Piazza Gandhi: riappropriarsi dello spazio pubblico
Come recuperare i luoghi urbani della periferia attraverso il ridisegno dello spazio aperto.
Periferia Urbana_Zona ex 167 del Comune di San Ferdinando di Puglia (BT) - Programma integrato di rigenerazione urbana "Val d'Ofanto"
Il sito ante-operam
La “Periferia Urbana” della Città di San Ferdinando di Puglia, la zona di espansione, ex 167, come molti quartieri periferici realizzati negli anni 70-80 del ‘'900, nati per rispondere a consistenti esigenze abitative, è interessata da alcuni problemi di degrado urbanistico ed edilizio connessi alla loro localizzazione, alla carenza e scarsa qualità di spazi aperti e attrezzature collettive. Negli ultimi anni il Comune di San Ferdinando di Puglia ha messo in essere una serie di strategie di intervento che tentano di affrontare il problema della qualità urbana e che fanno riferimento all'approccio delle politiche integrate, dello sviluppo locale e del metodo partecipativo, in un’ottica di sostenibilità ambientale.
Il sito ante-operam
Il Programma Integrato di Rigenerazione Urbana “Val d’Ofanto”
In tale contesto appare di fondamentale importanza il Programma Integrato di Rigenerazione Urbana “Val d’Ofanto”, il quale si identifica quale attività sperimentale di attuazione del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia, attraverso l’evoluzione, in un’azione coordinata, in grado di affrontare in modo integrato lo sviluppo della Valle Ofantina, oggi frammentata.
L’idea di progetto del Programma Integrato di Rigenerazione Urbana “Val d’Ofanto” sviluppata all’interno della Periferia Urbana (zona di espansione ex 167) si identifica come recupero dell’area marginale attraverso una serie di interventi di connessione tra centro urbano e fiume Ofanto, mediante una rete di piste ciclabili.
Il progetto di riqualificazione ha previsto in particolare il recupero dei luoghi urbani della periferia attraverso il ridisegno dello spazio aperto, che in queste zone periferiche risulta caratterizzato da una maggiore precarietà nelle forme e nei modi d’uso. Tutti gli interventi muovono da una premessa comune: la ridefinizione del rapporto tra forma e ruolo sociale dell’architettura.
In quanto ambito periferico, il primo obiettivo è stato quello di realizzare un grande spazio, Piazza Gandhi, in cui permettere alle persone di riunirsi e trascorrere il tempo libero in tutta tranquillità.
Uno spazio in grado di individuare delle gerarchie di fruizione dell'area, e di introdurre un ordine compositivo all'interno di un ambito privo di regole riconducibili ad un sistema riconoscibile. I limiti e l’uso dello spazio esistente, la mancanza di allineamenti, la presenza di edifici che non sottendono interamente lo spazio, hanno generato un accostamento fluido di elementi che dovevano essere restituiti ad una convivenza armonica: per questo si estrae dal tessuto il segno e lo si esplicita.
L´intervento progettuale ha posto come obiettivo prioritario quello di recuperare il senso spaziale dell´area. In quest´ottica, il progetto si concentra sul livello del suolo, che viene modellato per diventare piano articolato, creando uno spazio suddiviso in più aree, alcune adibite a verde, con il ripristino di alcune delle essenze arboree già presenti nella zona, altre alla sosta temporanea con la collocazione di idoneo arredo urbano, panchine e illuminazione, altre ancora adibite al gioco e alla ricreazione dei bambini con la sistemazione di giochi, altre quale spazio pavimentato destinato ad attività culturali.
Un grande percorso, che si configura come un vero e proprio passaggio rurale (un tratturo) attraversa la grande area verde e i cui limiti sono definiti da muretti a secco, tipici del paesaggio rurale pugliese, che assumono la funzione di contenimento del terreno e di seduta.
La tipologia delle pavimentazioni adottata suggerisce una breve riflessione sull’evidenziazione dei passaggi, dei percorsi che si volevano recuperare congiungendo punti nevralgici dell’area. Per le “aree di sosta”, il bianco della pietra di Trani semilevigata e il grigio della betonella sono i colori dominanti, mentre per il “percorso rurale” il materiale impiegato è il chromofibra cioè una pavimentazione architettonica in calcestruzzo effetto ghiaia a vista in pietra di Trani.
