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Monitoraggio e protezione sismica degli edifici con un unico sistema: I-Pro 1 traccia il futuro dell’antisismica

Migliorare la sicurezza sismica degli edifici con interventi non invasivi e tecnologie veloci da installare, abbinando un sistema di sensori per il monitoraggio continuo delle strutture.
Per Alberto Bussini, Ceo di Isaac, azienda specializzata nella progettazione di sistemi a controllo attivo per la protezione sismica degli edifici, è questo il futuro dell’ingegneria antisismica.
Un trend, che Isaac ha colto da tempo con l’invenzione di I-Pro 1, il primo sistema attivo intelligente che, installato sul tetto di palazzi o capannoni industriali, li protegge dai terremoti.

Miglioramento sismico e monitoraggio strutturale con un’unico dispositivo 

In questo momento, quali sono secondo voi le novità che caratterizzano il mercato dell’ingegneria antisismica dal punto di vista delle soluzioni e delle tecniche di intervento per la riduzione della vulnerabilità sismica degli edifici? 

«Il mercato dell’antisimica sta puntando sempre di più a sviluppare e applicare soluzioni il meno invasive possibile. Si preferisce intervenire dall’esterno dell’edificio facendo dei rinforzi anche di tipo locale, come nodi trave-pilastro o sistemi di anti ribaltamento, che puntano a migliorare il comportamento sismico di alcune porzioni dell’edificio. Nonostante gli incentivi fiscali come il Sismabonus e quello rafforzato al 110% stiano dando una spinta al mercato, notiamo che permane una certa reticenza ad affrontare interventi per migliorare la sicurezza degli immobili, soprattutto da parte di coloro che vivono nei condomini, che ritengono questi lavori invasivi. Nel contempo stiamo osservando una crescita costante dei sistemi di monitoraggio sismico con l’utilizzo diffuso dei sensori che servono a controllare il comportamento strutturale di un edificio durante la sua vita utile, così come a verificare il suo stato dopo un evento sismico. Ed è proprio su questo fronte che Isaac si sta concentrando».

L’uso di sensori abbinati a tecnologie per il miglioramento sismico degli edifici?

«Esattamente, I-Pro 1, il nostro sistema intelligente per la protezione sismica degli edifici esistenti, punta proprio a questo: si avvale di sensori di movimento montati sulle pareti dell’immobile in grado di monitorane la struttura h24 e di dispositivi, gli Active Mass Dumper, che, posizionati sul tetto, lo proteggono dai terremoti. In questo modo interveniamo dall’esterno per migliorare la sicurezza dell’edificio e al contempo lo dotiamo di un sistema di monitoraggio. I-Pro 1 va ben oltre il semplice rinforzo locale poiché garantisce una protezione globale del fabbricato senza bisogno di sgomberarlo e senza alterarne l’architettura. Si tratta di una grande innovazione in questo settore e, a mio parere, nell’arco di un paio di anni, altre realtà inizieranno a sviluppare soluzioni simili. Proprio per questo stiamo mettendo a punto delle Linee guida che fissino dei paletti di sicurezza».

 

Monitoraggio e protezione sismica degli edifici con un unico sistema: la soluzione I-Pro 1 di Isaac

 

Che tipo di Linee guida state elaborando?

«Regole, criteri, parametri che serviranno a chiunque intenda sviluppare tecnologie simili ad I-Pro 1 a cui noi lavoriamo da sette anni. Un’esperienza che ci ha portati ad avere una forte conoscenza del dispositivo sia in termini di sicurezza sia di manutenzione e applicabilità. Sistemi di questo tipo richiedono un’estrema interdisciplinarità, le competenze in campo sono diverse: dall’ingegneria sismica, meccanica e civile fino a quella elettrica. L’obiettivo è fornire una regola, una prassi di riferimento per chi inzierà a produrre tecnologie analoghe». 

I-Pro 1è ideale per edifici di medie e grandi dimensioni, in cemento armato o acciaio, pensate di poter coprire anche il mercato delle infrastrutture prossimamente?

«Alcuni gestori autostradali ci hanno chiesto di sviluppare un sistema simile appositamente per i ponti, tuttavia al momento siamo concentrati nel miglioramento di I-Pro 1, per esempio stiamo cercando di rendere il meccanismo elettrico (ora è idraulico) puntando anche ad abbassare i costi. Una volta raggiunta la piena maturità del sistema, lo adotteremo anche per le costruzioni in muratura».

 


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La potezione sismica attiva: nuovi software per la progettazione 

In questi mesi Isaac ha sviluppato dei software per supportare il lavoro dei progettisti, di cosa si tratta esattamente?

«Il primo è AMDesign, un plug-in sviluppato per il software di calcolo SAP2000 che consente di eseguire analisi strutturali prendendo in considerazione i sistemi antisismici Active Mass Dumper (AMD) e si configura come lo strumento ideale per la progettazione esecutiva. Lo abbiamo realizzato in collaborazione con CSI Italia e viene distribuito gratuitamente. AMDesign permette di inserire la nostra tecnologia all’interno del progetto, qualunque sia l’edificio realizzato nel modello SAP2000. Non solo, vi è anche la possibilità di inserire versioni personalizzate che consentono al progettista di definire i requisiti dei macchinari che vuole installare. Oltre che con SAP2000, lo abbiamo realizzato con elementi già esistenti all’interno dei software in MIDAS, Seismostruct, OpenSees e Straus. Sono diverse le software house che si stanno muovendo per introdurre innovazioni come questa all’interno dei propri strumenti di calcolo. Anzi, Seismosoft sta realizzano apposta per noi un link in una versione beta che verrà rilasciata con la prossima versione di Seismostruct. I tool che abbiamo sviluppato sono molto apprezzati dai progettisti, perché hanno la possibilità di offrire una soluzione alternativa al general contractor, all’impresa o direttamente al cliente finale differenziandosi così sul mercato».

Che riscontro state avendo dal mercato?

«Abbiamo richieste da parte del mondo residenziale, in alcuni casi stanno iniziando le progettazioni esecutive, ma i tempi decisionali, soprattutto nei contesti condominiali, molto spesso sono lunghi. Nel frattempo ci stiamo muovendo verso il comparto industriale per il miglioramento sismico dei capannoni e dei fabbricati, a fianco di partner che da tempo sono nel mondo dell’antisimica. Abbinando la nostra tecnologia a soluzioni di altre aziende affermate sul mercato, è possibile raggiungere risultati importanti, in alcuni casi anche l’adeguamento sismico del capannone. Un aspetto non da poco, considerando che all’interno di queste strutture vi sono macchinari e merci che valgono più dello stesso fabbricato. Oltretutto si può usufruire delle detrazioni fiscali previste dal Sismabonus e il sistema assicura il passaggio fino a due classi di rischio inferiori».

 

I-Pro sistema per il miglioramento sismico degli edifici

 

Può farci un esempio di quanto tempo richiede un intervento di messa in sicurezza di un capannone industriale?

«Le tempistiche dipendono dalla disponbilità dei macchinari in magazzino: se già disponibili, nell’arco di un mese si completano i lavori senza interrompere l’attività produttiva. Se invece i dispositivi devono essere ordinati e prodotti, occorrono circa cinque mesi».

Il 2022 è alle porte, novità all’orizzonte?

«Il prossimo anno contiamo di presentare la nuova generazione del nostro dispositivo, praticamente un I-Pro 1 potenziato che sarà elettrico e occuperà meno spazio, poi come dicevo, ampliaremo il nostro range di applicazione ai capannoni industriali e ovviamente punteremo a crescere ulteriormente come azienda».

 


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