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SolaRoad, ad Amsterdam la prima pista ciclabile al mondo che produce energia solare

Inugurata ad Amsterdam SolaRoad,la prima pista ciclabile al mondo che produce energia solare

Costituita da celle solari, è lunga 70 metri e al momento copre il fabbisogno energetico di tre famiglie.

 
Che l’Olanda sia il paese delle biciclette per eccellenza lo sanno tutti e perché non creare, allora, infrastrutture “green” che ben si allineano con un modo di vivere e spostarsi così sostenibile?
Ci hanno pensato ad Amsterdam dove lo scorso 12 novembre è stata inaugurata la prima pista ciclabile che produce energia solare.
In realtà il progetto, che prende il nome di SolaRoad, al momento, riguarda solo un breve tratto di strada lungo 70 metri ma con l’obiettivo di arrivare a 100 metri di pista solare nel 2016 per poi provare a estendere questa idea anche ad altri tratti di strada tradizionali.
Secondo quanto si legge sul sito ufficiale di Solaroad, se tutte le strade degli Stati Uniti venissero pavimentate con pannelli solari, il paese produrrebbe tre volte l’energia che produce oggi, con un taglio alle emissioni di CO2 pari al 75 per cento.
 
Il tratto coinvolto dal progetto fa parte di una pista ciclabile che collega Amsterdam a due sobborghi a nord della città – Wormerveer e Krommenie per una lunghezza complessiva di 25 km e lungo le quali ogni giorno transitano circa 2 mila persone, tra pendolari e studenti.
 
Per realizzare la pista ciclabile sono stati utilizzati particolari pannelli con celle solari in silicio cristallino e di dimensioni tra i 2,5 e i 3,5 metri. Per proteggere le celle solari è stato inserito uno strato superiore di vetro temperato, di circa 1 cm di spessore capace di resistere anche ad un tir. Si tratta di uno strato che oltre ad essere trasparente, per permettere il passaggio della luce solare, è repellente, per respingere il più possibile lo sporco e presenta caratteristiche antiscivolo per rendere la strada sicura.
 
 
Per quando riguarda il progetto, i pannelli solari SolaRoad sono stati montati con una leggera inclinazione perché i progettisti hanno pensato che l’acqua piovana, scorrendo sui pannelli, potesse ripulirli dalla polvere e da altri detriti che eventualmente si fossero depositati sulla superficie. Questi pannelli hanno però uno svantaggio rispetto ai pannelli solari dei tetti, poiché non sono orientabili e per questo è stato calcolato che produrranno circa il 30% di energia in meno.
 
 
Amsterdam si conferma così ancora una volta una città a misura d’uomo e un modello da seguire per uno sviluppo sostenibile dei trasporti.
 
PER MAGGIORI INFORMAZIONI VAI AL SITO http://www.solaroad.nl/en/