Cambiamenti di classificazione sismica: il caso della Lombardia
Cambiamenti di classificazione sismica: il caso della Lombardia
Da progettista di strutture ho sempre pensato che la Lombardia, regione in cui risiedo e opero, in ambito strutturale, fosse un po' "terra di nessuno", poiché la mancanza di una normativa regionale specifica, anche se poi le direttive vengono date dalla legge nazionale, ha sempre causato, prima di tutto, la mancanza di sensibilità e addirittura oserei dire "cultura" per le componenti strutturali degli edifici.
Dico così, perché essendo a sua volta, la mia attività, ubicata nell'Oltrepò, unico territorio lombardo a sud del Po, appendice della estesa Provincia di Pavia, mi sono dovuto confrontare negli anni, con le regioni confinanti, operando appunto in quel territorio ove anche la cultura gastronomica e musicale viene denominata delle "4 Province"; 4 provincie e 4 regioni che convergono sulla cima del monte Chiappo, da cui, nelle giornate in cui il cielo è più terso, si vede il mare, anche se per essere precisi la Liguria non tocca per pochi chilometri.
Partendo dal presupposto che sarebbe bello avere una sola normativa nazionale di riferimento, abbandonando un po' i campanilismi, mi sono dovuto adattare ad usare 3 normative regionali in ambito strutturale e con particolare attenzione alle prescrizioni sismiche; 3 perché fino ad ora la Regione Lombardia, era sprovvista di una specifica normativa, nonché di una propria modulistica, che, come nelle altre regioni, guida alla presentazione unificata di una Denuncia Strutture, con allegato progetto esecutivo.
Non che mi aggradi vivere in un territorio ove si debba essere abituati ad usare 4 normative e 4 modulistiche differenti per operare in un raggio di 30 km, ma questo è un altro discorso.
Osservando il lato positivo della presenza di specifiche leggi regionali, forti sono i casi di Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna, ho riscontrato una forte sensibilità e attenzione alla componente strutturale di tutti i tecnici operanti sul territorio nonché delle pubbliche amministrazioni atte a ricevere il deposito dei progetti.
In relazione alla sensibilità verso la componente strutturale degli edifici che si traduce nel deposito di progetti strutturali con conseguente denuncia, come consigliere referente della commissione strutture dell' Ordine Ingegneri della Provincia di Pavia, mi sono battuto in questi due ultimi anni, insieme ai componenti della commissione che coordino alla sensibilizzazione di colleghi e tecnici comunali, perché troppo spesso ho visto non denunciare edifici le quali strutture non fossero in "conglomerato cementizio armato normale o precompresso e a struttura metallica" quando ai fini di preservare la pubblica incolumità non risultano meno importanti strutture in muratura o legno, ovvero tutti i materiali annoverati nel DM 14 gennaio 2008.
Continuando a non richiedere denunce e progetti esecutivi ai sensi della frase virgolettata sopra riportata, ci si è scordati che la stessa legge 1086 del 1971 e lo stesso DPR 380 del 2001, all' Art.83, forse ormai poco aggiornati, si recita: " da specifiche norme tecniche emanate " e per tanto vi è l'obbligo di aggiornare idee e richieste.
Nel luglio del 2014, in particolare il 16 luglio 2014, esce la D.g.r. 11 luglio 2014 - n°X/2129 ove la regione Lombardia riclassifica la maggior parte dei suoi comuni, con un, direi, giro di vite, 1028 comuni passano in zona 3 e 57 in zona 2; tale zonazione si rendeva efficace, se non ho sbagliato i conti, il 16 ottobre 2014.
Questa mossa della regione, anche se come tutte le novità ha inizialmente spaventato molti operatori del settore, porterà a mio parere la sperata cultura a cui mi riferivo poco fa, esattamente come ormai ci siamo abituati ad una osservanza delle prescrizioni energetiche, alle quali si è fatta molta attenzione, anche se sostengo sempre che sia più difficile "morire di freddo" che di un crollo. Senza nulla togliere al doveroso risparmio energetico.
Contemporaneamente la regione sviluppa una Legge regionale, dal titolo Disposizioni in materia di opere o di costruzioni e relativa vigilanza in zone sismiche, che viene pubblicata sul BURL in data 16 ottobre 2015, prendendo il nome di legge n° 33 / 2015.
Tralasciando i contenuti, di fatto " procedurali ", della Legge, si deve far notare che il punto più saliente è il trasferimento ai comuni della vigilanza sulle costruzioni, nonché il rilascio, previsto per tutte le costruzioni in zona 2, delle cosiddette " Autorizzazioni Sismiche".
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