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Come è nata IPE - Associazione Nazionale Ingegneri per la Prevenzione e l’Emergenza

Durante il Congresso di Caserta INGENIO ha interistato l'ing. Angelo Masi, Consigliere CNI, il quale ci aveva annuanciato la nascita del IPE - Associazione Nazionale Ingegneri per la Prevenzione e l’Emergenza.

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Angelo Masi, che ha questa delega in seno al CNI, aveva raccontato come l'esperienza del Sisma dell'Emilia e dell'attività che ne era poi seguita,aveva portato all'esigenza di dare vita a un'organizzazione stabile, ma volontaria, che avesse l'obiettivo di raggruppare gli ingegneri che condividono obiettivi di intervento, disponibilità e formazione.

Nei giorni scorsi è stato eletto il Consiglio Direttivo dell'IPE e tra le figure scelte anche l'ing. Patrizia Angeli, a cui abbiamo chiesto di poterci presentare l'IPE. Ecco l'articolo che ne è seguito e di cui ringraziamo l'ing. Angeli.


"Così comincia la storia….

A volte nelle disgrazie tiriamo fuori il meglio di noi, a volte da una disgrazia nascono forza e opportunità

Anche se questa affermazione può sembrare un po’ cinica, l’esperienza vissuta in varie calamità che mi hanno vista coinvolta direttamente o indirettamente mi porta ad affermare che è proprio così!

Così è andata per la nascita dell’IPE - Associazione Nazionale Ingegneri per la Prevenzione e l’Emergenza.

Era il maggio 2012 quando il sisma scosse la terra emiliana; nelle Marche stavamo svolgendo il primo corso di formazione per Ingegneri in Gestione dell’Emergenza, rilievo del danno e agibilità - in collaborazione con il Consiglio Nazionale Ingegneri e il Dipartimento di Protezione Civile – un corso che aveva il compito di formare tecnici capaci di intervenire in emergenza a supporto della popolazione e delle amministrazioni

Fu proprio questo primo gruppo di ingegneri a partire per i territori interessati dal sisma, lasciando le loro famiglie e il loro lavoro, con lo spirito fattivo e collaborativo che ha sempre contraddistinto gli Ingegneri ma che, in quella occasione, diventò qualcosa di ancora più forte trasformandosi in voglia di mettere le proprie competenze tecniche al servizio della collettività e della sicurezza della popolazione colpita così gravemente dal sisma.

A quel primo gruppo di Ingegneri se ne aggiunsero, giorno dopo giorno, centinaia di altri, provenienti da tutte le parti di Italia, un vero e proprio esercito di tecnici trasportati da entusiasmo, senso civico e spirito di solidarietà – una task force che per dare il meglio di sé andava gestita e coordinata.

Fu in questo frangente che il Consiglio Nazionale Ingegneri mi individuò come il soggetto che avrebbe potuto coordinare sul campo l’attività del rilevamento del danno e dell’agibilità dei fabbricati ; così già dal 2 giugno fui presente a Bologna per collaborare con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile assieme all’Ing. Angelo Masi, Consigliere CNI delegato all’Emergenza.

Parteciparono ben 565 ingegneri iscritti agli Albi professionali provenienti da tutta Italia e permanemmo sul posto per 10 settimane.

Da questa esperienza coinvolgente e dai colleghi è arrivata la spinta per la creazione dell’Associazione, dal loro entusiasmo e dalla grande voglia di essere sempre più utili alla popolazione italiana anche nel quotidiano e non solo in fase Emergenza.

Abbiamo visto negli ultimi anni che le emergenze si sono susseguite senza sosta anche in campo idrogeologico e siamo consapevoli che l’unica arma per affrontarle seriamente è la prevenzione.

In questo campo gli ingegneri, con la loro competenza e professionalità, possono dare un grande contributo.

Sono passati ormai più di due anni dal sisma dell’Emilia, su tale consapevolezza, di passi avanti ne abbiamo fatti molti.

L’Associazione è nata grazie all’impegno del Gruppo di Lavoro Emergenza e Protezione Civile del CNI di cui mi onoro di far parte ed alla condivisione del percorso con il Presidente Ing. Armando Zambrano e il consiglio nazionale tutto.

