Implementare gli uffici dell’USR, pagare il lavoro svolto dai professionisti: queste le soluzioni per ricostruire
Implementare gli uffici dell’USR, pagare il lavoro svolto dai professionisti: queste le soluzioni per ricostruire
Sisma Centro Italia: Ricostruire si può
Sono passati 3 anni dal sisma che ha devastato il Centro Italia e insieme sono passati 3 decreti legge, 3 Commissari e 84 Ordinanze Commissariali, numeri che sono inevitabilmente destinati a crescere!
Le messe in sicurezza non sono ancora terminate, le opere pubbliche devono ancora iniziare e anche la ricostruzione privata stenta a dir poco a ripartire con numeri drammatici riassumibili in circa: 175.000 Schede AeDES + FAST redatte, 80.000 pratiche attese, 8.000 presentate, 2.500 approvate.
Dietro a questi numeri si celano innumerevoli problematiche normative condite da una burocrazia assurda, come troppo spesso avviene in Italia. Se è vero che il numero di pratiche presentate in questi tre anni è in linea con le pratiche presentate nei terremoti precedenti, ciò non toglie l’evidenza che il rapporto pratiche presentate e pratiche approvate sia solo di circa del 30%. Per accelerare la ricostruzione è quindi necessario aumentare questo rapporto, dando maggior supporto ai vari USR e gli altri uffici pubblici e mettendoli nelle condizioni di velocizzare l’iter delle procedure.
Questa situazione sta mettendo in fortissima difficoltà i tecnici impegnati nel sisma, infatti, a fronte di un investimento, lavorativo ed economico, di ben tre anni, le tempistiche di approvazione sono di quasi 12 mesi a pratica.
La soluzione per aiutare e venire incontro su questo aspetto ai tecnici in difficoltà, è stata definita a novembre 2018 tramite un emendamento al Decreto Genova (decreto-legge 109/2018) che ha previsto di dare un anticipo del 50% delle spese tecniche per la progettazione:
"Ai tecnici e ai professionisti incaricati delle prestazioni tecniche relative agli interventi di edilizia privata di ricostruzione dei territori colpiti dagli eventi sismici a far data dal 24 agosto 2016, sia per danni lievi che per danni gravi, spetta, alla presentazione dei relativi progetti, un'anticipazione pari al 50% del compenso relativo alle attività professionali poste in essere dagli studi tecnici o dal singolo professionista e del 50% del compenso relativo alla redazione geologica e relativo alle indagini specialistiche necessarie per la presentazione del progetto".
Purtroppo, a quasi un anno da tale decreto legge, l’attuale Commissario alla Ricostruzione, Piero Farabollini, non ha ancora emesso l’ordinanza attuativa prevista dalla legge, nonostante le sollecitazioni e i suggerimenti ricevuti dai rappresentanti dei tecnici tramite la RPT (Rete Professioni Tecniche) e dal Gruppo di Lavoro Cratere Centro Italia.
Un evento di tali proporzioni avrà delle tempistiche di ricostruzione di 10-20 anni ma con un’implementazione degli uffici dell’USR e l’anticipo ai professionisti, come appunto previsto per legge, siamo convinti che il processo di ricostruzione possa avere un percorso con tempistiche più definite e sostenibile per le popolazioni e i professionisti colpiti dal terremoto.
#ideeinrete