Permesso di costruire: niente silenzio-assenso nei centri storici
Consiglio di Stato: il silenzio assenso non si applica alle istanze volte ad ottenere titoli edilizi relativi ad immobili situati in zona A del territorio comunale
E' esclusa la formazione del silenzio-assenso per “le domande volte ad ottenere titoli edilizi relativi ad immobili situati in zona A del territorio comunale, posto che tale zona, ai sensi dell’art. 2 D.M. n. 1444/1968 è quella costituente parte del territorio interessata da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi".
Il Consiglio di Stato ribadisce un ‘paletto’ della normativa urbanistica nella sentenza 4516/2017 del 27 settembre, dove si richiama l’art.20 del dpr 380/2001, che al comma 8 prevede che, "decorso inutilmente il termine per l’adozione del provvedimento conclusivo, ove il dirigente o il responsabile dell’ufficio non abbia opposto motivato diniego, sulla domanda di permesso di costruire si intende formato il silenzio assenso” escludendo però i casi in cui “sussistono vincoli relativi all’assetto idrogeologico, ambientali, paesaggistici o culturali".
Nel caso di specie, Palazzo Spada asserisce che non può formarsi il silenzio-assenso per un immobile oggetto di domanda di permesso di costruire situato nel centro storico (zona A) del Comune di Francavilla Fontana e risalente all’inizio del Novecento, "attesa la tutela cui l’immobile è sottoposto, anche ai sensi dell’art. 136, co. 1, lett. c), d. lgs. n. 42/2004”.
In sostanza, quindi, l’art. 20, comma 8 sopracitato e, più in generale, l'art. 20, comma 4 della legge 241/1990, nell’escludere dalla formazione del silenzio assenso gli atti ed i procedimenti riguardanti il patrimonio culturale e paesaggistico, ovvero ove sussistano vincoli (tra gli altri) culturali e/o paesaggistici, non intendono riferirsi ai soli casi in cui sussistano vincoli specifici, riguardanti un determinato immobile ovvero una parte di territorio, puntualmente individuati per il loro valore storico, artistico o paesaggistico con puntuali atti della pubblica amministrazione, ma si riferiscono, più in generale, a tutte le ipotesi in cui siano presenti, nell’ordinamento realtà accertate come riconducibili, anche in via generale, al patrimonio culturale e/o paesaggistico.