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Impianti per la ventilazione e la climatizzazione invernale ed estiva nel settore terziario

Tra i settori economici a più elevato consumo troviamo sicuramente il terziario, ovvero quel settore che comprende una pluralità di attività, altamente variegata, che elargisce servizi e prestazioni. All’interno degli edifici che ospitano attività del terziario, i sistemi impiantistici presenti sono molto spesso causa di sprechi energetici a causa di tecnologie vetuste e/o scarsa manutenzione.

Vedremo nel presente articolo, quali sono gli impianti maggiormente diffusi nel settore terziario e come possiamo ottimizzarne i consumi.


Gli impianti del settore terziario

Per gli edifici del settore terziario, i sistemi impiantistici predominanti riguardano la climatizzazione invernale/estiva degli ambienti interni, l’illuminazione e le apparecchiature elettroniche utilizzate per lo svolgimento delle attività lavorative.

 

Impianti per la ventilazione e la climatizzazione invernale ed estiva nel settore terziario

IMMAGINE 1: Tratto dal Rapporto Monografico “Benchmark di consumo energetico”, Maggio 2019, a cura di ENEA.

 

Mentre, su queste ultime non è possibile attuare interventi di efficientamento a meno della sostituzione delle apparecchiature maggiormente energivore con macchine equivalenti ma a minor assorbimento, per le altre tipologie impiantistiche, ovvero per la climatizzazione e l’illuminazione sono stati fatti grandi passi in avanti in termini di tecnologie a supporto della loro gestione. 

Quando si parla di impiantistica presente all’interno di edifici di questo specifico settore, in realtà non è possibile generalizzare. Infatti, sono numerosi i fattori che bisogna attenzionare prima di scegliere le soluzioni impiantistiche più idonee al tipo di costruzione e al tipo di lavoro che viene svolto al suo interno. Nello specifico, si riportano di seguito le tecnologie maggiormente diffuse.

 

Sistemi canalizzati

Gli impianti canalizzati per la produzione di riscaldamento e/o raffrescamento sono caratterizzati dall’assenza di terminali di emissione all’interno degli ambienti; l’emissione dell’energia termica, infatti, è demandata ad un sistema di bocchette, opportunamente distribuite e dimensionate per erogare adeguata portata d’aria calda o fredda in funzione dei fabbisogni termici.

La realizzazione di sistemi di questo tipo comportano opere murarie importanti, quindi, risultano maggiormente indicate per edifici di nuova costruzione o per interventi di ristrutturazione importante.

La macchina canalizzata e il relativo sistema di distribuzione è solitamente alloggiato all’interno del controsoffitto e quindi tale tecnologia si presta notevolmente in tutti quei casi in cui non si ha la possibilità di installare apparecchiature a vista, ad esempio, per motivi di natura estetica o di ingombro. Inoltre, è possibile controllare le singole temperature e i flussi d’aria dei vari ambienti in funzione delle necessità.

 

Sistemi a Ventilconvettori

Negli impianti a ventilconvettori l’acqua prodotta da un generatore di calore cede energia termica all’aria tramite una batteria inserita all’interno del terminale di emissione. Il ventilatore posto a bordo preleva l’aria dall’ambiente e la riscalda attraverso batteria di scambio termico. 

Come per i sistemi canalizzati, permettono con un unico impianto sia la climatizzazione invernale che quella estiva garantendo adeguato comfort interno in ogni stagione. 

Per il funzionamento durante il periodo invernale, l’acqua calda di alimentazione ha delle temperature relativamente basse (45-50 °C), con conseguente minor dispersione del sistema di distribuzione e con la possibilità di utilizzare generatori di calore ad elevata efficienza in quanto funzionanti a bassa temperatura (pompe di calore).

Nonostante, siano delle macchine che vengono posizionate a vista, solitamente con installazione a parete, pavimento o a soffitto, le nuove tecnologie sono concepite con un design accattivante e assicurano silenziosità anche alle rese più elevate. 

 

Sistemi ad espansione diretta

Un impianto ad espansione diretta è caratterizzato da terminali di emissione rappresentati da unità interne installate nei locali da climatizzare. Il fluido termovettore in questo caso è il gas refrigerante proveniente da un’unità esterna in pompa di calore che sfrutta come sorgente termica l’aria ed è alimentata in genere da energia elettrica. 

In funzione del numero di ambienti da climatizzare e della taglia delle unità interne necessarie, gli impianti ad espansione possono essere mono-split o multi-split.

Oltre al sistema split, gli impianti ad espansione diretta possono essere di tipo VRF (Variant Refrigerant Flow). Rispetto al sistema SPLIT, il VRF è caratterizzato dalla presenza della valvola di espansione elettronica a bordo delle singole unità interne, garantendo una maggiore estensione dell’impianto, oltre ad un elevato numero e alla totale indipendenza di funzionamento dei terminali.

Inoltre, le unità interne possono essere provviste di sensori di presenza o di temperatura. 

 

Climatizzazione e ventilazione: il caso degli uffici

Generalmente, è appurato che il progettista HVAC inizia a contribuire al progetto molto spesso in coda al processo architettonico-strutturale e raramente partecipa alle scelte preliminari delle caratteristiche progettuali. Ciò si traduce nella realizzazione di edifici che necessitano di un dispendio energetico non indifferente e con notevoli difficoltà di controllo e regolazione dei parametri microclimatici interni.

Infatti, la forma della costruzione, la sua geometria, l’orientamento sono solo alcuni dei parametri che incidono sulla progettazione tecnologica e sulla potenzialità del sistema edificio-impianto. A questi fattori bisogna necessariamente aggiungere il rispetto dei requisiti di sostenibilità per limitare l’impatto ambientale degli impianti (rumore, smaltimento reflui e acqua, inquinamento dell’aria, ecc.)

 

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