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La corretta disinformazione 2.0 ed i pifferai magici

Una nota dell'arch. Mario Monardo sull'importanza della corretta informazione tecnica quando si opera nel campo dell'impermeabilizzazione.

Tempi bui per il comparto delle impermeabilizzazioni?

Mala tempora currunt …sed peiora parantur” ovvero “Corrono brutti tempi… ma se ne preparano di peggiori”. Questa famosa citazione latina che sembra non conoscere lo scorrere del tempo fu pronunciata più di duemila anni fa da Marco Tullio Cicerone, letterato, filosofo nonché grande oratore e politico romano in un discorso che fece al Senato di Roma, presagendo la fine della Repubblica.

Questa espressione viene utilizzata in diversi contesti, soprattutto quando si vuole sottolineare il fatto che il tempo che si sta vivendo è particolarmente brutto, triste e difficoltoso. Insomma, un periodo buio proprio come quello che da anni vive il comparto delle impermeabilizzazioni.

 

La corretta disinformazione 2.0 ed i pifferai magici

 

Ormai numerosissimi progettisti, committenti ed applicatori prediligono avvalersi di internet e della rete per reperire qualsiasi tipo di informazione tecnica senza nemmeno verificarne con cura la provenienza e soprattutto l’attendibilità. Non c’è dubbio che il web e i social media hanno ampliato la platea del mondo dell’informazione offrendo un ventaglio di notizie sempre più ampio ma allo stesso tempo si rilevano meno controlli sulla qualità e sulla veridicità delle informazioni che viaggiano sulla rete. Ed è proprio in questo particolare contesto che prolifera un pericoloso fenomeno degenerativo per il quale già da alcuni anni ho coniato il termine di “corretta disinformazione”. 

Già in un articolo del 2019 dal titolo “I falsi profeti. Garanzia e vita utile dei sistemi poliuretanici roofing” denunciavo il pericolo in cui incorrono tutti coloro che utilizzando la rete ed i social media come unica fonte di acquisizione di informazioni tecniche credono alle fandonie raccontate da aziende e agenti di commercio sulla durabilità dei sistemi elastomerici per coperture. 

Possiamo definire la “corretta disinformazione” come quell’insieme di notizie e informazioni fornite in modo distorto dalle aziende sui sistemi impermeabilizzanti attraverso la pubblicità, le schede tecniche, i seminari o corsi tecnici oppure i webinar che vengono svolti sulle diverse piattaforme social. Lo scopo è presentare ed illustrare solo alcuni aspetti tecnici celandone spesso con abilità le reali caratteristiche ed evitare che si possa comprendere chiaramente che quei sistemi o prodotti tanto pubblicizzati non sono poi così performanti come vogliono far credere! 

La conseguenza di questa “corretta disinformazione” è dimostrata, anzi, certificata, dall’aumento esponenziale dei contenziosi legali che rappresentano una notevole zavorra burocratica ed economica per il nostro Paese oltre che per i “poveri danneggiati”.

 

La “corretta disinformazione 2.0”

Negli ultimi anni, il fenomeno della “corretta disinformazione” ha subito una nuova evoluzione ancora più subdola e pericolosa. Questa variante degenerativa che possiamo denominare “corretta disinformazione 2.0” non riguarda più i sistemi impermeabilizzanti e le relative informazioni tecniche bensì le figure professionali quali gli architetti, gli ingegneri ed i geometri. Sembra quasi ci sia una volontà ben precisa nel voler sminuire le loro competenze e l’ambito lavorativo. 

Per descrivere correttamente e in poche parole questo nuovo fenomeno basta citare un breve stralcio di un’intervista rilasciata da Umberto Eco nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale a Torino, dopo aver ricevuto la laurea honoris causa in “Comunicazione e Cultura dei media”: …”I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”…. Mai citazione fu più corretta per descrivere le dinamiche del variegato mondo dei social media!

Le critiche e gli attacchi più violenti ai professionisti arrivano soprattutto da diverse pagine social dove non poche persone, prive di uno specifico titolo di studio professionale (laurea) oltre che di qualsiasi abilitazione allo svolgimento della professione, vantano e decantano in ambito impermeabilizzativo e non solo, elevate conoscenze tecniche al punto di autodefinirsi esperti più dei veri professionisti. Veri e propri agguati, a volte preorganizzati, vengono portati nei riguardi dei tecnici con l’intento di sminuire la loro immagine e competenza professionale. Gli attacchi, sono condotti da muratori, carpentieri, idraulici o pseudo inventori/ricercatori/scienziati che millantano competenze tecniche ed esperienze lavorative pluriennali nonostante siano privi di qualsiasi percorso di studi specifico, titolo professionale, abilitazione all’esercizio della professione. 

