Data Pubblicazione:

L'Industria dell'Ambiente Costruito tra Edilizia e Infrastrutture

L'Industria dell'Ambiente Costruito tra Edilizia e Infrastrutture

È possibile, al dì d'oggi, annotare come la legittima solerzia nell'avviare una Politica Istituzionale e Costituzionale di Modernizzazione del Paese solleciti comprensibilmente la primazia degli accadimenti operativi sulla dimensione dialogica e riflessiva, condensando l'orizzonte destinale nella Rapidità e nella Tempestività.
Epperò, se rivolgiamo l'attenzione all'Assemblea Costituente o al Concilio Vaticano Secondo non possiamo non osservare come i lavori istruttori, e la loro corrispondente dialettica, vi abbiano conferito il decisivo spessore grazie ai Padri Costituenti o Conciliari.
Il prodotto, come sempre, è fortemente condizionato dal processo che lo genera. Del resto, la stessa Rigenerazione Urbana rischia di divenire una replica poco originale di esperienze già note (dal Riuso degli Anni Sessanta e Settanta alla Urbanistica Contrattata degli Anni Ottanta e Novanta) se non si alimenta dall'interdipendenza tra organismi edilizi e reti infrastrutturali.
La recente aggiudicazione, da parte di Qatar Rail, dei servizi relativi al Building Information Modelling, così come i finanziamenti erogati dalla Qatar Foundation alla University of Teeside per costituire, nell'arco di tre anni, nel Paese un Centro di Eccellenza sul BIM per il Golfo, anche con riferimento ai Campionati Mondiali di Calcio del 2022 (lo stesso vale per quelli russi del 2018), rivelano l'esistenza di un vero e proprio orientamento strategico, comparabile, sia pure nelle peculiarità, con quelli australiano, statunitense, russo e comunitario.
Si rammenti, peraltro, come nei maggiori Paesi Europei le iniziative governative siano state ampiamente condivise con le parti sociali, se non, addirittura, talvolta da esse indotte.
Il BIM nelle Infrastrutture, stradali e ferroviarie, oltre che idrauliche, a parte l'interesse manifestato nei recenti eventi di buildingSmart International a Monaco e a Stoccolma, è, in effetti, al centro di molte sperimentazioni nei Paesi Nordici, in Olanda, nel Regno Unito, in Francia e in Germania: per non dire del Nord America, del Giappone o della Corea Meridionale.
Ciò che, infatti, rileva è l'attività promettente che, grazie alla spinta impressa da Britannici e Norvegesi, sta avviando il Network Comunitario dei BIM Owner e dei BIM Procurer, a cui partecipa fattivamente, tramite il MIT, anche il Governo Italiano.
In realtà, ciò a cui stiamo progressivamente assistendo è una transizione che dai temi della Produttività e del Contenimento (del Consumo Energetico così come della Spesa Pubblica) si va lentamente orientando verso il cosiddetto De-risking che rappresenta evidentemente un tassello fondamentale nell'evoluzione delle soluzioni contrattuali e finanziarie relative ai lavori pubblici, considerati nell'intersezione tra investimenti di tipo CAPEX e OPEX, come palesemente mostrato dai documenti BS PAS 1192:2 e :3 e, in futuro, :4.
Una ottima cartina da tornasole è offerta dalle metriche impiegate per valutare il BIM (e il Field BIM) Maturity Level, come ipotizzate sia da Billal Succar sia da Mark Bew e Mervyn Richards. Questo ultimo modello, sorto a seguito della norma BS 1192:1, è alla base della Industrial Strategy dello UK Government intitolata Construction 2025, godendo di una popolarità non dissimile a quella relativa alla Curva di MacLeamy.
Analisi sui posizionamenti dei vari Sistemi Paese sono state, infine, condotte da Arto Kiviniemi come da AECOM.
Nell'ipotesi britannica il raggiungimento del Livello 2 entro il 2016 si identifica sostanzialmente con l'adozione di Modelli Informativi Federati, per passare successivamente a soluzioni maggiormente integrate e avanzate a cominciare dallo Stage 0, strategico, della APM.
Ipotizzando una diversa interpretazione, si potrebbe immaginare che il Livello 2 verta sul ruolo delle Strutture di Committenza, mentre il Livello 3 su quello assumibile dalle Assicurazioni o dalle Banche.
