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Società tra professionisti, ancora molti i dubbi

Il 22 aprile sono entrate in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, le norme per la costituzione delle Società tra professionisti (decreto 34/2012, in Gazzetta n. 81 del 6 aprile 2013) e sono diversi i dubbi e le questioni da risolvere per i professionisti che si apprestano a intraprendere la propria attività professionale in comune. Quali i limiti? Quali i pregi del Regolamento? I pregi sembrano pochi, a dire la verità. Il miglioramento del rapporto con le banche, grazie alla possibilità di dotarsi di un capitale sociale e di costituire reti d’impresa e la possibilità di detrarre tutto quello che serve per fare la professione. I dubbi, al contrario, aumentano giorno dopo giorno. Il nodo irrisolto più grande è quello del regime fiscale e contributivo. Altro dubbio riguarda la disciplina del socio finanziatore, che dovrà possedere requisiti ben precisi di rispettabilità, non potrà avere più di 1/3 dei voti e nemmeno iscriversi a più di una Stp. Resta inoltre il problema della disciplina fallimentare: il decreto non precisa se le Stp sono estranee alla legge fallimentare oppure no, come lo sono i professionisti singoli. E la questione della responsabilità deontologica, in quanto gli ordini controllano Socio e Società separatamente, e questo, quando saranno coinvolti ordini diversi, genererà inevitabilmente confusione.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e quello degli Architetti hanno reso note due Circolari, riguardanti le Società tra professionisti: gli ingegneri hanno pubblicato la Circolare n. 203/2013 e gli Architetti la n. 40. I due documenti forniscono dei chiarimenti in merito al regolamento ma purtroppo non forniscono le risposte agli interrogativi rimasti in sospeso. Segno delle difficoltà che i professionisti tecnici incontrano nel recepire il Regolamento Stp e che non consentono la reale applicazione del nuovo regolamento.

Mettiamo a confronto i pareri e le posizioni sul Regolamento dei Consigli Nazionali degli Ingegneri e degli Architetti, dell’OICE, del sindacato INARSIND e di ING – Ingegneri Network Giovani.
 

Una buona base di partenza

Armando Zambrano, Presidente CNI e Coordinatore del Pat

Il giudizio sulla nuova legge relativa alle Società tra professionisti è sostanzialmente positivo, anche se non mancano elementi di criticità. Forse una maggiore dose di coraggio sarebbe servita per aprirsi alla modernità. Come ingegneri e anche come professioni dell'area tecnica avremmo voluto avere una norma ancor più all'avanguardia, ma bisogna fare i conti con le singole esigenze dei vari Ordini. Comunque questo regolamento rappresenta una buona base di partenza.

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Uno strumento per crescere

Leopoldo Freyrie, Presidente CNAPPC

È importante sottolineare come le Società tra professionisti – ora che sono stati corretti gli aspetti più critici della prima versione del provvedimento - rappresentino sicuramente per gli architetti italiani un importante e, per certi versi, fondamentale strumento per crescere.

In questo momento così difficile per la professione esse possono infatti garantire tutta una serie di vantaggi – anche e non solo - dal punto di vista fiscale ed offrire le possibilità di abbattere, contenendoli, i costi di produzione: possibilità, quest’ultima, sino ad ora non consentita agli studi professionali. Senza contare, inoltre, poi l’odioso vincolo che sino ad ora permaneva della non accessibilità al credito per i professionisti: una barriera che troppe volte si è dimostrata assai penalizzante specialmente per i giovani e per le strutture di piccole dimensioni. Ma quel che più conta le STP possono rappresentare davvero un valido strumento per ampliare in modo significativo le opportunità di lavoro.

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Una regolamentazione “nata vecchia”

Luigi Iperti – Presidente OICE


Il regolamento sulle società tra professionisti è senza dubbio uno strumento utile e valido per molte professioni, ma certamente non per l’ingegneria e l’architettura che da venti anni ha la possibilità di rendere servizi professionali in forma imprenditoriale così come accade nel resto d’Europa.
Va infatti ricordato che nel nostro settore la possibilità di costituire società in forma di società di capitali, di persone e cooperative data dal 1994, quando la Legge Merloni, alla fine di un percorso giurisprudenziale più che accidentato, ammise la possibilità di costituire società di engineering alle quali non si applicava il divieto di svolgere attività professionali in forma imprenditoriale posto dall’allora vigente legge 1815/39. In realtà quella possibilità in un primo momento fu consentita soltanto “ai fini della presente legge”, successivamente, con la “Merloni-ter” che soppresse l’inciso “ai fini della presente legge”, la costituzione di società (di capitali, di persone e cooperative) per svolgere “studi di fattibilità, ricerche, consulenze, progettazioni, direzioni dei lavori, valutazioni di congruità tecnico-economica, studi di impatto ambientale” e altro, fu consentita anche nel settore privato, rendendo quindi il riconoscimento giuridico delle società di engineering e engineering and contracting operativo a 360 gradi.

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Restano ancora i dubbi sul regime fiscale e previdenziale
 

Salvo Garofalo, Presidente Inarsind

Mentre scrivo, 22 aprile 2013, è entrato in vigore il regolamento ministeriale sulle società tra professionisti in attuazione della delega contenuta nella riforma degli ordini (legge 183/11 e poi legge 27/12).
Finalmente i liberi professionisti potranno avviare la Costituzione di una Stp. Ormai erano anni che aspettavamo la possibilità di rivedere la nostra organizzazione in forma più evoluta e competitiva e quella che prima era solo una legittima aspettativa oggi, in tempi di profonda crisi economica, è divenuta una necessità. Nonostante tutti i proclami che indicano nella liberazione dalla burocrazia un obiettivo irrinunciabile negli ultimi 30 anni abbiamo assistito ad un incremento delle ore destinate alla “produzione di carte a corredo del vero progetto” incredibile, credo che attualmente un professionista tecnico dedica al progetto e alla direzione dei lavori meno del 40% delle ore lavorate assorbito per il restante 60% da ben altri impegni.

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Una nuova opportunità anche per i giovani

Elena Battaglini
Ordine degli Ingeneri di Perugia
ING – Ingegneri Network Giovani


Durante l’ultimo Network Giovani, tenutosi a Pistoia il 12-13 Aprile, i tavoli di lavoro hanno discusso dell’organizzazione dell’attività del Network e delle problematiche che investono i giovani Ingegneri: false partite iva, contratti di lavoro, tirocini; vista la recente pubblicazione del regolamento attuativo sulle Società tra Professionisti (Decreto del Ministero di Giustizia n.34 del 06.04.2013 entrato in vigore il 21.04.2013), è stato invitato l’ing. Giovanni Cardinale (Consigliere CNI con delega sul tema del “lavoro”) che, nel suo intervento “Le nuove STP e la sfida della multidisciplinarietà”, ha illustrato un quadro sulle difficoltà che i giovani incontrano nelle assunzioni, unite alle scarse certezze previdenziali di cui possono godere.

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