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Le prospettive future per il settore fotovoltaico

Il Gestore dei servizi energetici ha pubblicato i dati sul fotovoltaico relativi al 2011: la potenza installata è cresciuta del 268% rispetto all'anno precedente.

Il mercato fotovoltaico italiano sta conoscendo un boom oltre le aspettative. Il Gestore dei servizi energetici ha pubblicato i dati sul fotovoltaico relativi al 2011: la potenza installata è cresciuta del 268% rispetto all'anno precedente.

Nel 2011, spiega il Gestore, sono stati installati 330 mila nuovi impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di 12,8 Megawatt e alla fine dell'anno scorso risultava presente almeno un pannello nel 95% dei comuni italiani.

Uno dei motivi del boom degli impianti fotovoltaici sono stati gli incentivi statali che però a causa di cambiamenti repentini, come la sostituzione dal Terzo conto Energia al quarto ha creato confusione e instabilità nel mercato del fotovoltaico. Tutto questo pur favorendo la corsa all’installazione, non ha creato i presupposti per far crescere le aziende con tranquillità. Le modifiche del Piano di Azione per le Energie Rinnovabili (Pan) comunque in questa realtà puntano ad una potenza installata di 16 GWp entro il 2016.

Inoltre alla fine del 2011 nel fotovoltaico son state constatate delle problematicità anche sul fronte della produzione. Infatti l’eccedenza nella produzione e il crollo dei prezzi, creeranno ripercussioni per tutto il 2012. In Asia alcuni operatori stanno rilevando una considerevole diminuzione del fatturato e in alcuni casi anche delle perdite, e grandi realtà aziendali in America e in Europa hanno avviato procedure per il recupero delle insolvenze.

Tuttavia, dal punto di vista della produzione di celle solari la produzione nel 2011 è oscillata tra i 28 e i 35 GWp, un incremento del 37% rispetto al 2010. Al 2015 la stima è che si arrivi a 113 GWp di capacità produttiva, con la Cina che in pole position toccherebbe il 50.7%, seguita da Taiwan con il 15,2%, l’Europa con il 7,6% e il Giappone con il 6,3%.

Altro fattore rilevante è l’importazione, basti pensare al l’esperienza tedesca dove con un’importazione del 66% delle celle, si registra il 60% del degli impianti che rimane in Germania.

Carmine Dimasi, amministratore e fondatore di EOSolare azienda attiva nel solare fotovoltaico e termico dal 1998, con sede in provincia di Matera racconta come l’innovazione può essere la chiave per abbattere la concorrenza asiatica. “Stiamo puntando sia sull’integrazione architettonica totale, sia sui pannelli fotovoltaici classici, sia sui sistemi ibridi che uniscono il fotovoltaico e il termico, grazie alla collaborazione di molteplici aziende italiane . In questa maniera abbiamo messo a punto sistemi per rispondere al Titolo terzo del Quarto Conto Energia”. Inoltre aggiunge: “Dal nuovo pannello ibrido ci aspettiamo parecchio. I test di mercato che abbiamo fatto hanno avuto risposte molto incoraggianti, con oltre 600 richieste d’informazione. Del resto il prodotto godrà dell’incentivo più alto per il fotovoltaico, 0,418 euro per kWh prodotto, godrà della detraibilità del 55% dell’Irpef e dovrebbe avere l’accessibilità al Conto Energia Termico quando quest’incentivazione andrà a regime. Il tutto a un costo indicativo di 12.000 euro più Iva per 3 kWp fotovoltaici, inverter, gruppo di svuotamento e set di montaggio compresi”.

Il fotovoltaico è basato sulla forma di sottili fette di vetro, dette wafer di silicio cristallino. Questo rappresenta ancora circa l’80 % del mercato delle energie rinnovabili, dove In questa fetta di mercato dominano i produttori asiatici.

Nella produzione del silicio di grado solare nel 2008 si era toccato il picco di 500 dollari al kg quando la domanda era superiore all’offerta. Dinamica che aveva visto un brusco calo già alla fine del 2009 con 55 dollari al kg, prezzo che è ancora sceso a dicembre 2011 toccando i 30 dollari al kg. Questo prezzo potrebbe subire qualche modesto ritocco all’insù in base alla produzione del silicio di grado solare in Cina.

All’inizio del 2011 il governo Cinese per questi motivi ha imposto delle norme più rigide, infatti le fabbriche devono essere in grado di raggiungere degli standard industriali, ambientali finanziari e produttivi ben precisi. Pena la chiusura. Il consumo energetico massimo per la produzione di un chilogrammo di silicio policristallino, per esempio, è stato fissato, alla fine del 2011, a 60 kWh.

Oltre all’efficienza produttiva molti produttori puntano alla riduzione della quantità di silicio nelle celle, oppure investendo sulla produzione di pannelli thin film, conosciuti anche come moduli a film sottile.

In Italia il gruppo Moncada ha annunciato la sua piena produttività sul thin film nello stabilimento siciliano di Campofranco nella provincia di Caltanissetta. Il presidente di Moncada Energy Group Salvatore Moncada, afferma: “Si tratta di un risultato che ha tre valenze. La prima è quella di aver portato in Italia una tecnologia produttiva d’avanguardia, la seconda è quella di aver concentrato know how nel nostro paese, mentre la terza è quella di essere riusciti ad abbassare il costo alla produzione del watt di picco a 45 centesimi di euro”.

La b.Power di Baraclit, azienda italiana attiva nel settore dei prefabbricati in cemento ad uso industriale e commerciale, ha firmato un accordo con United Solar Ovonic, leader nella produzione di laminati fotovoltaici flessibili, per solarizzare gli edifici Baraclit precedentemente costruiti con sistemi di “copertura piana” adottando la tecnologia Unisolar: celle solari a tripla giunzione con silicio a film sottile, in cui la componente blu, verde e rossa dello spettro della luce solare è assorbita dai differenti strati presenti. Questa capacità di frazionamento è la chiave di una maggiore produttività, specialmente ai livelli più bassi di insolazione e in condizioni di luce diffusa.

Il rifacimento delle vecchie coperture in cemento-amianto quindi sarà in linea con i requisiti del Titolo III del IV Conto Energia “Impianti Fotovoltaici Integrati con Caratteristiche Innovative”.

Guardando al futuro il silicio cristallino continuerà ad essere la tecnologia utilizzata, ma a breve si potrebbero avere delle alternative valide come i film sottili CIGS, oppure l’utilizzo delle facciate fotovoltaiche semitrasparenti degli edifici, tecnologia che già in Italia è in fase di progettazione al Chose il Polo Solare Organico della Regione Lazio.