Il provvedimento introduce una nuova sanzione nei confronti dei professionisti inadempienti: prima l’obbligo di diffida ad adempiere, entro trenta giorni, e poi la sanzione della sospensione dal relativo albo fino alla comunicazione del domicilio digitale
Non solo edilizia, appalti, urbanistica e ambiente, nel Decreto Semplificazioni. Ma anche tanta digitalizzazione (della PA, delle imprese e dei privati): dentro, troviamo la PEC (posta elettronica certificata), un qualcosa che esiste da tanto tempo ma che non è mai decollato appieno.
Per questo, il Governo ha voluto stringere: l'art.29 prevede la sospensione dall'albo per il professionista che non comunicherà il proprio indirizzo Pec all'ordine di appartenenza.
Il DL Semplificazioni amplia, con l'art.18, la platea dei lavoratori che possono ottenere il domicilio digitale. Lo potranno fare anche i professionisti non iscritti ad albi o a ordini professionali.
La finalità dell'articolo è quella di ampliare la possibilità di contatto via web con la pubblica amministrazione, «favorendo la diffusione di servizi in rete, agevolando l'accesso agli stessi da parte di cittadini e imprese, assicurando ai cittadini l'effettivo esercizio del diritto all'uso delle tecnologie digitali, nonché rafforzando l'utilizzo dei dati e di strumenti digitali, quali ulteriori misure urgenti ed essenziali di contrasto agli effetti dell'imprevedibile emergenza epidemiologica da Covid-19».
IL TESTO (BOZZA 6 LUGLIO 2020 ORE 19) E' SCARICABILE IN FORMATO PDF. PER L'ENTRATA IN VIGORE SI ATTENDE LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE
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