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Con la RIQUALIFICAZIONE fino ad 1 mil di posti lavoro

la RIQUALIFICAZIONE motore trainan te del mercato delle costruzioni.

La riqualificazione edilizia ha raggiunto quota +65% del mercato. A dirlo i risultati del rapporto OISE.
Formazione professionale, riqualificazione e manutenzione dell'enorme patrimonio edilizio italiano sono le parole d'ordine per vincere la sfida dell'occupazione e dello sviluppo nell'edilizia.
Sono infatti 700mila i nuovi posti di lavoro a regime, che possono arrivare a 1 milione considerando tutto l'indotto della filiera delle costruzioni, investendo in qualità, trasparenza, formazione e innovazione.
 
Ecco in sintesi il risultato dell'indagine 'Costruire il futuro 2014', terzo rapporto a cura dell'Osservatorio innovazione e sostenibilità nel settore edilizio (Oise) di Legambiente, Fillea Cgil, Feneal Uil, Filca Cisl, presentata lo scorso 25 novembre Roma. Schiavella: disattenzione governo alle ns proposte è colpevole e costante".
 
L'unico comparto delle costruzioni in crescita è quello della riqualificazione (+20% dal 2008 al 2014 secondo Ance), e la riqualificazione edilizia ha raggiunto quota +65% del mercato.
Secondo il rapporto, però, "lo sviluppo e l'innovazione richiedono un mercato trasparente e regolare, con livelli standard qualitativi elevati sia nei materiali che nelle tecnologie, nelle procedure e nella scelta dei fornitori, nell'attenzione alla sostenibilità ambientale". "Occorre spingere - si sostiene - per una riqualificazione complessiva del settore che escluda le imprese irregolari, il lavoro nero, il ribasso estremo dei costi a favore di una maggior innovazione, investimenti mirati, personale più qualificato, maggior specializzazione professionale".
 
Il Rapporto Oise nasce proprio "con l'obiettivo di aiutare la prospettiva di sviluppo e crescita del settore indicando strade concretamente percorribili attraverso l'innovazione e la formazione professionale, la scelta dei materiali e delle tecnologie, l'adeguamento normativo con l'adesione alle direttive europee".
"Quel che manca realmente -hanno dichiarato il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, e i segretari generali di Feneal, Filca e Fillea, Vito Panzarella, Domenico Pesenti e Walter Schiavella- è una spinta innovativa in grado di incrociare e tenere insieme le esigenze di miglior vivibilità e risparmio col tema della sostenibilità ambientale e diffusione delle fonti energetiche, col problema dell'accessibilità alla casa per le famiglie in difficoltà e la domanda di nuovi e più adeguati spazi col tema della sicurezza sismica e idrogeologica".
Per Legambiente e sindacati, "occorre una cabina di regia unica in grado di guidare il settore verso i nuovi obiettivi sfruttando tutte le opportunità offerte dall'Europa e dalle nuove tecnologie, per non rischiare di perdere, come già avvenuto precedentemente, anche i fondi strutturali 2014-2020".
"Occorre soprattutto fare chiarezza e semplificare le procedure per l'accesso alle detrazioni fiscali per i condomini, per esempio, e rivedere i meccanismi dell'ecobonus per gli interventi di efficienza energetica, che pur avendo garantito risultati positivi in termini di cantieri aperti, occupazione e diminuzione dei costi in bolletta, possono essere modificati in meglio'', concludono.

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