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BIM e Interoperabilità: la gestione delle informazioni nella progettazione architettonica BIM

Saper gestire il formato IFC rappresenta la chiave per il successo della progettazione BIM.

L’IFC: la chiave per un’efficace condivisione digitale dei dati

Ormai tutti sappiamo che l’IFC (Industry Foundation Classes) è il formato aperto, normato secondo standard internazionali (ISO 16739-1:2018), che garantisce l’interoperabilità e la comunicabilità dei dati tra i diversi software BIM, favorendo un flusso di lavoro open e trasparente nel settore delle costruzioni.

Lo scambio dei dati fra tutti i soggetti coinvolti nella progettazione deve quindi avvenire in maniera efficiente e sicura affinchè venga allontanato il rischio di perdita delle informazioni. È per questo che saper gestire il formato IFC rappresenta la chiave per il successo della progettazione BIM.

Nell’articolo "Il BIM per le nuove costruzioni: il successo dell’approccio BIM parte dal BIM Authoring" ci eravamo lasciati proprio con la gestione delle informazioni nei modelli BIM. Sicuramente uno strumento di BIM Authoring efficace, come per esempio Allplan, è in grado di trasferire velocemente il modello digitale creato senza perdite qualitative, permettendo a chi lavora in modalità BIM di fornire ai propri referenti tutte le informazioni necessarie per la prosecuzione del progetto.

Vediamo dunque come viene garantito lo scambio di informazioni in formato IFC, attraverso il mappaggio degli attributi standard e personalizzati.

 

La gestione del formato IFC nel BIM Authoring

Il primo aspetto essenziale per poter gestire efficacemente l’esportazione in IFC di un modello BIM passa attraverso la conoscenza della struttura stessa di questo formato.

Qui sotto vediamo la gerarchia spaziale IFC costituita sostanzialmente da:

- IfcSite

- IfcBuilding

- IfcBuildingStorey


IFC-spatial-tree

Figura 1 – IFC-spatial-tree. Fonte: wiki.osarch.org

 

Condizione imprescindibile, in ogni software di BIM Authoring, è seguire una corretta organizzazione del progetto affinchè questa risulti compatibile con lo schema IFC. In Allplan per esempio le entità citate coincidono con il Lotto, l’Edificio e il Piano della Struttura Opera e la funzione “restrizioni struttura opera” consente proprio di attivare automaticamente una struttura conforme IFC, che inibisce tutti quei “nodi” che potrebbero causare inconvenienti in fase di export.

 

Allplan: restrizioni struttura opera

Figura 2 – Allplan: restrizioni struttura opera

 

Insomma affinchè i dati vengano processari adeguatamente per uno scambio informativo corretto dobbiamo operare, fin dalla modellazione, con la logica del “Beginning with the end in mind”. Seguendo questo principio in tutto il flusso di lavoro BIM ci ritroveremo poi numerosi vantaggi nella fase di gestione dell’Asset.

Tornando alla gestione dell’IFC, non possiamo non parlare dell’inserimento nel modello di tutti i requisiti necessari per quel determinato “Bim Use” della fase di progetto interessata, e descritti nel BEP (Bim Execution Plan) o PGI (Piano di Gestione Informativa) di progetto. Di solito mediante l’interfaccia di esportazione proposta dai software BIM è possibile scegliere il percorso, il formato e la versione IFC, e soprattutto i settaggi di interscambio e configurazione IFC. 

Allplan ad esempio propone un cruscotto per le impostazioni di interscambio IFC, in cui è possibile settare le opzioni avanzate per l’import e l’export del formato aperto. Il software propone dei “profili di scambio” di default, per ottimizzare l’esportazione (o l’importazione) del modello in IFC secondo delle impostazioni pre-settate, oppure dà modo di creare “profili di scambio” personalizzati che seguono dei criteri di esportazione (o importazione) settati ex-novo dall’utente. Creando un nuovo profilo di scambio, l’utente potrà effettuare una mappatura attributi personalizzata, rispondente al nome dei requisiti concordati con il committente.

 

Allplan: Inserimento dei Pset e degli attributi richiesti dal BEP (pGI).

Figura 3 – Allplan: Inserimento dei Pset e degli attributi richiesti dal BEP (pGI).

 

Come funziona questa interfaccia? Stabilito se vogliamo fare assegnazioni generali, cioè estese a tutte le entità IFC, oppure soltanto assegnazioni specifiche, si andranno a definire per ogni classe IFC i relativi attributi da esportare: l’utente potrebbe confermare il nome dell’attributo con il PropertySet proposto di default da Allplan oppure editare il nome del parametro e del PropertySet in uscita dal modello considerato.

Ad esempio, come mostrato in figura 4, si può decidere di inserire, per la classe IfcWall, l’attributo denominato nel modello come “WBS_L1” nel Property Set utente “Pset_WBS”, modificandone il nome in “L1” in fase di esportazione (IFC Property).

