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La Riforma Appalti è realtà: approvato il ddl alla Camera

Con 343 si, 78 contrari e 25 astenuti la Camera dei Deputati ha approvato il testo che consegna al governo il compito di riformare la normativa sugli appalti pubblici: la Riforma Appalti è realtà sulla base di 75 diversi criteri specifici, ma spicca l'aumento di potere dato all'Anac e la possibilità di seguire due strade per arrivare all'obiettivo finale. Ora si torna al Senato per l'ok definitivo

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La Riforma Appalti (o codice Appalti, o ddl Appalti) c'è, adesso si tratta di rispettare i tempi - che l'Europa 'non' ci da - e di far diventare il tutto legge dello Stato entro giugno, come ha dichiarato Graziano Delrio subito dopo l'ok di Montecitorio. "Abbiamo introdotto diversi miglioramenti rispetto al testo del Senato - gli ha fatto eco il presidente della commissione Lavori pubblici Ermete Realacci -. Tra questi anche il rafforzamento del ruolo del Parlamento nel processo di esercizio della delega. È un ruolo a cui teniamo e che eserciteremo".

In linea di massima, la novità principale resta l'emendamento, approvato, che lascia all’Esecutivo la facoltà di scegliere se attuare la riforma con un unico testo entro il 18 aprile 2016. Il che porta alle due strade già specificate ieri

  • prima strada: varare due decreti, uno entro il 18 aprile 2016 per recepire le nuove direttive UE su appalti, concessioni e settori esclusi, senza incorrere nelle bacchettate di Bruxelles per l'eventuale sforamento dei termini, l'altro entro il 31 luglio 2016 per riformare l'intero sistema.
  • seconda strada: varare un unico decreto che tenga insieme il recepimento e il riordino del sistema entro il 18 aprile.

Resta in ogni caso confermato l'addio al vecchio regolamento appalti (Dpr 207/2010).

Altre novità dell'ultim'ora riguardano:

  • lavori gestiti in house dalle concessionarie autostradali. Un emendamento approvato raddoppia da 12 a 24 mesi i tempi entro i quali le concessionarie potranno adeguarsi al nuovo obbligo di affidare con gara l'80% (invece che il 60%) dei lavori.
  • alleggerimento dei vincoli sull'appalto integrato di progetto e lavori (salta il paletto che ne limitava il ricorso agli appalti con contenuto tecnologico superiore al 70% dell'importo del contratto) e nuove misure che prevedono il pagamento diretto delle Pmi coinvolte nei subappalti.

Più poteri all'Anac
E' evidente che la parte centrale della Riforma Appalti riguarda l'estensione e il rafforzamento dei poteri affidati all'Anac presieduta da Raffaele Cantone. L'Anac avrà poteri di intervento cautelari (possibilità di bloccare in corsa gare irregolari), mentre il rispetto degli atti di indirizzo al mercato (bandi-tipo, linee guida, pareri) diventerà vincolante per amministrazioni e imprese.

Prevista la nascita di un albo nazionale dei commissari di gara e il divieto di prevedere scorciatoie normative, bypassando o semplificando le gare, per la realizzazione di grandi eventi. Le deroghe potranno essere ammesse soltanto in risposta a emergenze di protezione civile. All'Anac spetterà anche il compito di qualificare le stazioni appaltanti che saranno abilitate a gestire i bandi per fasce di importo in base al grado di organizzazione e competenza.

Riforma Appalti: pubblicità bandi online e procedure telematiche
Per favorire le gare telematiche e cancellare l’obbligo di pubblicità sui giornali, le Stazioni Appaltanti dovranno pubblicare i bandi di gara sul proprio sito web. I criteri di aggiudicazione, le condizioni per l’esecuzione dei contratti e la scelta delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione dovranno inoltre assicurare l’accessibilità alle persone con disabilità. Non potranno essere riconosciuti incentivi alla progettazione (2%) per i dipendenti pubblici. Le risorse saranno destinate ad attività di programmazione e controllo.

Riforma Appalti: qualità della progettazione
I servizi di ingegneria e architettura e tutti i servizi di natura tecnica non potranno più essere affidati basandosi solo sul criterio del prezzo o del costo, ma su quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La fase progettuale e la qualità architettonica saranno valorizzate con l’introduzione dei concorsi di progettazione. Attenzione al passaggio successivo: i progetti dovranno essere pubblicati online per garantire la ponderazione delle offerte. Sarà incoraggiato inoltre l'uso del BIM (Building Information Modeling) per la simulazione elettronica delle informazioni edilizie.

Riforma Appalti: come verrà gestito il Subappalto
In caso di inadempimento da parte dell’appaltatore, la Stazione Appaltante procederà al pagamento diretto dei subappaltatori. In alcuni casi da definire, sarà obbligatorio indicare tre subappaltatori per ogni categoria di lavori da subappaltare in modo da garantire la continuità dei cantieri. L'idoneità delle imprese dovrà essere garantita dal titolare del contratto d'appalto.

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