In altre parole, si potrebbe sostenere che il Livello 2 dipenda da una Iniziativa di forte alfabetizzazione e acculturamento delle Stazioni Appaltanti, anche a livello degli Enti Locali, delle Amministrazioni Concedenti, dei Committenti Privati e degli Sviluppatori Immobiliari, così come dalla capacità delle loro controparti di dare vita a Catene di Fornitura Snelle o Lean, mentre il Livello 3 sia tutto incentrato sulle architetture contrattuali e finanziarie del Performance-Based Contract e dei Contratti del tipo Project Alliancing o, anche in tono minore, partenariali e relazionali.
In questa ottica, si tratterebbe di raggiungere il Livello 2 tramite il Knowledge Management e il Livello 3 tramite il Risk Management, per quanto non si possa dare per scontato al Livello 1 il Programme e il Project Management.
In un certo senso, si dovrebbe forse migrare dalla Gestione del Ciclo di Vita esplicita nell'approccio adoperato all'Ospedale del Karolinska Institut svedese a quello californiano teso a quella che potremmo definire Virtual Pre-Occupancy Evaluation.
Tutto ciò progressivamente sta sancendo la radicale rivisitazione dei ruoli e delle funzioni tradizionali, tanto che, mentre in Italia si odono le ricorrenti invettive professionali su quello che un tempo era definito appalto integrato, nel Regno Unito, Paul Morrell, dopo aver avviato la Politica Governativa sul BIM, ha ora promosso con successo l'apertura di un dialogo tra Architetti e Costruttori, nell'orizzonte della Cultura Industriale.
La stessa Direttiva Comunitaria sul Public Procurement dischiude opportunità inattese, ma presuppone che Indirizzi Strategici comuni e concertati sul BIM come Game-Changer riflettano le specificità di Paesi come l'Islanda o la Slovacchia, attivamente presenti sul tavolo europeo, per quanto, poi, in definitiva, come indica il Middle East, la via contrattuale consapevole sortirà buoni esiti.
È interessante, ad esempio, osservare come, al di là di casi fortemente emblematici di Strategie Nazionali Britanniche e Francesi, in Spagna il movimento sia spontaneistico, tranne che per la Catalogna, in Portogallo si innesti su una solida sperimentazione di piattaforme di e-Procurement, nei Paesi Germanofoni, come Austria e Svizzera, molto si debba alle locali buildingSmart, mentre nei Paesi Nordici e Scandinavi, oltre all'intenso investimento scientifico, le Agenzie Governative, come pure in Olanda, assumano la leadership (in Norvegia insieme alle Istituzioni Sanitarie Regionali).
In Germania, ove storicamente Hochtief, Max Bögl e la parte tedesca di Strabag molto hanno approfondito il 4D e il 5D, le recenti linee guida promosse dal Ministero della Ricerca si saldano con le sperimentazioni in avvio da parte del Ministero delle Infrastrutture e, soprattutto, si rifanno alle indicazioni attese tra il 2014 e il 2015 da parte della Commissione per la Riforma delle Grandi Opere, istituita a seguito dei Baudesaster dell'Aeroporto di Berlino, dell'Opera Filarmonica di Amburgo, della Stazione di Stoccarda.
Come, allora, coniugare i decisi segnali di Ripresa del Mercato Europeo delle Costruzioni con la sua Riconfigurazione anche nel Nostro Paese?
Tramite probabilmente una serie di fini:
1. la diffusione di programmi formativi per le Strutture di Committenza legate a una Data Warehouse e a un Istituto Superiore di Studi Strategici per le Costruzioni;
2. l'innesco di processi aggregativi graduali tra PMI (inclusi gli Studi Professionali) con una attenzione particolare ad alcune internalizzazioni e alla cura dei NEET e dei LSU grazie alle Scuole Edili;
3. la formazione dei Professionisti al Design Optioneering;
4. il rafforzamento delle Knowledge-Based Organisation nell'Economia Digitale;
5. l'introduzione del Lean Thinking per trasformare una (Product-Based) Construction Industry in una (Service-Oriented) Built Environment Industry in cui dimensioni edilizio urbane e dimensioni infrastrutturali si fondano;
6. la maturazione del Mercato Comunitario dei contratti pubblici allo scopo di rafforzare la competitività degli operatori economici europei sui Mercati Internazionali;
7. il passaggio dall'Information Exchange Management (e, dunque, della Validazione dei Data Set geometrici o elementari) al "Visual-Based" Programme and Project Management (inerente al Controllo di Data Set concettuali e avanzati);
8. la parziale oggettivazione dell'Istruttoria dei Processi Autorizzativi tramite la Data Machine Readability and Computability con gli evidenti benefici per l'Attrattività degli Investimenti e, soprattutto, la Riforma della Amministrazione Pubblica.