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Approccio integrato per una mobilità sostenibile: le proposte della Fabbrica delle Idee

Il tema della mobilità sostenibile va inteso in maniera complessa rapportandolo al sistema della mobilità urbana vista da un punto di vista urbanistico, infrastrutturale e tecnologico.
La semplice scelta di mezzi di trasporto a minore impatto ambientale o la costruzione di infrastrutture viarie con materiali sostenibili e meno inquinanti o la pedonalizzazione di aree urbane congestionate, non garantisce di per sé un risultato efficace in termini di gestione della mobilità. E’ pertanto necessario realizzare un approccio integrato e multidisciplinare che sia in grado di gestire in maniera organica ed armoniosa le iniziative e gli interventi settoriali che comportano la trasformazione del territorio e la risposta alla domanda di spostamento.
Pertanto, le scelte progettuali delle infrastrutture viarie non possono, più, prescindere dal calcestruzzo, materiale i cui vantaggi sono molteplici. Anzitutto garantisce una vita utile di gran lunga maggiore rispetto al conglomerato bituminoso. Strade in calcestruzzo riducono, peraltro, i consumi di carburante dei veicoli perché è nettamente minore la resistenza al rotolamento degli pneumatici. In tutte le fasi della vita utile dell’infrastruttura, le pavimentazioni stradali in calcestruzzo sono tra le meno inquinanti, in quanto è minore l’impatto in fase di betonaggio, ma anche nel caso di manutenzione e smaltimento, l’inquinamento dei materiali cementizi è di gran lunga minore di quello dei conglomerati bituminosi.
Le scelte progettuali devono, però, tenere presente la categoria di infrastruttura che si deve realizzare. Ciò perché se la pavimentazione in calcestruzzo non ha controindicazioni su autostrade, superstrade, tangenziali e in genere sulle reti ad alto scorrimento, sulle strade urbane può, però, essere meno conveniente, soprattutto quando si deve intervenire con la demolizione ad esempio per effettuare manutenzione ai sottoservizi.
Dunque per parlare di mobilità sostenibile occorre rimandare alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: ambientale, minimizzando le emissioni inquinanti e i consumi di risorse non rinnovabili, tra cui il suolo; sociale per soddisfare i bisogni e le esigenze degli individui; economica in termini di costi di costruzione e manutenzione, ampia accessibilità ed efficienza. Al tempo stesso occorre, sin dalla progettazione, sia essa finalizzata alla nuova costruzione o alla manutenzione, tenere presente che non si può parlare di mobilità sostenibile prescindendo da sicurezza e comfort degli utenti e che in ambito urbano l’estetica delle strade rappresenta un forte valore aggiunto per la sostenibilità sociale.

 

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