CONCRETE SRL
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Il futuro del calcolo strutturale è nella specializzazione e nell’interoperabilità

Concrete Srl osserva una crescente domanda di software strutturale avanzato, con attenzione alla normativa italiana e alla semplificazione dei processi. Il BIM è ancora in fase evolutiva, mentre l’AI resta un’opzione da valutare. Sismicad 13 introduce cloud licensing e un’interfaccia più moderna. Leggi l'intervista a Gianni Bizzotto.

Software strutturale: tra specializzazione e semplicità

Nel panorama del software tecnico italiano, Concrete Srl rappresenta una delle realtà più consolidate nel campo del calcolo strutturale e geotecnico. A raccontare l’evoluzione del mercato e le sfide future è Gianni Bizzotto, responsabile commerciale dell'azienda. Tra esigenze normative, interoperabilità e transizione digitale, emergono nuove priorità per ingegneri e progettisti. Con il recente lancio di Sismicad 13 e l’interesse verso l’intelligenza artificiale, Concrete si conferma un attore attento all’innovazione senza perdere di vista la concretezza operativa. Ecco cosa ci ha raccontato.

 

Come sta andando il mercato del software per l’ingegneria strutturale in questo momento? In quali ambiti o funzionalità percepite un maggiore interesse da parte dei professionisti oggi?

Gianni Bizzotto:

La nostra società sviluppa da sempre software per il calcolo strutturale e geotecnico. Nel tempo il nostro target, che abbracciava anche geometri e architetti, è diventato praticamente di soli ingegneri: dal piccolo professionista allo studio di progettazione multidisciplinare, dalle imprese alle amministrazioni pubbliche. Tutte queste realtà sono coinvolte in progettazioni che spaziano dalla pensilina in acciaio al grande edificio commerciale in calcestruzzo armato, dalle ristrutturazioni di piccoli edifici esistenti a quelle di grandi edifici storici. I nostri clienti, quindi, hanno interessi professionali piuttosto eterogenei e fanno parte di un vasto mercato non semplice da interpretare.

Dal mio osservatorio, noto che in questo periodo i tecnici con competenze più specialistiche stanno progressivamente riconoscendo il valore di software orientati agli edifici e costruiti attorno alla normativa tecnica italiana, ponendo una certa attenzione soprattutto ai processi di verifica normativa. Le richieste di sviluppo che abbiamo in questi ultimi periodi riguardano perciò funzionalità evolute, per altrettante esigenze di calcolo.

Trovando efficace l’uso del software per la modellazione 3D, molto interesse è rivolto non tanto al disegno esecutivo, quanto all’interpretazione dei dati nella reportistica analitica con l’ausilio di strumenti grafici. Nondimeno rimane il bisogno di semplificazione a tutti i livelli, con lo scopo di velocizzare ancora e ancora i passaggi più ripetitivi.

 

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Il BIM è ormai una pratica consolidata anche nell’ambito strutturale, o resta ancora un percorso in evoluzione? Avete introdotto novità o migliorie recenti in tema di interoperabilità tra diversi software o piattaforme?

Gianni Bizzotto:

Il BIM mi sembra rimanga nell’ambito delle esperienze progettuali innovative. Può essere un regime virtuoso, se gestito da tutta la filiera: dall’ideazione alla gestione manutentiva. Finché una tale condizione non verrà normalizzata, ritengo che il processo non potrà portare benefici concreti alla collettività, come invece previsto dal principio ispiratore. Contrariamente ad altre rivoluzioni venute dal basso, torna alla mente il passaggio dal regolo calcolatore alla calcolatrice tascabile o dal tecnigrafo al CAD, probabilmente questo passaggio ha bisogno di stimoli che possono arrivare solo da audaci scelte politiche.

Il solco è senza dubbio già tracciato ma le pratiche operative sono ancora in evoluzione e non è semplice soddisfare tutte le esigenze progettuali, frammentate nell’uso dei software più diversi. Gli standard ci sono ma non appaiono adeguati al travaso di dati tra software specialistici diversi. Forse è proprio in quest’ambito che il cambio generazionale può essere d’impulso per attuare nuove e più efficienti procedure.

Concrete ha fatto molto con Sismicad, cominciando a studiare questi problemi dal 2006 ed arrivando ad avere da qualche tempo un prodotto che ben si colloca nei processi progettuali più evoluti. Ǫualche volta, addirittura, è proprio la scarsa conoscenza del prodotto a limitarne lo sfruttamento. Il nostro interesse è di continuare ad evolvere funzionalità e intuitività d’uso, mantenendo gli approcci già scelti: avevamo iniziato con il piede giusto e vogliamo continuare in questa direzione.

