Appalti di Beni Culturali: ok del Consiglio di Stato al decreto Mibact
Palazzo Spada rende parere favorevole, con applicazione estensiva dell'appalto integrato, al DM che riguarda in primis i requisiti di qualificazione dei direttori tecnici e degli esecutori dei lavori e le modalità di verifica ai fini dell'attestazione
Data di pubblicazione originale dell'articolo: 31/1/2017
Palazzo Spada rende parere favorevole, con applicazione estensiva dell'appalto integrato, al DM che riguarda in primis i requisiti di qualificazione dei direttori tecnici e degli esecutori dei lavori e le modalità di verifica ai fini dell'attestazione
La normativa fondamentale in ambito di appalti che riguardano beni culturali riceve il semaforo verde dal Consiglio di Stato che amplia altresì il perimetro dell'appalto integrato, includendovi quegli interventi sui beni culturali per i quali si debba integrare la progettazione durante le fasi di cantiere.
Nel parere 263/2017 del 30 gennaio di Palazzo Spada si da quindi il via libera, con richiesta di qualche integrazione, al decreto che arriva in base a quanto previsto dall'art.146 del Codice e che riguarda, in primis, i requisiti di qualificazione dei direttori tecnici e degli esecutori dei lavori e le modalità di verifica ai fini dell'attestazione.
Il Consiglio di Stato ha sottolineato anche l’opportunità di una disciplina ad hoc e ancora più snella per i lavori sotto i 40.000 euro, per i quali si dovrebbe consentire che il certificato di buon esito dei lavori possa essere rilasciato, oltre che dalla soprintendenza, anche dall'amministrazione aggiudicatrice. Qui c'è in ballo l'art.12 che regola gli appalti sotto i 150 mila euro, ma che secondo Palazzo Spada è 'troppo' alto.
Molto importante anche il parere favorevole su una delle principali novità previste dallo schema di Regolamento all'art.14, e cioè sulla “possibilità di omettere, in situazioni particolari, il progetto esecutivo e di affidare i lavori sulla base del progetto definitivo”, sottolineando che “per prevenire il contenzioso occorre validare definitivamente la scelta con previsioni ad hoc un sede di decreti correttivi al codice appalti". Non essendo, secondo Palazzo Spada, le norme combinate (Codice e Regolamento) sufficientemente esplicite, si ritiene utile intervenire sull'art.147 del Codice tramite decreti correttivi.