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Ancora risorse per la protezione antisismica di edifici pubblici e privati, sbloccati 196,5 mil

Con la pubblicazione del decreto della Protezione Civile nella GU n.34 dell’11-02-2016, definite le quote di finanziamento suddivise per Regione dell'annualità 2014 del Piano nazionale di prevenzione.

Con la pubblicazione del decreto della Protezione Civile nella GU n.34 dell’11-02-2016, definite le quote di finanziamento suddivise per Regione dell'annualità 2014 del Piano nazionale di prevenzione.
 
Saranno 186,9 i milioni di euro che arriveranno alle Regioni grazie alla rapida firma del Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio che, a soli due mesi dall'Ordinanza 26 ottobre 2015 contenente i criteri per la suddivisione, ha dato avvio alla ripartizione delle risorse per l’annualità 2014 del Piano nazionale di prevenzione del rischio sismico (articolo 11 del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito con la legge 77/2009).
 
Finanziamenti che le Regioni dovranno utilizzare per interventi di prevenzione del rischio sismico su edifici pubblici e privati, nonché per studi di microzonazione sismica (circa 16 milioni di euro).
 
Campania, Calabria e Sicilia, le Regioni con le maggiori risorse a cui seguono Abruzzo, Emilia Romagna e Lazio.
Di seguito i dati per Regione:
 
 
A queste si aggiunge la quota del fondo relativa alle province autonome di Trento e Bolzano, ammontante ad euro 927.724,51.
 
Altri 13 milioni di euro andranno invece direttamente al Dipartimento di Protezione Civile per la messa in sicurezza di edifici pubblici che rivestano un ruolo strategico nelle situazioni di emergenza.
Nel decreto si sottolinea inoltre che il monitoraggio degli interventi finanziati con le risorse del Fondo per la prevenzione del rischio sismico verrà effettuato con procedure informatizzate specificatamente descritte nel provvedimento (art. 3).
 
COMPITI DELLE REGIONI. Per l'annualità 2014, le Regioni dovranno destinare agli interventi sugli edifici privati da un minimo del 20% a un massimo del 40% del finanziamento loro assegnato, purché questo sia pari o superiore a 2 milioni di euro da definire entro il 45 dalla data del decreto.
Con la pubblicazione del decreto le Regioni dovranno inoltre definire un «quadro dei fabbisogni e dei programmi di attività», e scegliere i Comuni interessati. I Comuni prescelti in accordo con le Regioni definiranno anche gli edifici pubblici da sottoporre a intervento antisismico, mentre per gli edifici privati verranno pubblicati dai Comuni dei bandi aperti ai privati.
 
CONTRIBUTI AI PRIVATI. Si ricorda che per i contributi ai privati questi dovranno riguardare unicamente per interventi sulle parti strutturali:
a) rafforzamento locale: 100 euro per ogni metro quadrato di superficie lorda coperta complessiva di edificio soggetta ad interventi, con il limite di 20.000 euro moltiplicato per il numero delle unità abitative e 10.000 euro moltiplicato per il numero di altre unità immobiliari;
b) miglioramento sismico: 150 euro per ogni metro quadrato di superficie lorda coperta complessiva di edificio soggetta ad interventi, con il limite di 30.000 euro moltiplicato per il numero delle unità abitative e 15.000 euro moltiplicato per il numero di altre unità immobiliari;
c) demolizione e ricostruzione: 200 euro per ogni metro quadrato di superficie lorda coperta complessiva di edificio soggetta ad interventi, con il limite di 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità abitative e 20.000 euro moltiplicato per il numero di altre unità immobiliari.
 
L'elenco dei Comuni ad alto rischio sismico a cui possono essere destinati i finanziamenti è pubblicato sul sito della Protezione civile.
 
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