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Sisma, spese dalla Regione ER tutte le risorse del Fondo di solidarietà Ue

Sisma, spese dalla Regione tutte le risorse del Fondo di solidarietà Ue
Si tratta di 563 milioni di euro per lavori e interventi d'emergenza già eseguiti. Il punto sulla ricostruzione e i dati Mude e Sfinge
 

In sintesi
Le risorse stanziate dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea ammontano a 563 milioni tutti impegnati dalla Regione per lavori  e interventi d'emergenza.
L’obiettivo della rendicontazione al 100% del Fondo per il terremoto è stato quindi centrato entro i tempi stabiliti.
"C'è ancora molto da fare, ma l'impianto con cui stiamo lavorando è solido", ha detto il presidente Errani che ha fatto il punto sulla situazione della ricostruzione post sisma.
Nel corso dell'incontro sono stati forniti i dati aggiornati registrati dai sistemi Mude relativi alle abitazioni e Sfinge per le imprese. Online le schede con dati e risorse.

 
La Regione ha speso tutte le risorse stanziate con il Fondo di solidarietà dell'Unione europea: 563 mln di euro per lavori e interventi d'emergenza già eseguiti.
L’obiettivo della rendicontazione al 100% del Fondo di solidarietà dell’Unione europea per il terremoto – 563 milioni di opere/lavori eseguiti, con pagamento ai beneficiari finali – è stato pienamente centrato, entro i tempi stabiliti. 
“Questo è per noi motivo di orgoglio grandissimo. Certo, c’è ancora molto da fare, ma è evidente che l’impianto con cui stiamo lavorando è solido”. Queste le parole del presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, che ha fatto il punto sulla situazione della ricostruzione post terremoto ma annunciando il traguardo nei confronti degli impegni verso l’Ue.

Erano presenti gli assessori Paola Gazzolo (Protezione civile), Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive), Tiberio Rabboni (Agricoltura), il sottosegretario alla presidenza della giunta Alfredo Bertelli, i sindaci di San Felice sul Panaro, Alberto Silvestri, e di Sant’Agostino, Fabrizio Toselli, ma anche tecnici e rappresentanti della struttura commissariale che sono stati ringraziati dal presidente per “lo straordinario lavoro di squadra”.

“Abbiamo affrontato la drammatica emergenza post-sisma con uno stile completamente nuovo per il Paese – ha ricordato il presidente –, senza mai sottovalutare i problemi né fare trionfalismi, evitando sempre inutili polemiche politiche che anche oggi non ci interessano. Non abbiamo mai annunciato qualcosa che non si sia poi realizzato; e vogliamo continuare così, lavorando su un percorso costruito sempre all’insegna della condivisione e della trasparenza, che sta dando frutti importanti. Vorrei anche ricordare – ha aggiunto Errani – che ci siamo mossi sin dall’inizio anche in assenza di norme primarie”.

“Una grande azione corale”, l’ha definita l’assessore Gazzolo, che ha fatto il punto sulla ricostruzione in atto insieme al suo collega di Giunta Muzzarelli il quale, dal canto proprio, ha fornito i più aggiornati dati Mude e Sfinge annunciando inoltre che con 10 milioni euro stanziati dalla Regione si sta andando verso l’acquisto di 170 appartamenti di edilizia popolare nell’area del sisma.

Per quanto riguarda le criticità ancora presenti, “stiamo predisponendo – ha sottolineato Errani –, in accordo con i parlamentari del territorio, un emendamento al Decreto legge sulla semplificazione degli enti locali, in modo da consentire la restituzione dilazionata in cinque anni dei pagamenti delle rate dei mutui. Tutto questo per lasciare più liquidità alle imprese per la loro attività ordinaria”. Inoltre “abbiamo ottenuto dall’Autorità dell’energia la riduzione - mediamente del 40% - sulle bollette dell’elettricità per chi vive ancora nei moduli abitativi provvisori, nei Map, dove comunque a nessuno verrà staccata la luce. E se vi sono dei problemi li affronteremo uno per uno, laddove siano reali”.

E sempre a proposito dei Map, il commissario per la ricostruzione ha ribadito che “abbiamo fatto una scelta precisa, cioè di non fare dei paesi satelliti ma garantire questa soluzione provvisoria: stiamo lavorando per accelerare i tempi del piano di rientro, che abbiamo mediamente fissato in due anni dal momento dell’assegnazione”. In allegato le schede con dati e risorse.