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Il futuro dell’industria dei pavimenti

Quale futuro per l’industria dei pavimenti? Questa è la domanda chiave che ci siamo posti con il VII Congresso CONPAVIPER.


Una industria importante, visti i dati presentati durante il Congresso: solo cinque anni fa in Italia si producevano quasi 250 milioni di metri quadri di pavimentazioni, uno dei volumi di affari più importanti dell’edilizia. Nel 2012 questo mercato potenziale si è ridotto di quasi 70 milioni di mq, e in termini reali attraverso un confronto con i numeri di dettaglio dei diversi centri studi, si scende addirittura a ca 120/130 milioni di mq. Si tratta ancora di numeri importanti, ma che però testimoniano quanto la crisi abbia colpito l’intero settore.
Durante il Congresso è emerso però un altro dato importante: Nel 2012 le nuove costruzioni rappresentano solo il 32% del mercato delle pavimentazioni (erano al 50% sei anni prima), di cui circa il 61% nel residenziale. Nel rinnovo il residenziale vale circa il 72%.
In sei anni è cambiata profondamente la domanda: pesa più il rinnovo e pesa più il residenziale, e questo comporta anche una polverizzazione del mercato, in cui ha maggior peso il cliente privato. Di questa trasformazione devono tenere conto ogni azienda. E le stime per il futuro rafforzano questa direzione: per il 2013 si prevede un ulteriore calo di 7 milioni di mq, tutti nelle nuove costruzioni, di cui 4 nel residenziale. Per il 2014 si prevede un’ulteriore riduzione per il nuovo. Stabile il mercato per il rinnovo sia nel 2013 che per il 2014, dove addirittura si potrebbe avere un segno più.
Sempre nel Congresso sono intervenuti i rappresentanti delle professioni, e ci hanno detto che i pavimenti del futuro saranno più tecnologici (senza giunti) e più sostenibili.

Quali considerazioni quindi possiamo trarre: innanzitutto che la crisi continua per le aziende che operano nell’ambito industriale. Non si prevede una risalita, anzi nelle migliori delle ipotesi una stagnazione. Cosa fare: contenere i costi e fare sistema per poter offrire soluzioni tecnologiche avanzate. Un peso importante in tal senso lo giocheranno le regole e l’informazione dei professionisti. Per questo l’Associazione nel 2014 - dopo l’approvazione delle Linee Guida del CNR sulla progettazione dei pavimenti industriali - riprenderà comn i corsi per professionisti. Considerati i numeri anche chi si occupa di resine dovrà fare importanti scelte strategiche: considerato che i volumi non potranno crescere si dovrà insistere sulla qualificazione dei cicli resinosi, al fine di evitare che comportamenti scorretti sul mercato possano danneggiare le aziende corrette, i clienti e la validità delle soluzioni offerte dal settore. CONPAVIPER sta completando in tal senso delle Linee Guida. Poi andrà fatta qualche considerazione sulla segmentazione del mercato, per capire se può essere interessante allargare la propria attività anche al settore del residenziale.

Per quanto riguarda i massetti i numeri di parlano di un mercato che vale ancora due miliardi e mezzo di euro. CONPAVIPER per prima ha predisposto un Codice di Buona Pratica, per cercare di mettere ordine in un settore in cui vi è l’obbligo della marcatura CE, ma sul mercato regna ancora una grande confusione. Poichè la maggior parte del fatturato riguarda le ristrutturazioni, si dovrà anche in questo caso dedicare grande attenzione ai massetti tecnologicamente più evoluti: in particolare per i bassi spessori e per i pavimenti riscaldanti.

Queste considerazioni sono alcuni degli spunti emersi durante il Congresso CONPAVIPER, che è stato aperto dagli interventi del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e il Presidente di Federbeton Sergio Crippa.

Ricordo che è possibile rivedere tutte le relazioni sul canale You Tube di CONPAVIPER: www.youtube.com