Data Pubblicazione:

Linee guida per la classificazione sismica degli edifici, che siano davvero in arrivo?

In uscita le Linee guida per la classificazione sismica degli edifici

Sembra proprio di si. A confermarlo il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, che rispondendo, in Commissione Ambiente della Camera, a un’interrogazione posta dall’on. del M5S, Claudia Mannino (vedi articolo) ha annunciato l’imminente uscita del documento.
Il documento di cui si parla è il risultato di un lavoro egregio messo a punto da un superteam di esperti - Pietro Baratono, Franco Braga, Gian Michele Calvi, Mauro Dolce, Gaetano Manfredi, Emanuele Renzi - e dalla segreteria di ISI, Associazione Ingegneria Sismica Italiana, realizzato con l’obiettivo di valutare gli investimenti necessari per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio italiano.
 
L’INTERROGAZIONE. Nell’interrogazione, proposta dall’On Mannino assieme ad altri 6 parlamentari si chiedeva quali fossero “i risultati del lavoro effettuato dal gruppo di studio e se, in che tempi ed attraverso quali modalità il Governo intenda avvalersene, anche ai fini della elaborazione di una più adeguata metodologia di classificazione del rischio sismico. "
 
LA RISPOSTA. Nella risposta il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sottolinea che il gruppo di studio ha elaborato specifiche linee guida prendendo in considerazione la classificazione in termini di vulnerabilità con la finalità di arrivare ad una classificazione riferita al rischio sismico dipendente non solo dalla vulnerabilità ma anche dalla pericolosità del sito e dall’esposizione.
Per la prima volta in Italia, si è cercato di tracciare un percorso chiaro per la classificazione del rischio sismico degli edifici.
Queste linee guida, che costituiscono un documento tecnicamente valido e innovativo, sono ad oggi all’esame dei competenti uffici tecnici del MIT e verranno a breve rese pubbliche; certamente potranno costituire un valido supporto all’azione di riduzione del rischio sismico nonché alla migliore comprensione e percezione del rischio sismico da parte dei proprietari delle costruzioni, pubblici o privati, e da parte dei progettisti.
 
Di seguito il testo integrale della risposta:
L’urgenza di affrontare la questione del rischio sismico in Italia attraverso un’azione sistematica di prevenzione strutturale, ossia attraverso il rafforzamento delle costruzioni esistenti, si ripropone non solo e drammaticamente dopo ogni terremoto distruttivo, ma anche dopo terremoti di non elevata magnitudo comunque in grado di produrre danni non trascurabili, evidenziando la notevole vulnerabilità delle costruzioni in Italia.
Il rischio sismico di una singola costruzione dipende da tre fondamentali fattori: la pericolosità del sito, la vulnerabilità della costruzione e l’esposizione delle attività, dei beni e delle persone presenti nella costruzione.
Il gruppo di studio all’uopo costituito ha elaborato specifiche linee guida prendendo in considerazione la classificazione in termini di vulnerabilità con la finalità di arrivare ad una classificazione riferita al rischio sismico dipendente non solo dalla vulnerabilità ma anche dalla pericolosità del sito e dall’esposizione.
Per la prima volta in Italia, si è cercato di tracciare un percorso chiaro per la classificazione del rischio sismico degli edifici.
Queste linee guida, che costituiscono un documento tecnicamente valido e innovativo, sono ad oggi all’esame dei competenti uffici tecnici del MIT e verranno a breve rese pubbliche; certamente potranno costituire un valido supporto all’azione di riduzione del rischio sismico nonché alla migliore comprensione e percezione del rischio sismico da parte dei proprietari delle costruzioni, pubblici o privati, e da parte dei progettisti. 

Allegati