Data Pubblicazione:

Partite IVA: forte critica del CoLAP alla Legge di Stabilità

forte critica dal COLAP alla Legge di Stabilità in merito al popolo delle partite iva

Il popolo delle Partite Iva dimenticato dalla Legge di Stabilità e dal JOBS ACT
Alessandrucci: “Il nostro mondo si sente, per l’ennesima volta, completamente trascurato dai provvedimenti e dalle iniziative delle politica e governative.”

La Legge di Stabilità nella versione approvata al Senato, nonostante le promesse ed i molteplici appelli, non ha bloccato l’aumento dei contributi alla gestione separata dell’Inps per le Partite Iva esclusive; ha dato via agli aumenti decisi dall’allora governo Monti ed ha enormemente peggiorato, per i soli professionisti, il regime dei minimi (fino al 2014: 30.000,00 euro di soglia 5 % di imposta mista; dal 2015: 15.000,00 euro di soglia 15 % di imposta mista).

“La legge di stabilità – apre Emiliana Alessandrucci Presidente del CoLAP - alloca risorse prendendole dalle tasche dei nostri professionisti; siamo ancora i più vessati, i più discriminati, i più tassati.

“Questo atteggiamento verso le Partite Iva avrà effetti negativi sui redditi dei nostri professionisti che sono già sulla soglia della povertà (18.000,00 euro reddito lordo annuo!), incentiverà il sommerso e lo sfruttamento dei giovani e delle donne”

“Chiediamo – incalza l’Alessandrucci – che venga immediatamente aperto un tavolo di proposte e confronto al fine di valorizzare il lavoro autonomo ed eliminare questi ingiustificati comportamenti discriminatori tra chi lavora in forma dipendente e chi si costruisce il lavoro giorno per giorno investendo, affrontando la crisi e spesso creando occupazione”.

“Il Popolo delle Partite Iva aveva creduto – conclude l’Alessandrucci – che il trend del Governo che ha fatto del nuovo e dell'innovazione una bandiera, avesse segnato un cambio di passo; arriva in ritardo la dichiarazione di Renzi di attenzione al lavoro autonomo, quando avevamo due occasioni pratiche per supportare questo mondo.

E’ difficile comprende perché mentre a parole il governo dichiara di voler puntare su giovani, sulle competenze e sulla qualificazione professionale, alla luce dei fatti finisce per penalizzare proprio uno dei comparti più giovani, innovativi e dinamici del mercato del lavoro italiano. Ci aspettiamo una convocazione a gennaio perché abbiamo intenzione di collaborare seriamente alla ristrutturazione e al potenziamento del nostro comparto, con un approccio propositivo e collaborativo lontano da rivendicazioni e ostruzionismo che mai hanno rappresentato il nostro modo di fare e pensare alla politica.”