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Michelini: il “PATTO" degli INGEGNERI con la città, una svolta guardando ai prossimi 30 anni

Dal Presidente dell'Ordine degli Ingegneri una proposta accolta dalla Città

Un’idea progettuale che guarda alla trasformazione del capoluogo ligure con azioni di ampio respiro (ponendo come obbiettivo il 2048), cominciando ad affrontare subito i nodi complessi della rigenerazione urbana e della sicurezza con una modalità tesa all'analisi delle prestazioni delle costruzioni, secondo il principio "conoscere per valorizzare".

Pieno appoggio al programma illustrato dal Presidente Michelini in occasione del seminario di "battesimo" delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni NTC 2018 da parte di numerosi operatori di settore e rappresentanti delle istituzioni. Il Sindaco Bucci: «Condivido tutto, abbiate idee geniali».

Dal Professionista Tecnico del Condominio - un "medico" che cura le case e informa gli abitanti per evitare spese inutili - alla banca dati degli immobili.

Nel dibattito sulla riconversione della Centrale Enel del porto di Genova per produrre "energia pulita" intervengono Ignazio Messina e i sindacati confederali di categoria.


MAURIZIO-MICHELINI-GENOVA«Diamoci un inizio, il 2018; un obiettivo, l’analisi prestazionale del costruito per la rigenerazione urbana di tutta Genova; un traguardo, il 2048.».

Una “svolta" per costruire la città del futuro, fatta di cose concrete, attraverso la sinergia tra politica, professioni tecniche, pubblica amministrazione e associazioni che ruotano attorno al mondo immobiliare. In occasione del convegno nazionale sulle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni NTC 2018, tenuto nel capoluogo ligure con relatori di grande spessore tecnico provenienti da tutta Italia, è questo l’appello lanciato dal presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Genova, Maurizio Michelini, e i consensi espliciti non sono mancati. Dalla piena condivisione del Presidente dell’Ordine degli Architetti Paolo Raffetto - ospite d’onore nell'ambito di consolidate sinergie tra Ordini e collegi professionali - al convinto “sì” del sindaco Marco Bucci: «Chiedo a voi, Ingegneri, Architetti, e a tutti quelli che hanno a che fare con la nostra città: da un punto di vista tecnico, signori, dateci una mano, fate qualcosa che serva. Quindi vi chiedo di unirvi a me, mettere insieme dei processi che abbiano senso. Il mio messaggio è: per favore aiutateci, aiutateci con idee geniali, con cose belle, e poi starete a vedere, i finanziatori arriveranno. I finanziatori arrivano a pioggia se le idee ci sono!».

La “svolta”, nella politica degli Ingegneri genovesi, è raccontata dettagliatamente nell'ultimo numero di “A&B”, il periodico dell’Ordine, particolarmente ricco di proposte, progetti e informazioni sull'attività di un Consiglio attivo più che mai, e più che mai sintonizzato con la città: dal lancio del progetto “Genova 2018-2048: gli ingegneri per lo sviluppo economico e sociale della città a partire dalle NTC 2018” al rafforzamento di un nuovo rapporto con i cittadini, grazie alla prerogativa dell’Ordine di fornire pareri sulle controversie professionali nelle materie di propria competenza (tutti i mercoledì non festivi, dalle 17 alle 19, nella sede di Piazza della Vittoria 11/10 in Genova, si tengono le tavole rotonde interattive “Ingegneria & Condominio”, dove ognuno può porre problemi che solitamente trovano immediata soluzione grazie all'apporto di una cinquantina di Ingegneri che solitamente partecipano a questa iniziativa; è aperta a tutti, fino ad esaurimento posti, iscrivendosi su www.ordineingegneri.genova.it).

Ma andiamo per ordine.

Attraverso le Norme Tecniche un patto con la Città

«Un grande patto, una svolta epocale che veda la Pubblica amministrazione e le professioni tecniche, ma non solo - si legge su A&B - uniti in un’azione sinergica che porti a lavorare fin da subito per disporre quella che i tecnici chiamano “analisi prestazionale degli immobili”, a partire dalle caratteristiche di sicurezza, per avere la piena conoscenza di ciò che costituisce il principale investimento degli Italiani, la casa, ma anche il luogo dove viviamo e lavoriamo. Un check up completo, un “tagliando” delle costruzioni, come punto di partenza per capire dove e come intervenire per una completa rigenerazione urbana della città, individuando i casi in cui sussiste convenienza economica o motivazione storico culturale per riqualificare e quelli dove invece è meglio demolire per costruire meglio o per lasciare spazi verdi e parcheggi. Un piano organico di investimenti pubblici e di incentivazioni per i privati senza precedenti, affinché, nell'arco del prossimo trentennio, la città di Genova si distingua in tutto il mondo per bellezza, qualità di vita, di studio e di lavoro».