All’Associazione possono aderire gli Ordini territoriali degli Ingegneri , le Consulte o Federazioni Regionali degli Ordini degli Ingegneri, le persone giuridiche quali Associazioni di Volontariato, Enti Locali, Enti morali ed, in genere, tutte le Istituzioni, disposte a concorrere al perseguimento degli scopi dell’Associazione e le persone fisiche e giuridiche e gli Enti che abbiano acquisito particolari meriti nei settori nei quali l’Associazione opera, nominati dal Presidente, su proposta del Consiglio Direttivo.

Ad oggi sono oltre 65 gli Ordini Provinciali e le Federazioni/Consulte aderenti all’iniziativa.

Per illustrare gli scopi e le attività che l’Associazione intende svolgere si riportano alcuni stralci degli articoli tratti dallo statuto che sono maggiormente significativi:

Art. 3 - FINALITA’

1. L’Associazione opera a fini di solidarietà civile, sociale e culturale per fornire interventi e consulenze qualificate nell’ambito delle competenze tecniche dell’Ingegneria poste a servizio e a tutela della Collettività e dell’Ambiente, sia in fase di Prevenzione e sia per gli interventi nelle Emergenze e di Protezione Civile.

-omissis-

Art. 5 - ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE

1. L'Associazione si propone di valorizzare la cultura della sicurezza e della prevenzione negli ambiti di attività specifica dell’Ingegnere e nel campo delle metodiche di ingegnerizzazione delle problematiche della protezione civile, delle calamità naturali e della tutela e messa in sicurezza del territorio e della protezione ambientale.

2. Essa si ispira alle finalità incluse nel protocollo di intesa vigente tra CNI e la Protezione Civile e cioè: formazione ed aggiornamento professionale degli Ingegneri sulle tematiche tecniche di competenza della Protezione Civile; coinvolgimento degli Ingegneri nelle attività tecniche di competenza della Protezione Civile, delle Istituzioni e delle Associazioni preposte alla salvaguardia del patrimonio pubblico e privato e alla sicurezza del cittadino, del territorio e dell’ ambiente.

3. Dette finalità saranno realizzate attraverso specifiche attività i cui programmi esecutivi saranno definiti di comune accordo con il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, nell’ambito dell’accordo-quadro già stipulato con la Protezione Civile ed eventuali sue successive modifiche ed integrazioni, con altri Enti Istituzionali e Associazioni e professionisti singoli o associati a società, iscritti agli Albi degli Ingegneri operanti sul territorio nel campo della formazione professionale e delle attività di prevenzione e sicurezza.

4. L’Associazione coopera con il CNI e le sue strutture, per la sensibilizzazione degli Ingegneri iscritti all’Albo sui temi del volontariato, della Protezione Civile e della sicurezza e prevenzione.

5. L’Associazione supporta il CNI nell’attuazione del protocollo d’intesa con la Protezione Civile o dei protocolli e delle intese che verranno dal CNI stipulati con altri Enti Istituzionali e Associazioni per la promozione dell’ingegneria, a servizio delle popolazioni colpite da eventi calamitosi e delle pubbliche amministrazioni ed organismi operanti in materia di sicurezza e pubblica incolumità, dalle fasi di prevenzione e sensibilizzazione alla fase di emergenza e ricostruzione.

6. L’Associazione si propone in ogni caso di:

a. effettuare studi, ricerche, seminari, iniziative ed interventi intesi a divulgare la cultura della prevenzione dell’emergenza e della sicurezza, nonché a promuovere, incentivare e valorizzare le professionalità degli Ingegneri che esplicano la propria attività professionale o di volontariato nell’ambito della Protezione Civile o in attività connesse alla Protezione Civile o di supporto ad altri Enti Istituzionali e Associazioni;

b. promuovere la pubblicazione di studi, ricerche, iniziative ed interventi, volti alla divulgazione dello sviluppo scientifico, giuridico, culturale ed economico, negli specifici settori della Protezione Civile, della Difesa Civile e della Sicurezza, del rischio sismico, del rischio ambientale e della messa in sicurezza del territorio;

