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Indagine sui DIFETTI COSTRUTTIVI NEGLI EDIFICI mediante lo studio dei CONTENZIOSI GIUDIZIARI

Ricerca inerente i contenziosi giudiziari in edilizia, da cui si evince che oltre il 50% di detti contenziosi sono afferenti a fenomeni di infiltrazione idrica.

Ricerca inerente i contenziosi giudiziari in edilizia, da cui si evince che oltre il 50% di detti contenziosi sono afferenti a fenomeni di infiltrazione idrica.

Approfondimento a cura di ASSIMP Italia

SOMMARIO
Si espone una vasta indagine sui contenziosi giudiziari per difetti costruttivi svoltisi negli anni ’90 in edifici nelle province di Livorno, Lucca e Pisa. La classificazione di 138 sentenze, su circa 200 cause inoltrate presso i competenti tribunali, ha consentito la formulazione di un quadro statisticamente significativo circa i più frequenti difetti costruttivi degli edifici attuali. Grande importanza assumono gli errori di progettazione in rapporto a quelli di costruzione, mentre sono i difetti di natura termofisica ad originare il maggior numero di contenziosi. Emergono fra tutti: la progettazione per fasi, che è in contrasto con la necessità di verifica e
correzione del tradizionale processo progettuale, e l’illusorio ruolo dello “specialista” o dei “prodotti speciali”, rivolto a supplire alle manchevolezze del progetto. Quest’ultimo è volto troppo spesso al soddisfacimento dei soli aspetti estetico e commerciale.

1. INTRODUZIONE - LE SENTENZE GIUDIZIARIE COME DATABASE.

L’insoddisfazione di molti utenti nei riguardi del prodotto “edificio moderno” è emblematicamente misurabile dal luogo comune, ormai invalso, per il quale una “casa d’epoca” è considerato un bene durevole, di pregio, ben inserito nel territorio e nella sua storia, in cui è piacevole e prestigioso abitarvi nonché conveniente investirvi. Al contrario la “casa moderna” è spesso associata all’idea d’oggetto poco durevole, bruttino o con la pretenziosità di un progettista supponente, talora costruito al risparmio e probabile fonte di guai e inconvenienti. La casa d’epoca è così diventata sinonimo di solidità e salubrità termica a scapito di quella moderna che si è squalificata anche per difetti tecnici, paradossalmente in un contesto di grande progresso tecnologico utilizzato però più per rimediare a difetti di concezione che per conferire qualità superiori (Edward [1], Cirillo [3], Gucci [4] e [5]).

Una misura oggettiva del grado d’insoddisfazione del cittadino può essere fornita dall’esame dei contenziosi giudiziari che rappresentano il tipico strumento con cui il committente può manifestare la propria delusione e ricercare di un risarcimento, fatte salve le situazioni in cui non si giunge a tanto, sia per la modesta entità del difetto, sia per la capacità delle controparti di addivenire ad una conciliazione e pertanto sfuggono ad ogni indagine.

Solo pochi casi eclatanti, sulla moltitudine degli insuccessi costruttivi, giungono alla ribalta dei mezzi di comunicazione o all’attenzione del mondo scientifico e possono essere studiati, mentre la procedura giudiziaria, con la presenza dei tecnici di parte e del tecnico di fiducia del giudice, il cosiddetto CTU, assicura un’istruttoria approfondita per contraddittorio sui fatti e, nel caso di tecnici d’adeguata professionalità, una soddisfacente disamina delle cause, dei danni prodotti e dei possibili rimedi. In definitiva gli archivi giudiziari contenenti le sentenze dei tribunali, in tal senso di pubblico accesso, rappresentano una fonte di grande importanza non ancora sfruttata per mettere a fuoco i punti critici delle costruzioni moderne e dar conto della sensazione, spesso diffusa fra i cittadini, semplici utenti e quindi valutatori privi di pregiudizi, sul fatto che l’innegabile progresso della tecnica delle costruzioni, in termini di materiali, mezzi e conoscenze, non si sia tradotto in uguale progresso delle costruzioni. Il presente studio costituisce un esempio delle potenzialità del metodo proposto. Si sono prese in esame le sentenze presso i tribunali delle province di Livorno, Lucca e Pisa, competenti su un’ampia parte della Toscana occidentale nel periodo compreso fra gli anni 1990 e 1999. E’ emerso un complessivo numero di circa 200 contenziosi fra i quali oltre 60 ancora pendenti (e quindi non pubblici per motivi legali) e 138 andati a sentenza e perciò di pubblica consultazione. L’assortimento dei contenziosi, in termini di numero e durata temporale, e la sua distribuzione nei tre territori, fra loro confinanti, ne fa un database di significato statistico i cui risultati possono costituire un primo indicatore sul tipo di difetti costruttivi più frequenti e sulle loro cause.

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ALL'INTERNO DELL'ARTICOLO COMPLETO: IL METODO DI CLASSIFICAZIONE, L'ESAME DEI RISULTATI E UNA SCHEDA PER LA CLASSIFICAZIONE AUTOMATICA DELLE SENTENZE.