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Decreto Coesione: bonus per i professionisti, partite IVA e assunzioni delle imprese

Nel nuovo Decreto Coesione approvato dal Governo, si va dagli incentivi all'auto-imprenditorialità fino agli sgravi contributivi per l'assunzione di donne e giovani. Modificata anche la regola sulla verifica della congruità della manodopera nei cantieri pubblici e privati.

Arrivano nuovi incentivi e bonus per professionisti e imprese in materia di lavoro: è il frutto di quanto contenuto, tra l'altro, nel decreto-legge "Politiche di Coesione" licenziato dal Consiglio dei Ministri n.79 del 30 aprile 2024 e poi pubblicato col n.60/2024 nella Gazzetta Ufficiale n. 105 del 7 maggio 2024 (scaricabile in allegato).

Vediamo le misure di principale interesse per professionisti e imprese, ricordando, come sempre, che il provvedimento andrà in Parlamento dove potrà essere modificato nell'iter che porterà alla sua conversione in legge.

 

Promozione dell'autoimpiego nel lavoro autonomo, libere professioni e attvità di impresa

Glli articoli 16-17-18 definiscono specifiche azioni a sostegno dell’avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali, nell’ambito della strategia nazionale delle politiche attive del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Entro 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto legge, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro degli affari europei, il sud le politiche di coesione e il PNRR sono definite le modalità e i termini per l’attivazione di due specifiche iniziative denominate, rispettivamente, 'Autoimpiego centro-nord Italia' e 'Investire al Sud 2.0', a supporto dell’inserimento al lavoro mediante l’autoimpiego nelle regioni del centro nord e del mezzogiorno di Italia.

 

I beneficiari degli incentivi

In entrambi i casi (Nord e Sud) i finanziamenti sono dedicati tra l'altro a persone Under 35, disoccupate da almeno 12 mesi, donne disoccupate, persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, come definiti dal Piano nazionale giovani, donne e lavoro.

 

Iniziative ammesse al finanziamento

Sono ammesse al finanziamento  le iniziative economiche finalizzate all’avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali, in forma individuale o collettiva, ivi comprese quelle che prevedono l’iscrizione ad ordini o collegi professionali.

Tali attività sono avviate in forma individuale mediante apertura di partita IVA per la costituzione di impresa individuale o per lo svolgimento di attività liberopro-fessionale, ovvero in forma collettiva mediante costituzione di società cooperativa, società in accomandita semplice, società in nome collettivo, società a responsabilità limitata o società tra professionisti.

Nello specifico, sono ammissibili a finanziamento le seguenti iniziative:

  • a) erogazione di servizi di formazioni e di accompagnamento alla progettazione preliminare per l’avvio delle attività di cui al comma 1 definita su base territoriale e di concerto con le Regioni interessate, in coerenza con il Programma Giovani, Donne e Lavoro e con il programma GOL;
  • b) tutoraggio, finalizzato all’incremento delle competenze e al supporto dei soggetti di cui al comma 3 nell’avvio e nello svolgimento delle attività;
  • c) interventi di sostegno consistenti nella concessione di incentivi in favore dei soggetti di cui al comma 3 per l’avvio delle attività.

 

Tipologia di incentivi

Gli incentivi sono fruibili, in conformità con le disposizioni al regolamento (UE) 2023/2831 sugli aiuti de minimis, in via alternativa e comprendono:

per il Centro-Nord:

  • a) un voucher di avvio in regime de minimis, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività di cui al comma 1, per un importo massimo di 30 mila euro. Nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, l’importo massimo del voucher è di 40 mila euro, aumentabile fino a 50 mila euro per le attività localizzate nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e 2016;
  • b) un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al sessantacinque per cento dell’investimento per l’avvio delle attività;
  • c) un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa oltre i 120 mila euro e fino ai 200 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al sessanta per cento dell’investimento per l’avvio delle attività.

per il Sud:

  • un voucher di avvio in regime de minimis, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività, per un importo massimo di 40 mila euro per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e le attività aventi sede legale nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. Nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, l’importo massimo del voucher è di cinquantamila euro per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno;
  • un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al settantacinque per cento per l’avvio dell’attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e le attività aventi sede legale nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016;
  • un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa oltre i 120 mila euro e fino ai 200 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al settanta per cento per l’avvio dell’attività, aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e localizzate nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e 2016.