c. promuovere ogni iniziativa atta a fornire assistenza e supporto tecnico e logistico nelle attività di prevenzione delle calamità naturali, previsione del rischio e ripristino delle normali condizioni di vita nel settore della Protezione Civile;

d. promuovere e realizzare programmi di studio e di ricerca, finalizzati all’ingegneria ed alla Protezione Civile, anche attraverso protocolli di intesa e forme di collaborazione con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, al Centro Studi e l’Alta Scuola di Formazione gli Ordini territoriali degli Ingegneri e altre professioni tecniche, gli Enti locali, le Istituzioni, gli Istituti di Ricerca, le Università e le altre Associazioni operanti nel settore;

e. fornire valutazioni, studi e pareri in materia di Prevenzione e Protezione Civile, oltre che valutazioni su corsi di formazione, studi, programmi e piani di Protezione Civile;

f. compiere attività di sperimentazione ed elaborazione di progetti pilota;

g. attuare in accordo con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il protocollo d’intesa tra CNI e Protezione Civile stipulato il 13/11/ 2009 e suoi eventuali aggiornamenti;

h. svolgere attività di promozione e collegamento con altre forme di volontariato e con altre Associazioni, in particolare con quelle specifiche di Protezione Civile, Difesa Civile e Sicurezza, anche al fine di assicurare loro un sostegno ed un adeguato sviluppo su tutto il territorio nazionale ed internazionale;

i. attuare, anche in collaborazione con il CNI, con le Amministrazioni ed Autorità pubbliche, con le Istituzioni scientifiche, le Organizzazioni, le Associazioni, gli Enti Pubblici o Privati, italiani o stranieri, ogni altra iniziativa volta al raggiungimento degli scopi sociali.

Lo statuto dell’Associazione è stato registrato nell’ottobre 2013 e finalmente il 12 dicembre 2014, a Roma, si è riunita la prima assemblea dei soci dell' IPE costituita dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e da oltre 60 Ordini provinciali/Federazioni Regionali/Consulte di tutt'Italia.
All'OdG la nomina di 3 degli 8 componenti del primo Consiglio Direttivo

Per acclamazione ed all'unanimitá sono stati eletti:
Ing. Patrizia Angeli (Ordine Ingegneri di Ancona-Federazione Ordini Ingegneri Marche);
Ing. Eduardo Pace (Ordine Ingegneri di Napoli);
Ing. Raffaele De Donno (Ordine Ingegneri di Torino).

Questo è il primo passo per l’avvio delle attività di competenza dell’Associazione che potranno definitivamente salpare con il completamento delle nomine degli altri 5 componenti del Consiglio Direttivo.

Un grazie di cuore va al Presidente Ing. Armando Zambrano, a tutti i presenti alla prima Assemblea, all’Ing. Raffaele Solustri Consigliere Nazionale rappresentante del territorio marchigiano, alla Federazione Ingegneri Marche di cui faccio parte e che ha creduto e sostenuto sin dall’inizio l’intera attività ma, in particolare, a tutti i Colleghi del gruppo di lavoro che, insieme a me, ci hanno creduto ed il cui impegno ha portato alla costituzione dell'IPE:

Ing. Angelo Masi – Consigliere Nazionale con delega all’Emergenza e alla Protezione Civile

Ing. Paolo Caruana, Presidente Ordine Ingegneri di La Spezia

Ing. Antonio Di Giovanni, Consigliere Ordine Ingegneri di Trapani

Ing. Nicola Ladisa, Consigliere Ordine Ingegneri di Bari

Ing. Antonio Miluzzo, Presidente Ordine Ingegneri di Rieti

Ing. Eduardo Pace, Vice Presidente Ordine Ingegneri di Napoli

Prof. Ing. Monica Pasca, Ordine Ingegneri di Roma.

Un ringraziamento particolare va anche all’Arch. Filomena Papa del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile con la quale ho condiviso la passione, l’entusiasmo e la fatica della gestione dell’emergenza dell’Emilia e che è stata ed è per noi una guida importante in questo percorso."