Le sedute in blocco di pietra bianca di Trani, su disegno dei progettisti, si accostano ai fusti degli alberi da frutto Prunus. Le aree a verde si caratterizzano per la presenza di platani di notevole dimensione.
Lo smaltimento delle acque meteoriche prevede il convogliamento delle acque parte nelle caditoie stradali e parte a dispersione nel terreno vegetale.
All’interno del nuovo spazio, nelle diverse ore della giornata, l’intera collettività godrà del fresco degli alberi, del sistema dei lampioni, disposti in modo da garantire una maggiore vivibilità, degli elementi di seduta facendone risultare uno spazio più caldo e coinvolgente disponibile a tutti gli usi tipici di una piazza, senza privilegiarne o inibirne alcuno.
Lo spazio che ne risulta è un ibrido tipologico di piazza-giardino che costituisce una dimensione nuova di paesaggio urbano, risultato della mediazione tra paesaggio rurale e paesaggio antropico. Ecco dunque che lo spazio pubblico torna ad assumere un ruolo predominante in questo ripensamento di un margine di città proposto da D’A studio architettura; quello stesso spazio pubblico che si rivela come un nuovo campo d’azione dove è possibile riconferire alla città contemporanea intensità d’uso, molteplicità delle relazioni e sedimentazione dell’identità, in altre parole quella ricchezza che è propria della città storica.
stralcio sezione A-A
Dati progetto e crediti
Denominazione: Programma Integrato di rigenerazione Intecomunale “Val d’Ofanto – Obiettivo B – Periferia Urbana” (Zona di espansione ex 167) del Comune di San Ferdinando di Puglia (BT)
Localizzazione: Comune di San Ferdinando di Puglia (BT)
Area: 4.500 m²
Fine lavori: Anno 2013
Impresa Appaltatrice: A.T.I OPERE PUGLIESI S.r.l.- 3N IMPIANTI S.r.l. Via Pisa n.31, Gravina di Puglia (BA)
Responsabile Unico del Procedimento (RUP): Geom. Mauro Ciccarelli
Progetto Architettonico: R.T.P. arch. Paolo D’Addato (capogruppo), arch. Nicola Gambarrota, arch. Michele Ricco, Arch. Nicola Salvemini, arch. Fabio Vitobello – d’A studio architettura - Via Salapia n.1 San Ferdinando di Puglia
Collaboratori: arch. Flavia Preziosa, arch. Luigia Valente, geom. Gianluca Sgaramella
Direzione dei lavori: R.T.P. arch. Paolo D’Addato (capogruppo), arch. Nicola Gambarrota, arch. Michele Ricco, Arch. Nicola Salvemini, arch. Fabio Vitobello – d’A studio architettura - Via Salapia n.1 San Ferdinando di Puglia
Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione: arch. Paolo D’Addato, arch. Nicola Salvemini, arch. Fabio Vitobello
Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione: arch. Paolo D’Addato, arch. Nicola Salvemini, arch. Fabio Vitobello
Fornitori Corpi illuminanti: SIMES S.p.A. Corte Franca (BS), Disano Illuminazione S.p.A. Rozzano (MI)
Fotografie: Dino Rizzy
... in allegato la tavola di progetto formato pdf
Paolo D’Addato Architetto
Architetto e fondatore nel 2001 di D'A studio architettura. Un aspetto importante che sviluppiamo nel nostro lavoro è quello di una ricerca di équipe che si fondi sulla condivisione delle conoscenze in campi disciplinari intersecanti quello architettonico. Attività professionale, ricerca universitaria, concorsi di architettura, ricerca tecnica sui materiali della costruzione e sui nuovi sistemi multimediali in relazione alla progettazione architettonica concorrono nel formare un’équipe che dialoga e collabora in una realtà dove tutto è fortemente individualistico e separato. Lo studio si occupa principalmente di progettazione architettonica ed urbanistica, di restauro e consolidamento degli edifici, di architettura degli interni, di concorsi di architettura operando per una committenza sia privata e sia pubblica.