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Pavimentazioni drenanti in cotto: tipologie e suggerimenti per il progetto e realizzazione

INDICAZIONI E FOTO REALIZZAZIONE PAVIMENTAZIONE DRENANTE IN COTTO

Le pavimentazioni drenanti sono un particolare tipo di pavimentazione flessibile finalizzato a ridurre la percentuale di acqua piovana che ruscella superficialmente; sono basate sull’infiltrazione dell’acqua e sul suo stoccaggio nella massicciata il tempo necessario per consentire al terreno, o a speciali dispositivi di captazione, di assorbirla.

La loro progettazione necessita di una fase istruttoria volta a conoscere la permeabilità del terreno, e l’intensità delle precipitazioni nella zona d’intervento e di un approccio strutturale totalmente diverso rispetto alle tradizionali pavimentazioni flessibili: la resistenza dello strato portante non è più basato sulla compattezza granulometrica, ma sul reciproco incastro di inerti di grossa pezzatura.Le pavimentazioni drenanti sono prevalentemente impiegate in aree pedonali e interessate da traffico veicolare leggero.

Le principali tipologie sono due: a dispersione, se l’acqua penetrata viene gradualmente assorbita dal terreno; ad accumulo, se l’acqua, intercettata da serpentine di tubi drenanti, viene conferita a bacini di accumulo (e, se necessario, di decantazione) e, successivamente, rilasciata lentamente alla fognatura pubblica o utilizzata per scopi irrigui e per usi domestici non alimentari. La prima soluzione viene impiegata quando il terreno ha idonee doti di permeabilità e l’acqua non presenta sostanze che potrebbero inquinare le falde freatiche.

RUOLO DEI MANUFATTI IN LATERIZIO 

Possono impiegarsi tanto mattoni da pavimento ordinari che mattoni con speciali forature che coadiuvano i giunti nella loro funzione drenante. Con l’aumentare della percentuale di foratura, diminuisce la resistenza degli elementi alle azioni verticali; tuttavia, l’uso di elementi forati, consentendo una certa riduzione dello spessore dei giunti, può garantire un autobloccaggio più efficace dello strato di rivestimento. Per supplire alla minore resistenza meccanica dei manufatti forati, si può intervenire sul loro spessore e sulla loro morfologia


Pavimentazione di tipo drenante a dispersione con rivestimento in mattoni.

 

SUGGERIMENTI PER IL PROGETTO E PER LA REALIZZAZIONE

- Le pavimentazioni drenanti non sono adatte a superfici con un’inclinazione > 2%; quelle a dispersione, in particolare, non sono consigliabili per terreni a bassa portanza (con indice CBR inferiore al 2%).

- Il suolo deve essere costipato energicamente in modo da renderlo omogeneamente compatto.

- Per garantire una buona resistenza e una adeguata capacità di accumulo, la massicciata deve contenere una frazione ridotta di componente fine; la composizione granulometrica deve essere compresa tra 2,36 e 20 mm.

- La massicciata deve essere realizzata per sovrapposizione di strati di 10 cm (solo dopo aver costipato il primo strato si procede alla stesura del successivo) e adeguatamente umidificata.

- Lo spessore della massicciata va calcolato tenendo conto della portanza del terreno, dei carichi previsti e della massima quantità di acqua che dovrà contenere in relazione all’intensità e ciclicità dei fenomeni piovosi estremi.

- Nel caso in cui nell’area pavimentata drenante confluiscano acque di scolo da superfici adiacenti impermeabili, va considerato il carico aggiuntivo di acqua che dovrà essere stoccato nella massicciata.

- Le membrane geotessili e gli strati di tenuta all’acqua devono avere i giunti sormontati.

- Sia per lo strato di allettamento che per la sigillatura dei giunti si utilizza la stessa miscela

inerte; la granulometria deve essere compresa tra 2,63 e 6,3 mm; gli inerti per l’allettamento devono essere preferibilmente di tipo siliceo, provenienti da depositi alluvionali; quelli dei giunti devono essere naturali.

- Lo spessore del letto di posa, una volta costipato, non deve superare i 5 cm. I giunti devono avere una larghezza intorno a 8÷10 mm.

- La pavimentazione va sempre contenuta lateralmente tramite cordoli perimetrali posati su letto di malta sopra una base di calcestruzzo: questo accorgimento impedisce l’allargamento dei giunti.

 Sezioni trasversali in corrispondenza del marciapiede e della carreggiata.

Legenda:

1.  Mattone con alta capacità filtrante (per aree pedonali);

2.  Giunto largo 8 mm in ghiaino;

3.  Strato di allettamento in ghiaino;

4. Cordolo di contenimento laterale in mattoni di costa murati su base in cls;

5. Mattoni da pavimento con capacità filtrante migliorata;

6. Tessuto non tessuto;

7. Massicciata drenante a dispersione totale;

8. Cubetti di porfido grigio di demarcazione tra carreggiata e area di parcheggio;

9. Mattoni da pavimento ordinari;

10.Geogriglia per rinforzo strutturale;

11.Terreno ben costipato.

 

POSA PAVIMENTAZIONE DRENANTE IN COTTO CON ELEMENTI FORATI

 

 Posa elementi forati

 

 Sigillatura dei giunti 

Vibrocompattazione a sigillatura ultimata 

Prova di drenaggio   

      

Pavimentazione ultimata 

 

Riferimenti bibliografici:

A.Laurìa, “Le pavimentazioni in laterizio. Mattoni, sestini e pianelle di cotto”, edizioni Laterservice, Roma 2008.

Per ulteriori approfondimenti www.andil.it