L’ efficientamento energetico muove i primi passi nell’immobiliare
segnali di ripresa per il mercato immobiliare. Necessaria la stabilizzazione strutturale degli ecobonus per la riqualificazione edilizia
Timidi segnali di ripresa per il mercato immobiliare. Necessaria la stabilizzazione strutturale degli ecobonus per la riqualificazione edilizia
C’è un certo ottimismo nel mercato immobiliare nei primi mesi dell’anno. Anche nel 2015 si vedranno scendere i prezzi degli immobili, così come capita in Francia, Spagna e Belgio e al contempo ripartiranno le erogazioni e i prestiti bancari per il settore.
Molte indagini di mercato segnano prezzi decrescenti, che non intaccano la redditività del mattone nel nostro Paese e che potrebbero altresi offrire buone occasioni per gli acquirenti.
Per una reale uscita dalla recessione è prioritario però che il mercato immobiliare possa riprendere la via della crescita e che i consumi possano tornare su un deciso sentiero positivo. Servono provvedimenti dell’esecutivo per abbassare nel complesso la pressione fiscale che in Italia è ormai oltre il 43% e nello specifico quella abnorme sulle abitazioni degli italiani. La ripresa attesa per il 2016, sembra ancora lontana. Ma segnali positivi non mancano. Dopo sette anni in negativo, torna a dare flebili segnali di crescita il mercato immobiliare italiano delle abitazioni residenziali che nel 2014 registra secondo l’Agenzia delle Entrate e l’Abi un +3,5% rispetto all’anno precedente, rispetto ai rogiti rispettivamente registrati nell’anno precedente. Un dato positivo che si riscontra anche per le abitazioni acquistate tramite mutuo ipotecario, con un balzo di oltre 12 punti percentuali.
In un recente rapporto rilasciato da Fiaip, Enea ed I-com si mostrano novità molto importanti per il comparto immobiliare che vedrà premiare sempre di più le abitazioni con una migliore efficientamento enegetico.
Il mercato rimane evidentemente dominato da immobili di qualità energetica molto scadente (anche per l’evidente peso degli edifici vecchi nello lo stock immobiliare), sebbene nelle dinamiche di mercato di alcuni segmenti sembra aumentare il peso della qualità energetica, come nel caso degli immobili di pregio: il dato delle compravendite in questo segmento per gli immobili di classe A+ e A è passato al 10%, rispetto al 6% del 2013. Questa tendenza può essere letta come un incoraggiante segnale della crescente considerazione dell’efficienza energetica come elemento essenziale e imprescindibile di un edificio. Sarà dunque necessario trasferire questa consapevolezza anche alle categorie edilizie di minor pregio per capitalizzare il potenziale di efficientamento del settore immobiliare oggi ampiamente inespresso.
Incoraggianti però i dati relativi alle nuove costruzioni, crescendo sensibilmente nel 2014 il peso delle compravendite di immobili efficienti rispetto all’anno precedente. In calo però lo stesso dato per gli immobili ristrutturati, segno che l’efficienza energetica non è un elemento sufficientemente valorizzato nelle ristrutturazioni edilizie. Infatti, le compravendite 2014 di immobili nuovi si sono realizzate per edifici di classe A+, A e B nel 49% dei casi (erano il 40% nel 2013); lo stesso dato per gli immobili ristrutturati crolla al 6%, dimezzandosi rispetto al 2013.
Oggi aumenta la consapevolezza dell’importanza della variabile energetica di un edificio sia da parte di chi compra che di chi vende un immobile, lo strumento della certificazione energetica continua a non essere percepito come utile nell’orientare il mercato verso immobili efficienti. Peggiora però il dato della percezione dell’utilità dello strumento nella lettura comparata dei dati 2014 e 2013: questa criticità potrebbe essere in parte dovuta alle frequenti modifiche normative a livello nazionale e alla frammentazione della materia a livello regionale. Rimane comunque evidente la necessità di porre in essere azioni di sistema per rendere lo strumento della certificazione energetica maggiormente incisivo rispetto alle scelte di tutti gli attori della filiera del mercato immobiliare. Solo così si potranno avere case sempre più "efficienti", in grado di tagliare i consumi e rispettare l'ambiente.
Inoltre, la stabilizzazione strutturale degli interventi di riqualificazione edilizia fino al 2020 è ormai un’esigenza reale per gli operatori e i cittadini, a cui una seria politica di risparmio energetico pluriennale dovrebbe saper rispondere, anche per dare degli stimoli fondamentali allo sviluppo e alla ripresa.