Seguendo questa logica si otterrà una tabella di mappaggio attributi corposa, che potrà essere salvata in un file esterno proprietario, in modo che, se ci troviamo a dover usare con frequenza questi settaggi, possiamo richiamare il file in tutti gli altri progetti che seguono gli stessi criteri di esportazione o che devono soddisfare gli stessi requirements.

 

Allplan: Tabella per mappaggio attributi.

Figura 4 – Allplan: Tabella per mappaggio attributi. 

 

Interessante è il file protocollo che alcuni software creano in automatico dopo l’esportazione: qui vengono evidenziati il numero e le tipologie di oggetti del modello esportato e la mappatura di questi oggetti nel formato IFC. Grazie alla lettura veloce di questo elenco, l’utente può rendersi conto se tutti gli elementi sono stati trasferiti nell’ IFC o se alcuni di questi sono stati ignorati in fase di esportazione, per una qualsiasi incompatibilità geometrica o informativa. È soltanto un controllo “numerico” degli elementi “fisici” che però può essere d’aiuto nell’individuazione delle conversioni improprie.

 

Allplan: File Protocollo post export IFC

Figura 5 – Allplan: File Protocollo post export IFC

 

Dobbiamo sempre far attenzione alla trasposizione dal formato proprietario al formato IFC perché ogni volta che si riscontrano dei problemi di lettura dei dati si tende a scaricare le responsabilità sul BIM Specialist o comunque su colui che ha generato il file IFC.

Chi è il BIM Specialist

Il BIM Specialist è l’operatore della gestione e della modellazione informativa e agisce solitamente all’interno delle singole commesse, collaborando in maniera stabile od occasionale con una specifica organizzazione.

Harpaceas è Organismo di Valutazione presso ICMQ per il conferimento della certificazione per tutte le figure professionali che rientrano nella definizione di Esperto BIM (Norma UNI 11337-7). Scopri di più

Per evitare di cadere in errore è sempre bene effettuare una semplice verifica prima della consegna definitiva: aprendo il file IFC con un visualizzatore IFC (ne esistono diversi, anche gratuiti come SolibriAnywhere), oppure addirittura in un editor di testo, se il dato è visibile nel visualizzatore o nelle righe di testo che compongono l'IFC, allora l’esportazione dal software di BIM Authoring è andata a buon fine; se invece l’informazione richiesta non viene visualizzata allora bisognerà rientrare nel software di modellazione e controllare le opzioni di mappaggio che erano state impostate per quell’esportazione, modificandone le opzioni.

>  Guarda il video: Tips&Tricks-IFC AttributeMapping

>  Scopri come creare un modello digitale con Allplan 

>  Per approfondimenti sull’esportazione IFC da Allplan: BIM Compedium

 

Lo scambio di informazioni Allplan-Excel

La compilazione dei set di attributi standard o personalizzati che vengono assegnati alle entità del modello BIM, soprattutto per progetti complessi, può essere agevolata tramite la funzione “Esporta/Importa Attributi”. Allplan infatti permette di esportare su foglio Excel queste informazioni, in modo da poterle elaborare comodamente in una tabella in maniera semplice ed efficace. Questo metodo consente la compilazione del parametro, nonché la modifica del suo valore, anche da parte di terzi, in modo che la successiva importazione in Allplan del foglio di calcolo aggiornato, assegni le nuove informazioni ad ogni singolo elemento BIM, tenendo conto che ognuno di questi è contrassegnato da un codice univoco.

Questo tipo di analisi può essere svolta anche per gruppi di elementi, in quanto Allplan permette di isolare facilmente gruppi di oggetti BIM e, successivamente, prenderli in esame tutti assieme in una comoda tabella excel.

 

Esempio di Import/Export attributi tra Allplan ed Excel.

Figura 6 – Esempio di Import/Export attributi tra Allplan ed Excel.

 

>  Guarda il video: Tips&Tricks-Importazione/Esportazione attributi

 

Verso una progettazione guidata dai dati

Essere consapevoli degli usi e degli obiettivi dei modelli è fondamentale per operare in maniera corretta nel proprio software di BIM Authoring,  e quindi per esportare un IFC completo di tutti gli attributi richiesti. Non dimentichiamo che l’importanza attribuita ai dati e alle informazioni contenute nel modello è la costante che guida il processo di progettazione dalla fase di pianificazione fino a quella di utilizzo. È soprattutto nella fase di gestione e manutenzione che si percepiscono i maggiori vantaggi della metodologia BIM: la grande mole di informazioni che si racchiude nel modello “As Built” della fase di costruzione rappresenta soltanto la base di partenza del modello funzionale per il Facility Management, dell’Asset Information Model che accompagnerà l’opera per tutto il suo ciclo di vita…ma di questo ne parleremo più avanti!

Paola Bronzo

Architetto - BIM Coordinator – Senior Technical Specialist Architectural & MEP BIM Department Harpaceas Srl

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