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Crollo al Flaminio: il progetto di ristrutturazione era di un tecnico senza titoli

crollo del 21 gennaio 2016 di parte del condominio sito sul lungotevere flaminio, provocato dall’intervento di ristrutturazione dell’appartamento del petroliere Giuseppe Rigo De Righi

Si ricorderà del crollo del 21 gennaio 2016 di parte del condominio sito sul lungotevere flaminio, provocato dall’intervento di ristrutturazione dell’appartamento del petroliere Giuseppe Rigo De Righi, al quinto piano dello stabile.

Per gli ingegneri Claudio De Angelis e Lucrezia Le Rose, consulenti dei pm, i titolari degli interventi edili potrebbero aver sbagliato la valutazione di stabilità dell'edificio, considerando realizzabili cambiamenti in realtà pericolosi. I tecnici potrebbero infatti non aver tenuto conto della particolare composizione del cemento armato con cui fu realizzato il palazzo nel 1936. Ora, rischiano di essere indagati per crollo colposo. Il fascicolo è ancora contro ignoti, ma al vaglio dei magistrati potrebbe finire anche la posizione del proprietario dell'appartamento: gli inquirenti dovranno accertare se effettivamente fosse all'oscuro del progetto e, soprattutto, delle possibili conseguenze.

Ma ora sarebbe emerso un fatto nuovo: la progettazione dell’intervento sarebbe stata seguita da una persona sprovvista di titoli accademici obbligatori per legge.
Una pianificazione dei lavori - che prevedeva l’abbattimento dei frammezzi - che, soltanto in un secondo tempo, avrebbe ricevuto il via libera formale del geometra, la cui firma è in calce alla bozza depositata in Municipio.

E il Progettista inesperto, aveva l’assenso dell’inquilino? È questa la ricostruzione della dinamica con cui – secondo il procuratore aggiunto Roberto Cucchiari e il pubblico ministero Antonella Nespola - sarebbe stata programmata la ristrutturazione della casa da parte del titolare della ditta. Passaggi irregolari, a partire dal progetto ideato da un personaggio inesperto, sui cui pesa il dubbio degli inquirenti che l’intera operazione abbia avuto l’assenso del petroliere. Ora i quattro – l’ideatore del progetto, il geometra, l’imprenditore e il committente dei lavori - rischiano di essere indagati con l’accusa di crollo colposo.
Ma ad aggravare la posizione dei sospettati c’è un’altra circostanza. I primi tramezzi furono abbattuti a dicembre, quando ancora non era stato presentato il progetto in Municipio. Lacuna che convinse Rigo De Righi a bloccare momentaneamente gli operai all’opera. Dopo la regolarizzazione, ripresero i lavori, che causarono il cedimento. Ieri è stato dissequestrato l’edificio, dove sono tornati ad abitare solo gli inquilini dei primi tre piani, essendo il resto del palazzo in condizioni precarie. Tanto che la Procura ha sollecitato il Comune a una verifica della sicurezza. Istanza cui - viene sottolineato dal Palazzo di giustizia - il commissario Francesco Paolo Tronca non ha mai risposto.

L'edificio, costruito nel 1936 con le prime miscele di cemento armato, ha subìto una serie di modifiche progressive che hanno influito sulla stabilità complessiva della struttura, compresa l'aggiunta degli ultimi due piani, avvenuta alla fine degli anni Quaranta.