Il Consiglio Superiore dei LL.PP. ha riattivato le commissioni per la revisione delle NTC. Sulla base delle vostre esperienze quali suggerimenti e indicazioni vi sentite di dare a chi fa parte delle commissioni?

Gianni Bizzotto:

La normativa tecnica tiene già in considerazione l’uso del software nel calcolo strutturale. Tuttavia, alcune valutazioni diventano assai complicate da gestire, come ad esempio l’applicazione dei carichi vento e neve in edifici con geometrie appena diverse da quelle più banali. La dicotomia tra decreto e circolare esplicativa, poi, ha introdotto incertezze e interrogativi che dovrebbero essere risparmiate ai professionisti.

Ǫueste osservazioni indicano, per non entrare in altri dettagli tecnici, come ci siano delle criticità applicative che, forse, potrebbero essere evitate. Sono proprio le aziende che producono software per l’analisi strutturale, le prime a vagliare, interpretare e implementare i sistemi di verifica, per cui condividere questo punto di vista potrebbe essere utile alla redazione di una norma sempre più moderna. In passato sono state diffuse, in effetti, bozze normative prima della pubblicazione ufficiale ma avere una roadmap chiara e stati di avanzamento definiti e invariabili, per quanto possibile, potrebbe fare la differenza.

Non abbiamo al momento delle proposte concrete sui contenuti da porre alle commissioni ma ci stiamo interrogando con ISI, associazione di cui facciamo parte, sull’opportunità di organizzare un gruppo di lavoro interno sull’argomento.

 

Le sfide per gli ingegneri strutturisti e il ruolo dell’innovazione

Da un punto di vista strettamente tecnico, quali sono oggi le priorità o le sfide principali per gli ingegneri strutturisti secondo voi? In risposta a queste esigenze, avete recentemente sviluppato o state sviluppando nuove soluzioni o funzionalità nei vostri software?

Gianni Bizzotto:

I tecnici italiani devono affrontare un mondo che corre sempre più veloce. Gli studi di progettazione di piccole dimensioni, molto diffusi in Italia, hanno dalla loro una estrema flessibilità alle richieste del mercato ma possono far fatica ad adeguarsi all’introduzione di novità nei processi progettuali. L’adesione a pratiche di lavoro BIM, ad esempio, rimane limitata se non proprio elusa dagli studi di progettazione più piccoli, privilegiano protezione anziché condivisione e impedendo lo sviluppo di flussi di lavoro virtuosi. Probabilmente un cambio di rotta dal punto di vista fiscale che privilegi l’associazionismo tra professionisti anziché la polverizzazione di figure professionali autonome, potrebbe aumentare l’efficienza operativa italiana e sanare alcune storture.

I flussi di lavoro, poi, richiederanno sempre maggiori velocità di interazione e condivisione per attività più agili che superano barriere geografiche e gestioni delle risorse umane ingessate in vecchi schemi. La sfida è aperta anche in questo.

Come produttori di Sismicad, il principale software di calcolo strutturale di Concrete, stiamo continuando ad innovare, proponendo un prodotto sempre più semplice e moderno.

Recentemente abbiamo lanciato Sismicad 13 che introduce novità legate all’interfaccia utente ed alla gestione delle licenze. Inoltre, abbiamo cercato di rispondere alle esigenze più moderne di licensing con una forma di protezione in cloud.

Ǫuesto sistema consente all’utente maggiore agilità nello spostare l’utilizzazione della licenza tra diverse postazioni anche geograficamente separate o anche solo arrivare ad utilizzare un software a qualche minuto dall’acquisizione. E il tutto senza necessità di connessione continua ad internet per i problemi di connettività ancora presenti sul territorio nazionale.

State lavorando o prevedete di introdurre funzionalità basate sull’intelligenza artificiale? In quali ambiti applicativi pensate che l’AI potrà portare i maggiori benefici nell’ingegneria strutturale?

Gianni Bizzotto:

Introdurre AI nei processi aziendali o nei prodotti software sarà, certo, strategico. Il grande e sorprendente sviluppo degli LLM ha creato molta aspettativa ma gli strumenti disponibili sul mercato non sono ancora così maturi per implementazioni in un certo tipo di prodotti, specialmente per operazioni deterministiche. Abbiamo cercato di capire come le più blasonate software house mondiali abbiano affrontato questa opportunità ma francamente non abbiamo notato progressi pratici come ci si aspettava.

Non ancora almeno. Abbiamo alcune idee ma dovremo sicuramente fare molta attenzione al loro costo di implementazione e valutarne bene i vantaggi in un settore conservativo com’è quello della analisi strutturale.

 

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