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Correttivo Appalti: la Commissione UE boccia i limiti al subappalto

Correttivo Appalti: secondo la Comissione europea le disposizioni restrittive in materia di subappalto sono in contraddizione con le norme e la giurisprudenza UE e penalizzano le Pmi

Pollice verso della Commissione europea ai limiti al subappalto previsti nel d.lgs. 50/2016: secondo Bruxelles, che ha inviato una lettera di esposto in risposta all'esposto Ance, l'introduzione di un divieto generale di subappaltare i contratti, eccetto che nei casi specificati nell'art.105 del Nuovo Codice Appalti e la previsione di limiti quantitativi generali e astratti applicabili laddove il subappalto è consentito, "sembrano in netto contrasto con le norme e la giurisprudenza UE".

Secondo la Commissione, il comma 1 dell'art.105 del Nuovo Codice stabilisce che "i soggetti affidatari dei contratti di cui al presente codice eseguono in proprio le opere o i lavori, i servizi, le forniture compresi nel contratto". Il subappalto, rileva Bruxelles, “è infatti consentito unicamente dietro espressa autorizzazione della stazione appaltante (comma 4), e in ogni caso nel limite massimo del 30% dell'importo dell'opera (comma 2)”.

Si aggiunge quindi che le "norme di recepimento dichiaratamente restrittive in materia di subappalto, come quelle adottate dall'Italia, sono in contraddizione" con gli obiettivi – propri della normativa Ue sugli appalti – di rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione delle merci, alla libertà di stabilimento e alla libera prestazione dei servizi, e di facilitare la partecipazione delle Pmi nelle procedure di appalto.

Nella lettera si chiede quindi alle Autorità italiane “di tenere conto, nella redazione del decreto correttivo, dei rilievi sopra svolti circa l'attuale disciplina in materia di subappalto, correggendo le disposizioni interessate in maniera da garantirne la piena rispondenza con i principi del diritto dell'Unione Europea”.

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