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C’era una volta l’Ingegnere

l'evoluzione del ruolo dell'ingegnere

Il presente articolo venne pubblicato quasi quindici anni fa sulla rivista della Federazione Veneto degli Ordini (FOIV). Anche se per le ultime generazioni, forse, qualche considerazione, potrà sembrare così lontana, altre raccolgono in se verità senza tempo… ed è per questo che abbiamo deciso di ripubblicare il seguente articolo.
 

 
Quando ero piccolo c’era solo la radio. Ci facevi poco con quella!
Perciò, ero costretto a lavorare tanto di fantasia, a cercare altri compagni con cui giocare ,… a farmi raccontare le fiabe dagli adulti. Eh si, gli adulti, lo sapevi, ti raccontavano le fiabe e tu stavi al gioco. Di conseguenza il Signor Ingegnere era una figura mitica e basta, come Giove, Marte e compagnia varia assimilabile.
Poi è arrivata la TV. A parte i cartoni animati, immagini vere finalmente! E l’Ingegnere…
Se dipendente persona sicuramente di vertice, un manager con segretaria mozzafiato e servizievole, e con uno stuolo di persone efficienti che obbediscono a bacchetta; s’intende stipendio da favola.
Se libero professionista persona di grande prestigio, macchine veloci, alta società; naviga su barche favolose assieme, se maschio, a ninfette splendide…
Un uomo con le P (Progettista, pignolo, preciso………a parcella).   Siiii voglio fare l’Ingegnere…e così fu.
“Vede ingegnere, nella nostra Azienda l’orario è dalle 8 alle 17 con un’ora di pausa “, mi fa in un torrido pomeriggio estivo un individuo con evidenti problemi digestivi, “ma vede l’ingegnere deve essere disponibile fino alle 20 e se occorre sabato e festivi. Di straordinari neanche a parlarne, sa è per la sua carriera.”
Ma è andata anche peggio…
“Gegnè cossa el me ga combinà! El ga sbarufà col me capo(cantiere), semo rovinai. Ghe ricordo che qua dentro eo fa i conti, ma nol conta un…..niente!” (Ingegnere cosa mi ha combinato! Ha litigato con il capo (cantiere), siamo rovinati. Le ricordo che qui dentro lei fa i conti, ma non conta niente).
 
Ah l’Ingegnere, uno che ha una missione da compiere!
 
“Gegner el lassa star tutti i so arte e mestieri! Eo ciapa l’aereo e el sta ea (Sudafrica) finchè nol me porta tutti i schei che vanso”. (Ingegnere lasci perdere tutti i suoi libri, calcoli etc! Lei prende l’aereo e sta dai miei clienti (Sudafrica) finchè non torna con i soldi che avanzo).
 
E le P…
 
“Genier el se sicuro che el pavimento (flottante) el tegna el peso de quell’arte (UPS, macchina elettronica pesante)” … “Guardi, perché sono pignolo ecco qui il tabulato del computer! Tiene precisamente 477,579432157… daN/m2”. (Capperi! n.d.R.).
 
Già perché nel frattempo è arrivato anche il Computer. Il grandissimo Fratello, quello che ti fa l’oroscopo, quello che ti dice se hai la luna buona o cattiva (bioritmi), quello che ti fa giocare…quello che finalmente realizza  l’Ingegnere.
Si, con il Computer “butti dentro” un po’ di dati ed ecco il progetto è belle fatto. Non hai più bisogno della segretaria, ti ricorda perfettamente e puntualmente quello che devi fare, i suoi documenti sono più che impeccabili. E vai forte, a 2000 mHz, navighi in internet e li trovi un sacco di Bellezze…… virtuali , s’intende, ma che pretendi?
“Ci dispiace, caro (vedi l’ultima delle P) Ingegnere, ma i Suoi calcoli si sono rivelati sbagliati. Se lei ha inserito nel Computer dati non corretti Lui ha risposto di conseguenza. Lui, non sbaglia mai, è lei che ha sbagliato. Non le daremo un Euro!”
C’era una volta l’Ingegnere, …quello che lavorava molto con le mani e con fatica faceva i calcoli avvalendosi del regolo. Per questo sapeva farli bene anche a “spanne” e poi, per via della sua precisione e pignoleria, li controllava.
 
POST SCRIPTUM.
Non era ed è mia intenzione offendere alcuno. Quello che ho scritto è frutto del mio lavoro di fantasia; ripeto che se qualcuno si identificasse nello scritto è soltanto per una maledetta coincidenza.
“Lungo la via dalla mitologia alla logistica il pensiero ha perduto l’elemento della riflessione su di sé, e oggi il macchinario mutila gli uomini anche se li sostenta” Così ho trovato scritto in una rivista di cartografia della Regione Veneto.
La frase era attribuita a Horkheimer ed Adorno, filosofi di qualche decennio fa. Nel libro citato in bibliografia,“dialettica dell’illuminismo”, ho faticato non poco a trovarla, perché, confesso, lo scrivere filosofico mi è piuttosto ostico ed oscuro. Più facile leggere “La ragione aveva torto?” di Massimo Fini, imperniato sul detto Longanesiano “si stava meglio quando si stava peggio”.
Per me l’ingegnere, ora come allora, stava e basta in balìa degli eventi; meglio o peggio, bene o male, sono concetti soggettivi. Si sa dove sta bene uno sta male un altro.
Tuttavia al di la di queste considerazioni seriose, il computer ha creato nuove figure di Ingegnere che hanno parecchie difficoltà ad affermarsi ed ha modificato quelle esistenti in modo profondo, mutilandole, a mio avviso, con la lusinga di dargli un valido sostegno.
Se continuiamo a trattarlo diversamente da quello che è, cioè uno schiavo (ovvero macchina che fa quello che vogliamo NOI), finisce che nella futura banca dei cervelli da trapiantare quello dell’ingegnere sarà tra i più ambiti e costosi: come nuovo, mai adoperato!