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Tar Lazio: la cassa in deroga vale anche per gli studi professionali

Illegittima l'esclusione degli studi professionali dal trattamento della Cassa in deroga: così si espresso il Tar Lazio accogliendo tutte le richieste di Confprofessioni

Anche per gli studi professionali deve valere la Cig in deroga. E' il principio sancito dal Tar Lazio, che nella sentenza 2141/2017 dell'8 febbraio scorso ha dato ragione a tutte le rimostranze di Confprofessioni, confermando in toto quanto già sancito dal Consiglio di Stato nel 2015, con sospensione del decreto del Ministero del Lavoro che aveva escluso gli studi professionali dal trattamento della cassa in deroga.

Di fatto, la sentenza del Tar Lazio conferma l'equiparazione alla nozione di impresa di quei soggetti cher svolgono un'attività economica con l'impiego di lavoratori dipendenti. Per il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, "si tratta di un passaggio chiave che legittima la nostra azione di tutela e valorizzazione del ruolo delle libere professioni a garanzia delle libertà costituzionali".

I giudici amministrativi, per pervenire alla loro decisione, hanno ritenuto necessario "esaminare se le associazioni professionali integrino gli elementi delle microimprese o delle piccole e medie imprese: la Raccomandazione, in primo luogo, prescinde dalla forma giuridica rivestita dalle stesse, per cui appare irrilevante che si tratti di un’associazione o di una società con una qualsiasi forma giuridica. La seconda caratteristica è quella di svolgere “un’attività economica”, la cui nozione può essere ricondotta, a sua volta, alla sussistenza di due elementi, quello di produzione e quello di profitto. E’ indubbio che anche l’attività delle associazioni professionali perviene ad un “prodotto” sia pure immateriale – visto che spesso si tratta di un output di tipo intellettuale - e persegue un profitto per cui è indubbio che anche questo tipo di associazioni rientrano nel concetto di “impresa” nei sensi sopra visti”.

Per quanto riguarda, nello specifico, il profilo della discriminazione della categoria dei liberi professionisti, secondo il Tar Lazio il ricorso di Conprofessioni "presenta profili di fondatezza poiché la mancata estensione della CIG in deroga si riflette su una delle tutele dei lavoratori dipendenti che risulta diminuita rispetto a quella dei lavoratori dei soggetti imprenditoriali, con una conseguente violazione dei costituzionali di cui agli articoli 2, 3, 4, 35, 38".

Il presidente Stella, in merito, ha annunciato che il prossimo passaggio vedrà l’avvio di un fondo di solidarietà di settore che opererà in sinergia con gli altri strumenti della bilateralità per coniugare efficacemente politiche attive e politiche passive del lavoro.

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