Si tratta di personaggi che parlano di sistemi impermeabilizzanti senza conoscere pienamente il settore e senza avere specifica esperienza. Persone che non hanno mai conseguito uno specifico titolo di studio, non hanno mai svolto la libera professione, mai gestito o diretto in prima persona cantieri in qualità di progettisti o responsabili ma nonostante ciò ritengono di avere competenze e conoscenze superiori a quelle di veri tecnici.

 

I “pifferai magici”

Chi non ricorda la favola del Pifferaio di Hamelin nota anche come la favola del Pifferaio magico.

Ebbene, sui social assistiamo al quotidiano proliferare di pseudo tecnici, esperti, ricercatori e studiosi vari che ogni giorno raccontano una serie di belle favole sulle diverse problematiche dell’edilizia e soprattutto sui sistemi impermeabili. Non si contano più le fesserie che questi “pifferai magici” del terzo millennio scrivono millantando esperienze ultradecennali e competenze varie riuscendo a fare proseliti ed incantando una vasta platea costituita purtroppo anche da tecnici laureati ed abilitati.

Tra le numerose fiabe raccontate sui social relative ai sistemi di impermeabilizzazione vi è anche quella paventata da diversi tecnici in merito alla obbligatoria necessità di avvalersi delle indagini termografiche per il rilevamento del punto o dei punti d’infiltrazione in una copertura. 

Possiamo affermare con ragionevole certezza che non è assolutamente vero! Infatti, con la termografia non è facile verificare le problematiche dei sistemi di impermeabilizzazione. Tale indagine può essere applicata solo in particolari situazioni. Non a caso numerosi tecnici si occupano da decenni di problematiche infiltrative senza avvalersi di alcuna indagine termografica. L’aspetto più preoccupante è notare come numerosi tecnici dopo una ispezione termografica rilasciano diagnosi sulle patologie edilizie legate alle impermeabilizzazioni senza avere la giusta competenza ed esperienza in quello specifico ambito.

Purtroppo, i “pifferai magici” nutrono lo spasmodico desiderio di ergersi anche ad esperti e fini conoscitori dei sistemi impermeabilizzanti e con abile astuzia provano ad emergere e a costruirsi una reputazione professionale senza avere mai operato realmente in tale settore, non avendo mai condotto studi che hanno a che vedere con l’edilizia e soprattutto non avendo mai lavorato come progettisti e/o veri tecnici specializzati. Il fatto di presentarsi addirittura come docenti in corsi e webinar rappresenta una sorta di escamotage, una scorciatoia professionale attuata con estrema abilità che non sfugge però a numerosi tecnici, cosa che non depone nemmeno a favore degli organizzatori dei corsi/webinar.

D’altronde sui social è più semplice mentire, camuffare la propria immagine, pubblicare contenuti che proiettino un’immagine di sé poco corrispondente a quella reale. Insomma, certi “pifferai magici” attraverso una abile strategia di comunicazione si mostrano diversi da ciò che sono veramente. La cosa più sconcertante è vederli trattare di impermeabilizzazioni senza avere una vera e reale preparazione in quell’ambito. 

Il messaggio che si evince è ben chiaro. Non è necessario essere un vero tecnico per poter trattare di impermeabilizzazioni. Non è più sufficiente aver conseguito una laurea con competenze nei settori dell’architettura e dell’edilizia, una abilitazione all’esercizio della professione e dimostrare, non vantare o millantare, valide esperienze professionali….un muratore, un idraulico oppure un venditore attraverso una pagina social hanno lo stesso diritto di parola di un vero progettista se non di più….. 

Ha ragione Marco Paolini, noto attore teatrale e regista…“Internet è il posto dove qualunque mona scrive per l'universo”.

 

I veri esperti nel comparto delle impermeabilizzazioni

Sorge, allora, il problema di come scegliere un vero tecnico specializzato in ambito impermeabilizzativo e di come riuscire a discriminare ciò che viene scritto da quello che viene spacciato per vero. Come possiamo scegliere un tecnico che sia in grado di studiare, analizzare e progettare un corretto sistema impermeabile?

