Progetto del nuovo svincolo autostradale di Montecchio: le caratteristiche del viadotto curvilineo
Il processo costruttivo del nuovo Viadotto di Montecchio Maggiore (VI) ha favorito un utilizzo ottimizzato di travi composte saldate con sezione a “doppio T”, suddivise in 17 conci di lunghezza compresa fra gli 8 e i 13 metri, preassemblate in officina tramite saldatura e montate con precisione e sicurezza in cantiere. Un’opera realizzata in tempi rapidi, riducendo ai minimi termini i tempi di chiusura del tratto autostradale.
Il viadotto si sviluppa su tre campate e un tracciato curvilineo, con una luce totale di di circa 190 metri
Il viadotto di Montecchio fa parte del progetto per il nuovo svincolo autostradale in corrispondenza dell’uscita di Montecchio Maggiore (VI).
L’opera si sviluppa su tre campate lungo un tracciato curvilineo nella porzione compresa fra la spalla SP1 e la pila PL2 ed un asse rettilineo per la campata rimanente fino alla SP2, coprendo una luce totale di circa 190m. La campata centrale costituisce uno scavalco autostradale.
Il viadotto presenta una carreggiata carrabile di larghezza 11.50 m a cui si affiancano due cordoli della larghezza di 1.45 m, per un ingombro complessivo dell’impalcato di 14.40 m.
La principale caratteristica dell’impalcato in questione riguarda l’andamento planimetrico curvo, che determina un notevole impegno torsionale della struttura. Per questo è stata scelta una soluzione di impalcato del tipo in acciaio-calcestruzzo costituito da tre travi metalliche con soletta superiore in c.a, molto adatta per i ponti su tracciati curvilinei.
La tipologia strutturale dell’impalcato è costituita da una travata continua su tre campate di luce pari rispettivamente a circa 76m, 76m e 36m. L’impalcato, a graticcio, è composto da 3 file di travi con sezione a doppio T di altezza variabile, realizzate mediante lamiere composte saldate.
La pendenza trasversale da conferirsi all’impalcato in curva è stata realizzata mediante variazione dell’altezza delle travi longitudinali.
La struttura d’impalcato viene concepita come un cassone aperto, i cui diaframmi verticali sono costituiti dalle anime delle tre travi a doppio T da cui è formato l’impalcato, mentre le componenti orizzontali superiore e inferiore sono costituite rispettivamente dalla soletta in c.a. (dai controventi superiori in fase di varo) e dai controventi inferiori.
Le travi esterne presentano anime inclinate di 70° rispetto all’orizzontale.
Lo sviluppo delle travi longitudinali è stato realizzato mediante una spezzata di conci di travi rettilinee.
Le travi in acciaio, del tipo composte saldate con sezione a “doppio T”, sono suddivise in 17 conci di lunghezza compresa fra gli 8 e i 13 m per facilitarne il trasporto. Ciascun concio è stato preassemblato in officina mediante saldatura ed è composto da una successione che va da 1 ad un massimo di 5 tratti caratterizzati da lamiere aventi diverso spessore. Tale aspetto permette un’attenta ottimizzazione nell’impiego di materiale per tutto il manufatto.
Di seguito si riporta la numerazione assegnata agli elementi utilizzati a comporre la trave centrale del viadotto. Quelli indicati in rosso sono dovuti alla nuova successione di fasi esecutive.
Le tre travi sono poste ad interasse di 4.88 m, considerando l’estradosso come riferimento e sono di altezza variabile in quanto, da un lato, seguono l’andamento altimetrico dell’estradosso dell’impalcato e la pendenza trasversale dello stesso in curva (mantenendo costante la quota dell’intradosso tra le tre travi); dall’altro, per effetto delle variazioni di altezza imposte all’intradosso tra le varie campate e le sezioni all’appoggio.
Il collegamento tra le travi longitudinali è garantito da traversi reticolari disposti ad interasse pari a circa 5.50 m, realizzati mediante profili angolari a “doppio L” ed a “quattro L”, e diaframmi ad anima piena realizzati mediante lamiere composte saldate in corrispondenza degli appoggi, questi ultimi assemblati in cantiere mediante saldatura a completa penetrazione.
SINTESI DELL'OPERA:
-Nome opera: Viadotto Montecchio sulla A4
-Luogo: Montecchio Maggiore (VI)
-Anno costruzione: 2022/23
-Committente: Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova SpA
-RUP: Ing. Alberto Borghi
-Collaudatore: Ing. Carmine Testa
-Direzione Lavori: Ing. Enrico Luigi Arini
-Progettazione: ATI (Techital SpA – Infraconsult Srl – E.T.S. SpA)
-Appaltatore: Montecchio Scarl (ATI ICM SpA - Carron Costruzioni Generali)
-Project Manager: Ing. Mauro Dall’acqua (Montecchio Scarl)
-Fornitura e posa carpenterie metalliche: ATI Castaldo SpA - Cardinale srl - Calabrese Autogrù srl
-Progetto esecutivo di variante e progetto del varo: Ing. Antonio Mastroberardino (Castaldo SpA)
-Project Manager: Arch. Francesco Nazzareno Cerrone (Castaldo SpA)
-Fotografie: Castaldo SpA
-Schema statico: Ponte a travata continua
-Luce totale: 192 m
-Campate: 3 (76+76+36 m)
-Impalcato Tipologia: multi-trave composta saldata ad altezza variabile Larghezza: 14,40 m
-Altezza travi: 1,70 ÷ 3,30 m ca.
-Qualità acciaio: Acciaio con resistenza migliorata alla corrosione (UNI EN 10025-5): S355J0W - elementi non saldati
S355J2W - elementi saldati
L'ARTICOLO PROSEGUE NEL PDF IN ALLEGATO...
Nei prossimi paragrafi si parlerà di:
- Descrizione dell’opera;
- Progetto per fasi costruttive;
- Progetto del varo;
- Foto di cantiere.
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