready Mixed Concrete Association (THBB). Nel passato sono stati presidenti di ERMCO gli italiani Andrea Bolondi e Giovanni Battista Benazzo. 


Il calcestruzzo materiale per le nuove Costruzioni

AD.: Il calcestruzzo fino ad oggi stato considerato “materiale” per nuove costruzioni. Di recente stanno nascendo proposte di soluzioni per il suo uso nella riqualificazione delle opere esistenti, in particolare in ambito infrastrutturale. Dobbiamo attenderci un’evoluzione dell’industria del calcestruzzo in tal senso?

MB.: Vedo all’estero una maggior disponibilità alla “sostituzione edilizia”, demolendo e ricostruendo in base a criteri moderni, con materiali avanzati ed anche una previsione di destinazione finale delle opere. In Italia, per tanti motivi, non ultimo l’oggettivo valore architettonico del nostro patrimonio edilizio, si tende ad un’attività di recupero che offre sì ancora spazi per calcestruzzi particolari,  ma in quantità comunque più limitate. In molti casi però si può solo apportare un leggero miglioramento all’esistente, pur usando anche nuovi materiali tecnologicamente all’avanguardia. Credo che le vere potenzialità del calcestruzzo come materiale da costruzione siano ancora legate alle nuove costruzioni.

AD.: Nel secolo precedente il calcestruzzo ha vissuto una importante stagione anche nell’architettura, con la nascita del cosiddetto “brutalissime”, ovvero dell’impiego “brutale” del calcestruzzo a vista anche nella sua forma più naturale, con le impronte delle casserature. Negli Stati Uniti si è continuato a stimolare l’architettura in cemento armato anche attraverso i premi che l’American Concrete Institute riconosce ogni anno alle migliori realizzazioni a livello mondiale. Nel tuo programma di ERMCO prevedi qualche cosa di simile ?

MB.: Credo che ERMCO abbia più una funzione istituzionale e meno un ruolo legato alla promozione, che viene svolto dalle Associazioni Nazionali che sono ovviamente più vicine al territorio ed alle tradizioni dell’edilizia locale. ERMCO è, e sarà ancora di più un luogo di scambio di esperienze e buone pratiche di settore, senza sovrapporsi alle molte iniziative portate avanti dalle Associazioni Nazionali.

 

La filiera internazionale del Calcestruzzo

AD.: La filiera del calcestruzzo in Italia sta pian piano costruendo una sua identità attraverso Federbeton. A livello europeo esiste un’analoga azione di filiera ? ERMCO dialoga con gli altri produttori di Materiali e con il FIB ?

MB.: Credo sarà inevitabile serrare le fila di tutta la filiera del calcestruzzo armato quale soluzione costruttiva, ed in particolare con  i produttori dei due principali componenti: il cemento e gli additivi. Esiste già una European Concrete Platform che riunisce questi settori, oltre ai prefabbricati in calcestruzzo;  siamo presenti anche in Fire Safe Europe, sottolineando l’importanza del calcestruzzo per ottenere strutture resistenti al fuoco, ed in Eupave, per promuovere la realizzazione di pavimentazioni stradali in calcestruzzo. 

AD.: Quanto pesa l’industria del Cemento nel settore del Calcestruzzo a livello europeo ? Tanto come in Italia o vi è una maggiore indipendenza ?

MB.: Questa apparente dicotomia tra cemento e calcestruzzo non ha più, a mio parere, ragione di esistere. Il calcestruzzo è il materiale che si confronta con le esigenze del mondo delle costruzioni; il cemento è (con gli additivi) il materiale che ne permette le prestazioni tecnologiche e ne influenza le caratteristiche di sostenibilità ambientale. Si vince o si perde insieme, ed insieme dobbiamo lavorare per l’obiettivo comune di rendere, ancora di più, il calcestruzzo il materiale per eccellenza nel mondo delle costruzioni.

 


Marco Borroni: ecco chi è l'italiano alla guida di EMRCO

Classe 1963, ingegnere laureato al Politecnico di Torino, manager con oltre 25 anni di esperienza nel settore, Borroni è Direttore Esercizio e Nuovi Impianti di Unical Spa, azienda del gruppo Buzzi Unicem, che opera nel settore del calcestruzzo preconfezionato in Italia. Inoltre dal 2008 Borroni è Membro del Consiglio Generale ATECAP (Associazione Tecnico Economica Calcestruzzo Preconfezionato), dal 2012 rappresenta l’Italia nel board ERMCO e dal 2018 partecipa ai Working Group di GCCA - Global Cement and Concrete Association.

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