Data Pubblicazione:

Note sul calcestruzzo oggi

CASA EDITRICE: Edizioni31
AUTORE: Giuseppe Felice Zambetti
PAGINE: 188
CODICE ISBN: 978-88-88224-61-9
PREZZO: € 24
ANNO: 2010

Già nel 1982 mi cimentai nello scrivere un testo, NOTE SUL CALCESTRUZZO, che voleva essere ed è, una linea guida per chi deve operare con questo materiale, sia come Tecnologo, sia come Produttore, sia, perché no, come Progettista e Calcolatore della struttura in c.a.
NOTE SUL CALCESTRUZZO non è un trattato di chimica del cemento, se non per quanto è consentito ad uno che ha molto frequentato la bottega dell’alchimista, nè sul controllo della qualità e sul controllo della produzione, ma è un testo di formazione ancora oggi utilizzato per la preparazione del personale di vario livello, che chiarisce “in concreto” i principali aspetti relativi alle caratteristiche chimico-fisiche e dei processi che determinano le trasformazioni, nel tempo, di questo prodotto. Queste informazioni sono fondamentali per chi deve progettarne la miscela, reperirne le materie prime, produrlo e metterlo in opera, in funzione delle prescrizioni del
Progettista.
L’attuale libro è la revisione ad oggi di Note sul Calcestruzzo, che aggiorna e porta quel testo nel nuovo secolo, nel segno della continuità tecnologica e dell’aggiornamento normativo e, mi auguro, della semplicità e chiarezza o, meglio, della concretezza.

Perché NOTE SUL CALCESTRUZZO OGGI?

  • Perchè rispetto a quanto precedentemente espresso nel testo del 1984, in un arco di tempo di circa un quarto di secolo e quindi in un periodo apparentemente breve, molto si è evoluto nel campo della costruzione delle opere in calcestruzzo, non tanto in termini di tecnologia del prodotto, bensì di presa di coscienza che il calcestruzzo non è una pietra artificiale indistruttibile, bensì un materiale vivo, che sviluppa le sue prestazioni nel tempo e, qualora non ben protetto e sottoposto ad aggressioni, si degrada con riduzione delle proprie prestazioni. Questo ha comportato un’attenta evoluzione e revisione delle Norme e delle proprie conoscenze tecniche; 
  • perchè il Committente ha cominciato a valutare il non più sopportabile costo della manutenzione, riparazione e recupero delle opere ammalorate, vedi le nostre quotidiane peregrinazioni in autostrada per il lavori sui viadotti e nelle gallerie;
  • perchè, infine, si è preso coscienza che viviamo in un’Europa che sarà, prima o poi, veramente unita e che in Europa si è innestato un processo di revisione delle Norme Tecniche e delle Prescrizioni sui materiali.

La durabilità del calcestruzzo, in particolare, è il tema dominante nel passaggio tra il primo ed il secondo millennio e, oggi, questa presa di coscienza deve portarci alla realizzazione di opere in calcestruzzo armato o non, la cui durata di vita sia conforme a quella del progetto, senza interventi di manutenzione straordinaria, bensì con la progettata e prescritta programmazione della loro manutenzione.

NOTE SUL CALCESTRUZZO OGGI vuole, quindi, ribadire ed evidenziare che un calcestruzzo è sempre costituito da un legante idraulico, dall’acqua, da uno scheletro rigido (l’aggregato), dagli additivi e spesso dagli aggiuntivi reattivi. La differenza tra un prodotto di qualità ed uno scadente, o meglio tra un prodotto di qualità mirata o non, consiste nella capacità di proporzionare correttamente questi costituenti, in particolare agli effetti della qualità della pasta di cemento, che contiene in sé tutte le principali proprietà prestazionali del conglomerato cementizio allo stato fresco ed indurito.

NOTE SUL CALCESTRUZZO OGGI cerca di fornire al lettore dell’attuale tempo un panorama su questi temi, legandoli agli argomenti tradizionali, che da sempre caratterizzano la produzione di questo ancora strategico materiale costruttivo, nello spirito di un’esposizione meno teorica possibile che possa soddisfare, ci auguriamo “concretamente”, il più ampio spettro di Utenti.

NOTE SUL CALCESTRUZZO OGGI, per ultimo, vuole essere il contributo di un Operatore che, per oltre 40 anni, ha avuto frequentazioni con tutto il mondo che costituisce la cosiddetta “filiera del cemento armato”, con il Professionista e con il Produttore, nella convinzione che da una positiva revisione della conoscenza della tecnologia, tutte le parti attive nel processo di realizzazione delle opere in calcestruzzo possano trarne il proprio beneficio.

Mutuando una frase di colui che considero un mio maestro ed un “vecchio” amico, l’Ing. Filiberto Finzi, “sino ad ora avevamo la conoscenza delle cose ma non gli strumenti per ben fare”, oggi abbiamo anche gli strumenti per ben fare ma, spesso, abbiamo perso la sensibilità tecnologica e la capacità di sperimentazione e verifica, sostituita dalla asetticità dei programmi computerizzati.