 

Incentivi all'autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica

Un altro incentivo (art.21) è previsto per gli Under 35 disoccupati o inattivi che avviano, entro il 31 dicembre 2025, un'attività di impresa nell'ambito dei settori strategici di sviluppo per le nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica.

Per queste attività è possibile richiedere, per 3 anni (fino al 31/12/2028), sia per i professionisti che per gli eventuali dipendenti delle imprese Under 35 assunti a tempo indeterminato dal 1° luglio 2024 fino al 31 dicembre 2025, l'esonero del 100% dei contributi INPS con un limite di 800 euro al mese.

 

Assunzione di giovani (Bonus giovani)

L'art.22 prevede poi che i datori di lavoro privati che assumono, semmpre tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025, a tempo indeterminato, giovani Under 35, sono esonerati dai contributi INPS (al 100%) per massimo 2 anni e per 500 euro di tetto mensile.

Per chi assume in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, il tetto di esonero sale a 666 euro mensili.

 

Assunzione di donne

Infine, l'art.23 tratta l'agevolazione per l'assunzione di donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno.

Il bonus consiste nell'esonero dai contributi INPS (al 100%) per due anni, se l'impresa le assume a tempo indeterminato, nei limiti di 666 euro mensili, senza ripercussioni negative per la pensione.

 

Verifica della congruità della manodopera in tutti gli appalti pubblici e privati

Attenzione anche alla modifica che viene apportata al DL 19/2024 - appena convertito in legge - e che riguarda la congruità della manodopera: nello specifico, si interviene sull'articolo 29 del DL 19, estendendo a tutti i 'cantieri' pubblici e privati l'obbligo della verifica di congruità prima di procedere al saldo finale dei lavori (e non più solamente negli appalti pubblici superiori a 150 mila euro o privati superiori a 500 mila euro).

Più specificatamente, nell'ambito degli appalti pubblici e privati di realizzazione dei lavori edili, prima di procedere al saldo finale dei lavori, il responsabile del progetto, negli appalti pubblici, e il direttore dei lavori o il committente, in mancanza di nomina del direttore dei lavori, negli appalti privati, verificano la congruità dell'incidenza della manodopera sull'opera complessiva, nei casi e secondo le modalità di cui al decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 143/2021.

Nel dettaglio:

  • negli appalti pubblici, fermi restando i profili di responsabilità amministrativo-contabile, l'avvenuto versamento del saldo finale da parte del responsabile del progetto in assenza di esito positivo della verifica o di previa regolarizzazione della posizione da parte dell'impresa affidataria dei lavori, è considerato dalla stazione appaltante ai fini della valutazione della performance dello stesso;
  • negli appalti privati di valore complessivo pari o superiore a 70.000 euro, il versamento del saldo finale da parte del committente è subordinato all'acquisizione, da parte del Direttore dei lavori, ove nominato, o del committente stesso, in mancanza di nomina, dell'attestazione di congruità. Il versamento del saldo finale, in assenza di esito positivo della verifica o di previa regolarizzazione della posizione da parte dell'impresa affidataria dei lavori, comporta la sanzione amministrativa da euro 1.000 ad euro 5.000 a carico del direttore dei lavori o del committente, in mancanza di nomina del direttore dei lavori.

IN ALLEGATO, E' DISPONIBILE IL TESTO DEL DL 60/2024 PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE


LA BOZZA DEL DL POLITICHE DI COESIONE (NON ANCORA IN VIGORE) E' SCARICABILE IN ALLEGATO PREVIA REGISTRAZIONE AL PORTALE.

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