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Terremoto Centro Italia: Curcio firma la seconda ordinanza di protezione civile

Nella seconda Ordinanza il Capo Dipartimento della protezione civile autorizza ulteriori interventi urgenti nelle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo interessate dal terremoto dello scorso 24 agosto.

Ulteriori interventi urgenti nelle aree colpite dal sisma
 
Dopo la prima Ordinanza firmata dal Capo della Protezione Civile lo scorso 26 agosto e relativa all'emergenza legata al devastante terremoto che ha colpito il Lazio, le Marche, l’Umbria e l'Abruzzo, lo scorso 28 agosto 2016 è seguita la pubblicazione della seconda ordinanza.
 
Con ordinanza n.389 del 28 agosto, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 201 del 29/8, la Protezione Civile da seguito all'ordinanza precedente (n.388 del 26 agosto, pubblicata sulla stessa GU), stabilendo che gli interventi di natura edilizia da realizzare nei luoghi colpiti dal terremoto del 24 agosto, che sono dichiarati indifferibili, urgenti e di pubblica utilità, costituiscono variante agli strumenti urbanistici vigenti.
 
Nella seconda Ordinanza il Capo Dipartimento della protezione civile autorizza ulteriori interventi urgenti nelle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo interessate dal terremoto dello scorso 24 agosto.
 
Le disposizioni contenute nel provvedimento riguardano: 
  • i trattamento dei dati personali dei soggetti che operano nel Servizio Nazionale della protezione civile;
  • la gestione dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti nelle aree di assistenza alla popolazione;
  • le deroghe ad alcune disposizioni normative per realizzare con urgenza gli interventi e le donazioni raccolte a favore delle popolazioni colpite dal terremoto.

Sul tema del trattamento dei dati personali, il provvedimento stabilisce che i soggetti operanti nel SSN di protezione civile sono sempre equiparati ai soggetti pubblici e quindi co-titolari del trattamento dei dati necessari per l’espletamento della funzione di protezione civile.

Per quanto riguarda invece il discorso rifiuti, si stabilisce che al fine di ridurre al massimo gli impatti dovuti ai trasporti, i rifiuti urbani indifferenziati prodotti nei luoghi adibiti all'assistenza alla popolazione colpita dal sisma potranno essere conferiti negli impianti già utilizzati, secondo il principio di prossimità.