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Due domande sull'acciaio B450A a: Bruno CALDERONI, Walter SALVATORE e Marco SAVOIA

Le considerazioni sull'acciaio B450A di Bruno CALDERONI, Walter SALVATORE e Marco SAVOIA

Bruno CALDERONI
Prof. di Ingegneria delle Infrastrutture
Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Professore, in base alla sua esperienza è possibile affermare che in alcuni casi la carenza di staffe possa essere una delle cause che comporta il cedimento delle strutture in cemento armato?
La carenza di staffe, soprattutto nei nodi trave-pilastro e nei tratti di pilastro immediatamente adiacenti al nodo, è sicuramente una concausa importante nel danneggiamento delle strutture in c.a.
Come ho potuto riscontrare personalmente anche in Emilia, ma come è purtroppo usuale negli edifici in c.a. danneggiati dal sisma,la mancanza di staffe rende il nodo molto vulnerabile rispetto allo schiacciamento con frantumazione del calcestruzzo ed alla fuoriuscita delle barre di armatura per instabilità. Inoltre aumenta notevolmente la possibilità dello sfilamento delle barre anche delle travi. È chiaro che anche la qualità del calcestruzzo, la dimensione delle sezioni trasversali, la geometria del nodo (confinato oppure no), il numero e la disposizione delle barre di armatura in relazione alle sollecitazioni sismiche svolgono un ruolo altrettanto importante. In genere queste cause sono quasi tutte presenti contemporaneamente.

A suo parere l'uso di acciaio B450A nelle staffe può essere una causa di indebolimento che accentui il problema?
Per quanto riguarda il tipo di acciaio, fermo restando che è sempre meglio avere una maggiore duttilità, credo che nel caso delle staffe la cosa più importante sia che ci siano, in numero sufficiente, disposte in maniera adeguata e correttamente ancorate. Il problema della capacità plastica viene sicuramente dopo, per cui credo che si possa dire che la qualità dell'acciaio non abbia una significativa responsabilità nei danneggiamenti occorsi.


Walter SALVATORE

Prof. di “Costruzioni in Zona Sismica”
Facoltà di Ingegneria, Università di Pisa

Professore, in base alla sua esperienza è possibile affermare che in alcuni casi la carenza di staffe possa essere una delle cause che comporta il cedimento delle strutture in cemento armato?
Una staffatura carente può essere sicuramente una causa di crisi per edifici intelaiati in c.a. come si è potuto verificare dalle esperienze dei recenti terremoti, non ultimo l'evento in Abruzzo di pochi anni fa in cui si sono verificati numerosi dissesti significativi in corrispondenza dei pilastri e dei nodi travi pilastro. Non per nulla, infatti, Norme Tecniche nazionali ed Eurocodici impongono limiti ben precisi alla disposizione delle staffe per le strutture a telaio di calcestruzzo armato.

A suo parere l'uso di acciaio B450A nelle staffe può essere una causa di indebolimento che accentui il problema?
Secondo le conclusioni del GL appositamente istituito dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici di cui ho fatto parte, l'utilizzo di staffe in acciaio B450A è possibile quando si progettino edifici di calcestruzzo armato in bassa duttilità; il loro utilizzo è escluso solo quando la capacità rotazionale richiesta agli elementi strutturali diventa elevata, cioè per edifici progettati ad alta duttilità.
 

Marco SAVOIA
Prof. di "Progetti di strutture" e di "Earthquake Engineering"
Facoltà di Ingegneria, Università di Bologna

Professore, in base alla sua esperienza è possibile affermare che in alcuni casi la carenza di staffe possa essere una delle cause che comporta il cedimento delle strutture in cemento armato?
Certamente si è assistito al collasso di molti pilastri in calcestruzzo armato che, non progettati con criteri antisismici, non avevano una adeguata armatura longitudinale ed un’adeguata staffatura. Il confinamento del calcestruzzo nelle zone critiche ( porzioni di pilastri soggetti ad elevate plasticizzazioni in quanto zona di formazione di cerniera plastica) è uno dei criteri base della progettazione antisismica. Ciò è accaduto certamente in edifici a struttura iperstatica, mentre più difficile è rilevare tale modalità di crisi negli edifici a struttura prefabbricata collassati: in questo caso, infatti, è difficile determinare, se non con indagini approfondite, se le grandi rotazioni causa formazione di cerniera plastica alla base di alcuni pilastri sia stata la causa del crollo o una conseguenza del crollo della copertura.

A suo parere l'uso di acciaio B450A nelle staffe può essere una causa di indebolimento che accentui il problema?
È difficile da dire. Trattandosi di dettagli costruttivi non realizzati con criteri antisismici, si sono rilevate spesso aperture di staffe non adeguatamente chiuse a 135° e non rottura delle stesse.