Punto di partenza, appunto, l’aggiornamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni NTC 2018 - pubblicate in Gazzetta il 20 febbraio scorso - che dettano le regole da seguire per la verifica degli immobili esistenti, la loro manutenzione e le nuove realizzazioni. E, soprattutto, in questa sfida di lungo respiro, la decisa scelta del metodo da seguire, passando dalla mentalità “prescrittiva” (cioè, che bada al rispetto delle norme solo per essere “a posto”, per non rischiare sanzioni e limitare la propria responsabilità, senza pensar troppo alla reale utilità di ciò che si fa) a quella “prestazionale” (di buon senso, che mira all'ottenimento del risultato in termini di prestazione attesa, indagando le finalità della norma e facendo sì che abbiano concreta attuazione).

Da qui la prima proposta di Michelini, per rendere efficaci le numerose norme che disciplinano la sicurezza degli immobili e ridurre i rischi a costi accettabili, diluiti nei prossimi trenta anni: «Il Capitolo 8 delle NTC 2018 ci offre oggi la possibilità (anzi, l’obbligo) di mettere il naso in tutto il patrimonio edilizio esistente, pubblico e privato. Non perdiamo l’occasione per creare una banca dati telematica unitaria delle caratteristiche prestazionali e identificative di ogni immobile, in accordo con le associazioni della proprietà edilizia e degli amministratori di condominio, sia essa incardinata nella riforma del catasto o lasciata alla virtuosità dei Comuni che decidono di approvarla esercitando autonomamente la potestà regolamentare loro attribuita, come confido farà il Comune di Genova. Si tratta di un “cassetto” on line, tenuto da un organismo pubblico e accessibile secondo regole di privacy, dove inserire tutti i dati identificativi e prestazionali dell’immobile, riguardanti aspetti energetici, strutturali, antincendio, di accessibilità, acustici, ecc., ma anche i verbali di assemblea e l’anagrafe di condominio.». Non più problemi nel passaggio di consegne tra amministratori, non più costi per rilievi o dati già esistenti, meno liti in assemblea e massima trasparenza nella conoscenza del proprio immobile, come già vuole la legge.

Nasce il PTC, il Professionista Tecnico del Condominio

Alla quale è seguita quella dell’istituzione del PTC, il Professionista Tecnico del Condominio. Una nuova e utile figura di alto profilo culturale e deontologico, richiestissima nelle assemblee condominiali in tempi in cui ormai non passa giorno dove le cronache non riportino notizie di crolli, scoppi, incendi e cedimenti strutturali, spesso con vittime. Ma, anche, fenomeni di truffa a danno dei cittadini nel proporre continue spese, talvolta inutili, chiamando in causa rischi o obblighi normativi che sovente non esistono, in un continuo “girone dantesco” dove “ci si continua ad adeguare ma non si è mai a posto”. Un tecnico iscritto all'albo, terzo e indipendente, di fiducia dell'assemblea, con competenze garantite dai percorsi formativi professionali e controllato dal sistema ordinistico, che operi secondo linee guida condivise dalla comunità scientifica e dia ai condomini le informazioni corrette per evitare spese inutili e concentrarsi sulle cose importanti per mantenere sicuro, sano e duraturo il nostro patrimonio edilizio, seconde il principio "conoscere per deliberare". Per trasmettere ai cittadini la conoscenza necessaria per stare ai tempi con il repentino progresso dei metodi di costruzione e dei materiali, che vede gli edifici sempre più come sistemi integrati di tecnologie piuttosto che involucri di cemento e mattoni, dove nei cantieri ci saranno robot e stampanti 3D insieme a betoniere e ponteggi.

Infine - fra le numerose altre cose contenute in A&B - la proposta della elettrificazione delle banchine del porto grazie alla riconversione della Centrale Enel, ora in disuso, per la produzione di energia pulita e la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera delle navi, attraverso un piano che vada nella direzione dei nuovi e più severi standard mondiali antinquinamento previsti per il 2020. Il dibattito, iniziato da tempo sull'idea messa sul tavolo dall’Ordine degli ingegneri di Genova, continua. Su questo numero di A&B intervengono l’armatore Ignazio Messina, che, pur definendo “affascinante, intrigante e coraggiosa” la proposta, avanza le sue riserve, ma anche le organizzazioni di categoria dei Sindacati confederali, locali e nazionali, che, all'opposto, guardando al futuro, sposano l’idea, per le valenze ambientali e occupazionali e per i suoi contenuti di avanguardia.