Mercato Ceramica 2023: calo nelle vendite di quasi il 20% rispetto il 2022
Le piastrelle a 6,2 miliardi di euro (-14,1% sul 2022) con l’export a 5 miliardi (-15,4%) e vendite per 369 milioni di metri quadrati (-17,8%). La contrazione ha interessato tutti i principali mercati del mondo.
Mercato Ceramica: nel 2023, calo della domanda in tutti i continenti
L’industria italiana delle piastrelle di ceramica chiude il 2023 con una contrazione dei volumi di produzione, vendite ed export. La domanda di ceramica ha registrato durante l’anno un marcato calo in tutti i continenti.
Confindustria Ceramica, in occasione della Conferenza Stampa tenutasi nella mattina del 12 giugno 2024, ha presentato le indagini statistiche per l’anno 2023 relative alle imprese attive nella produzione di piastrelle e lastre, ceramica sanitaria, porcellana e stoviglieria, materiali refrattari, ceramica tecnica e laterizi.
Commercio equo: il comparto ceramico punta gli occhi sull'India
“In un contesto internazionale caratterizzato dalla bassa domanda, l’accesa competizione richiede il rispetto delle regole del Fair Trade. L’attenzione è rivolta all’India, che continua a crescere sui mercati europei mentre negli Stati Uniti, pochi giorni fa, le autorità competenti hanno considerato ammissibile la domanda di dazi antidumping sull’import indiano compresi tra il 400% e l’800%. In Europa questi sono inferiori al 10%, totalmente insufficienti per contrastare la concorrenza sleale."
Queste le dichiarazioni in conferenza stampa di Giovanni Savorani, Presidente uscente di Confindustria Ceramica.
Il mercato delle piastrelle di ceramica prodotte in Italia
Sono 125 le aziende presenti sul suolo italiano, che nel corso del 2023 hanno prodotto 373,7 milioni di metri quadrati (-13,3% sull’anno 2022), e dove sono occupati 18.432 addetti diretti, in leggera flessione rispetto all’anno precedente.
Le vendite complessive sono state di 369,2 milioni di metri quadrati (-17,8%).
Le vendite in Italia superano gli 84,4 milioni di metri quadrati (-8,9%) mentre l’export si attesta 284,8 milioni di metri quadrati (-20,1%).
Il fatturato totale delle aziende italiane di piastrelle sfiora i 6,2 miliardi di euro (-14,1%), che provengono per 5 miliardi dalle esportazioni (-15,4%; quota del 82% sul fatturato) e per 1,1 miliardi di euro da vendite in Italia.
Gli investimenti a 474 milioni di euro, in crescita del 7,4% sul 2022, e con una quota del 7,7%.
Il mercato della ceramica sanitaria
Sono 29 le aziende industriali produttrici di ceramica sanitaria in Italia, di cui 26 localizzate nel distretto di Civita Castellana (Viterbo).
L’occupazione complessiva è di circa 2.560 dipendenti diretti, la produzione è pari a 3 milioni di pezzi.
Il fatturato è di 350 milioni di euro, con vendite sui diversi mercati esteri per circa 140 milioni di euro (40% del totale).
Fatturato dell'industria dei materiali refrattari in calo
Le 30 aziende attive nella produzione di materiali refrattari occupano 1.566 addetti, con una produzione di 252.500 tonnellate. Il fatturato totale è in flessione rispetto allo scorso anno (344 milioni di euro; -7,9%) e deriva da vendite sul territorio nazionale per oltre 137 milioni di euro, e da esportazioni superiori ai 206 milioni.
Il settore dei laterizi in Italia
Il settore dei produttori italiani di laterizi si compone di 59 imprese, la cui occupazione ammonta a 3.000 addetti: nel 2023 il fatturato è stato di 650 milioni di euro, principalmente realizzato sul mercato italiano.
La produzione totale ammonta a 3,9 milioni di tonnellate.
Confindustria Ceramica su sistema ETS e Decreto Salva Casa
Per Confindustria Ceramica è indispensabile una trasformazione radicale del sistema ETS mentre sta andando nella giusta direzione il Decreto Salva Casa che, con l’abitabilità di sottotetti e seminterrati, potrebbe avviare il mercato della ristrutturazione.
Ampia la relazione di Savorani sulla necessità di una trasformazione del sistema ETS. A riguardo, il presidente uscente ha dichiarato:
"L’energia rappresenta un fattore particolarmente critico per la nostra competitività. Gli attuali prezzi dell’energia termica confermano la necessità della gas release, che sconta ancora l’assenza dei decreti attuativi, una misura strutturale per la sicurezza energetica nazionale. Drammatico è il meccanismo degli ETS, un sistema che per l’industria ceramica italiana – i cui siti rappresentano il 10% del numero totale con l’1% delle emissioni – è totalmente incapace di promuovere un reale percorso di decarbonizzazione. Le quotazioni della CO2 sono fatte dalla speculazione finanziaria che “prezza” un’alternativa tecnologica al gas naturale che oggi non esiste, per indisponibilità di combustibili green alternativi o per costi di 3-4 volte superiori.
ETS è un meccanismo che ha previsto, per le imprese europee più esposte al rischio di delocalizzazione, la possibilità di compensare parzialmente i maggiori costi dell’energia elettrica indotti dal sistema, misura disattesa dall’attuale Commissione europea per l’industria ceramica. Segnali positivi sulla volontà di superare criticità vengono dai decreti attuativi relativi alle misure per la Transizione 5.0, che ora vedono perseguire l’inopportuna esclusione dei settori ETS dalla misura stessa.
Il regime ETS preclude la possibilità di aderire ai piani di Transizione 5.0, delineando un paradosso secondo cui l’industria ceramica italiana, che al mondo ha le migliori performance e BAT ambientali, è esclusa dai prossimi passaggi finalizzati a completare il percorso di decarbonizzazione."
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