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Ance Lazio, appello a Zingaretti: "La Regione si attivi per pagare le imprese dopo apertura Ue"

Appello al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti da Ance Lazio. Il Presidente ANCE LAZIO, Stefano Petrucci chiede che dopo l’apertura dell’Unione Europea, la Regione Lazio, si attivi per pagare rapidamente le imprese per i lavori eseguiti

Petrucci: “Dopo l’apertura dell’Unione Europea, la Regione si attivi per pagare rapidamente le imprese per i lavori eseguiti”

Roma 20 marzo 2013 - “Ora si faccia presto. L’apertura della Commissione europea sulla possibilità di escludere dal Patto di stabilità interno i debiti accumulati dalle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese deve diventare un’opportunità concreta per sanare una situazione insostenibile, procedendo rapidamente alla liquidazione di gran parte dei 600 milioni di euro che la Regione Lazio, direttamente o attraverso le sue società collegate, e le amministrazioni locali devono al sistema imprenditoriale delle costruzioni.” Questo il commento e l’appello lanciato dal Presidente di Ance Lazio Stefano Petrucci al Presidente della Regione Nicola Zingaretti.
L’imminente insediamento del nuovo Governo regionale costituisce un’occasione imperdibile per valutare da subito la capacità del nuovo esecutivo di intervenire con un provvedimento straordinario, oggi possibile, per sbloccare migliaia di pagamenti. Così facendo si immetteranno risorse preziose in un settore strategico per l’economia regionale, consentendo alle imprese di restare sul mercato, salvaguardando l’occupazione.”
Per il Presidente di Ance Lazio “il ruolo della Regione è fondamentale sia per l’incidenza rilevante dei debiti diretti da sanare, sia per la funzione di esempio e di indirizzo nei confronti delle amministrazioni locali.”
Del resto - ha concluso Petrucci - la venuta meno dell’alibi del Patto di stabilità costituisce il primo passo per ripristinare una situazione di diritto, rispettando i contratti e restituendo allo Stato e agli Enti locali una credibilità oggi perduta. La decisione dei vertici della Commissione europea riconosce quanto da tempo affermato e sostenuto dal sistema di rappresentanza imprenditoriale e dall’Ance in particolare dell’infondatezza e dell’errore sostanziale di non voler escludere il debiti del sistema pubblico dal Patto di stabilità. In questo modo si è tra l'altro contribuito ad aggravare uno stato di crisi del mercato delle costruzioni con effetti drammatici per l'intera economia del Lazio. Oggi è possibile rimediare, sperando che non sia troppo tardi.”