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ENEA: eseguiti test su RINFORZI per MURATURE

Per verificare le tecniche di rinforzo messe a punto per la protezione sismica di edifici in muratura,l’ENEA ha effettuato un ciclo di esperimenti in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Universita? di Roma Tre, presso il laboratorio per le prove sismiche del Centro Ricerche ENEA“Casaccia”.

Le prove sismiche effettuate da ENEA e Università Roma Tre dimostrano l’efficacia delle tecniche innovative di rinforzo da applicare agli edifici in muratura dei centri storici italiani

Per verificare le tecniche di rinforzo messe a punto per la protezione sismica di edifici in muratura, l’ENEA ha effettuato un ciclo di esperimenti in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Roma Tre, presso il laboratorio per le prove sismiche del Centro Ricerche ENEA “Casaccia”. Le prove sono state effettuate su un edificio in scala reale appositamente costruito per riprodurre la tipologia edilizia più diffusa nei centri storici delle città italiane.

 

Le prime prove su tavola vibrante sono state effettuate senza applicare rinforzi alla struttura in muratura, la quale ha subito danni gravissimi, compreso il ribaltamento di una parete. Successivamente la parete è stata riparata e tutte le connessioni della struttura sono state rinforzate grazie all’applicazione di un innovativo sistema di fasciature. Queste fasciature sono facilmente applicabili agli edifici storici e sono costituite da nastri in fibra di acciaio in matrice di malta idraulica naturale.

La struttura così rinforzata è stata poi sottoposta sulle tavole vibranti ad una nuova sequenza di scosse con intensità crescente, che hanno riprodotto i terremoti di maggiore intensità che si sono verificati in Italia negli ultimi decenni: Friuli (1976), Irpinia (1980), Umbria-Marche (1997), L’Aquila (2009), Emilia (2012).
La struttura ha subito le prime “lievi lesioni” quando i terremoti sono stati amplificati al 150% dell’intensità del terremoto originale, mentre “gravi lesioni” si sono verificate solo dopo una sequenza totale di 69 scosse, con un’amplificazione del 250% dell’intensità originale. La prova ha dimostrato che la struttura rinforzata, sebbene gravemente lesionata e “inagibile”, perchè prossima al collasso, può ancora consentire di mettere in salvo le eventuali persone rimaste al suo interno.

Le prove sono state seguite in laboratorio dagli studenti del corso di laurea in ingegneria strutturale dell’Università Roma Tre e da una rappresentanza dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma. Grazie alla piattaforma virtuale DySCo (Structural Dynamics, numerical Simulation, qualification tests and vibration Control), appositamente messa a punto dal Laboratorio di Qualificazione di Materiali e Componenti dell’ENEA, è stato possibile realizzare 80 collegamenti per permettere a tutti i soggetti interessati di seguire lo svolgimento delle prove “in remoto” e di interagire in tempo reale con i ricercatori.

 

Sullo stesso argomento leggi anche l'articolo "Prove su tavola vibrante di strutture in muratura rinforzate con compositi a matrice inorganica".