Ad oggi non esiste una figura professionale specifica per questo ambito. Vi sono gli Ordini professionali (architetti, ingegneri e geometri), sconosciuti a molti “pifferai magici” che certificano che i loro iscritti sono abilitati a firmare un progetto ed a prendersi le responsabilità di quanto dicono e firmano. Occorre però precisare che nonostante non siano ad oggi certificate specifiche figure professionali in ambito impermeabilizzativo gli architetti e gli ingegneri rappresentano le figure professionali in grado di conoscere le opere di architettura nei loro aspetti tecnologici e formali, compositivi, strutturali e costruttivi. Per tale ragione possiamo definirli “veri patologi” della costruzione e, al contrario di venditori, muratori e idraulici, possono operare anche nel settore delle impermeabilizzazioni.

Oltre agli Albi professionali vi è il Ruolo dei Periti e degli Esperti. Si tratta di un elenco tenuto presso le Camere di Commercio di ogni provincia. L’iscrizione nel Ruolo dei Periti e degli Esperti (categoria XIII - sub 17 -Asfalti, catrame, bitumi ed isolanti) è disposta dalla Camera di Commercio, sulla valutazione che l’ufficio effettuerà in base al curriculum presentato dall’interessato e comprovato da adeguata documentazione. L'attività di perito ed esperto consiste nell'assistenza tecnica per attività o settori per i quali sia richiesta una competenza specifica. Sono escluse tutte quelle attività professionali per le quali esistono Albi regolati da apposite disposizioni. L’elenco ha funzioni di pubblicità conoscitiva, cioè di fare conoscere le persone ritenute idonee ad effettuare perizie in determinate categorie merceologiche senza attribuire alcuna qualificazione esclusiva. Gli iscritti nel Ruolo Periti ed esperti ogni quattro anni sono soggetti alla revisione ai sensi dell’art. 6 del D.M. 21/12/79.

Esistono anche delle associazioni di categoria che da anni operano per formare tecnici, progettisti e soprattutto personale qualificato per la posa in opera dei diversi sistemi impermeabili. Le associazioni sono:

  • IGLAE (emanazione di ANCE e Confindustria);
  • ASSIMP ITALIA (Associazione delle imprese di impermeabilizzazione italiane);
  • IMPERBENE (Associazione per lo sviluppo del settore delle impermeabilizzazioni). 

Ad oggi questi sono gli unici punti di riferimento che si possono avere nel comparto delle impermeabilizzazioni. Queste associazioni operano nel settore e raccolgono nei loro elenchi tecnici ed imprese che da anni si occupano di problematiche dei sistemi impermeabilizzanti. Tra i principali progetti che vengono sviluppati dalle associazioni vi sono quelli inerenti alla formazione degli operatori di cantiere (certificazione UNI 11333) e soprattutto quello relativo alla creazione di uno specifico Albo dei progettisti specializzati in ambito impermeabilizzativo. E proprio a quest’ultimo progetto che da oltre due anni si sta dedicando l’associazione IMPERBENE attraverso i contatti con gli Ordini professionali, le Assicurazioni, il mondo universitario e quello della certificazione delle competenze. La formazione è attualmente delegata, colpevolmente, ai produttori di sistemi impermeabili più interessati agli aspetti commerciali che non ad una corretta divulgazione della vera conoscenza tecnica dei sistemi impermeabili. 

La creazione di uno specifico Albo di progettisti permetterà, una volta attuato, di individuare in modo chiaro e inequivocabile i veri tecnici specializzati inella progettazione di sistemi impermeabili evitando così ai committenti di affidarsi a figure prive di quella necessaria esperienza di settore. Lasciando ai produttori la formazione tecnica sull’impiego dei loro specifici sistemi è volontà delle associazioni, in particolare IMPERBENE, formare tecnici capaci di spaziare trasversalmente nel settore delle impermeabilizzazioni, in grado di indicare, con competenza e coscienza, i sistemi o le tecnologie più appropriate da utilizzare per le diverse strutture.

È necessario supportare tecnicamente i progettisti e gli applicatori affinché possano affrontare con perizia e piena conoscenza tecnica le diverse problematiche che interessano le strutture al fine di poter garantire i lavori di impermeabilizzazione non solo per i canonici 10 anni previsti dalla legge (garanzia legale) ma per tutta la vita utile della costruzione. 

La corretta progettazione del sistema impermeabile e la redazione di un adeguato piano di manutenzione rappresentano obiettivi prioritari e fondamentali anche per ridurre drasticamente l’elevato numero di contenziosi legali che ogni anno si discutono nelle aule di tribunale e che rappresentano un costo sociale ed economico non di poco conto per il nostro paese. Le problematiche di infiltrazione che interessano tantissime strutture possono essere ridotte solo con la formazione di specifiche figure tecniche perché vivere in una casa asciutta deve essere la norma e non l’eccezione.

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